Presidente Silenzi, la prossima primavera si torna al voto per le Provinciali e alcuni sostengono che ha la vittoria in pugno…
“E’ troppo presto, le candidature non sono ancora state definite e neanche la data visto che ancora non si sa se si voterà a maggio o a giugno, quindi se ne parlerà a tempo debito (febbraio-marzo) e la vera campagna elettorale inizierà solo quaranta giorni prima delle elezioni”.
Di sicuro si è mosso in anticipo rispetto al centro-destra che deve ancora scegliere il candidato…
“I problemi del centro destra li leggo ogni giorno sui giornali ma questi sono tempi fisiologici, nel loro schieramento non c’è mai stata una candidatura sei mesi prima delle elezioni”.
Chi, tra Capponi e Brini, crede sarà il suo avversario?
“Non mi pronuncio, non voglio partecipare al toto-candidato, non è un problema mio”.
Quali sono state le sue più grandi soddisfazioni da presidente della Provincia?
“Il rapporto che ho instaurato con le persone, soprattutto in quei settori dove la Provincia è stata importante per risolvere problemi. Penso al ponte di Villa Potenza, all’iniziativa “Anziani non più soli”, al potenziamento dell’assistenza domiciliare oncologica e ai quattromila studenti che la mattina frequentano scuole superiori completamente nuove. Per quanto riguarda le opere pubbliche in questi anni la nostra squadra è cresciuta e abbiamo giovani molto bravi, guidati dall’ingegner Spuri che da qualche anno è arrivato da noi dopo l’esperienza in Regione”.
In generale cos’è che manca ancora a questo territorio?
“La capacità di fare fino in fondo squadra, di rompere l’autoreferenzialità di Comuni e Associazioni. In una fase di crisi come questa è indispensabile la collaborazione, oggi il “fai da te” non ci porta da nessuna parte. E questa è la missione nobile dell’Ente Provincia, che con uno sforzo quotidiano sta cercando di creare queste condizioni”.
Cosa risponde a coloro che ritengono inutile questa Istituzione e ne hanno proposto l’abolizione?
“Pura demagogia e populismo tipici dell’Italia, dove la politica si fa con le battute. Siamo tutti d’accordo sulle Province metropolitane, ma dove ci sono più Comuni c’è assolutamente bisogno di un Ente che governi urbanistica, strade, ponti, fiumi, rifiuti e faccia da raccordo”.
“I dipendenti pubblici lavorano poco”, è un luogo comune?
“Generalizzare offende chi lavora e salva chi non lavora”.
Quindi alcuni non lavorano abbastanza?
“Certo, purtroppo ci sono anche gli scansa fatica, ma la maggior parte dei dipendenti sono bravi e competenti. Il vero problema della Pubblica Amministrazione è rappresentato dal ruolo del dirigente, una figura ben pagata che finchè fa bene il suo lavoro tutto funziona meglio ma non sempre è così”.
Quali sono i pregi e quali i difetti di Macerata e Civitanova, i maggiori centri della nostra provincia?
“Civitanova è una città che ha una predisposizione naturale ad essere calamita di persone, di economia e per questo è molto dinamica. Purtroppo chi la governa non ha avuto visioni strategiche, hanno costruito ovunque e ora la città scoppia. Macerata ha una grande sensibilità umanistica, non è solo la città della cultura, dell’Università, degli Uffici Pubblici, ma sta scoprendo anche un dinamismo economico e il tratto della socialità è più marcato. Il difetto di Macerata è che chi la amministra non ha quel pragmatismo necessario per risolvere problemi in tempi definiti”.
Cosa risponde invece a coloro che la ritengono molto più vicino a Civitanova che a Macerata?
“Non so chi dice questo, evidentemente non conosce la mia attività amministrativa. Qui c’è spazio e impegno per risolvere i problemi di tutte le città e i fatti qui a Macerata lo hanno dimostrato”.
E alle voci che la vedrebbero come futuro presidente della Regione?
“Mi sembrano una sciocchezza, io in Regione sono stato 14 anni come assessore e fino ad oggi mi sono sempre imposto una regola: quando prendi un impegno con i cittadini lo devi portare a termine. L’esperienza di rappresentare i maceratesi, la passione che ci metto e i progetti che abbiamo realizzato e stiamo realizzando rappresentano un’esperienza notevole e sicuramente più identitaria per me di qualsiasi altra”.
Le strade costituiscono un grande problema per questa provincia?
“Le infrastrutture viarie sono un problema, attenuato dal fatto che la 77 si sta ultimando e che nella Vallata del Potenza c’è questa proposta progettuale che sta andando avanti per superare una criticità perchè la Regina è una strada stretta e con troppi incidenti. La Superstrada del Potenza potrebbe sorgere entro cinque anni, anche meno se ci saranno tutte le condizioni. La prima prerogativa è l’adesione dei Comuni dove dovrà passare questa strada, se non daranno l’accordo di programma si fermerà tutto ma si dovranno assumere la responsabilità di fronte alla storia”.
Cosa pensa dell’informazione a livello provinciale?
“E’ appena sufficiente. Il dato positivo è che ci sono molti media, però sono davvero poche le inchieste che entrano nei veri problemi, c’è molto sensazionalismo, molta ricerca del negativo, troppe situazioni di parte. Per questo conto molto nell’informazione online, su internet il rapporto con la gente è più diretto”.
Matteo Zallocco
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“in Regione sono stato 14 anni come assessore” ecco non bastavano?
“e fino ad oggi mi sono sempre imposto una regola: quando prendi un impegno con i cittadini lo devi portare a termine.”
Perfetto, è ora di porre la parola fine alla sua carriera politica?
Non è abbastanza?
Sono disgustato dal fatto che la preoccupazione principe del Presidente Silenzi sia quella di asfaltare la provincia. Anche perché la politica dell’asfalto e del capannone andava bene 20 anni fa.
Puntare sul trasporto delle merci e sui capannoni è un’illusione miope e dannosa a mio modo di vedere, che premia un sistema economico che sta facendo storia (vedi crisi internazionale in atto).
Io ricordo quando, prima delle elezioni nazionali del 2006 Silenzi si sbatteva e dichiarava che la Quadrilatero era un meccanismo perverso. All’indomani delle elezioni (vinte allora da Prodi), una volta accomodato un Cda di colore amico, senza nessuna modifica allo statuto della società e quindi a quel meccanismo perverso, Silenzi guidò la provincia ad incastrarsi perfettamente in quel meccanismo.
Ci sono altre priorità a mio modo di vedere: costruzione di reti sociali locali (GAS), microproduzione e sviluppo di sistemi energetici diffusi, recupero ambientale, bioedilizia, risparmio energetico, gestione partecipata accompagnata da un’effettiva riforma e volontà di trasparenza. Tutte cose che né il presidente né gli altri candidati citano o citeranno, se non per comodo o per facciata.
Purtroppo, scegliere Silenzi o uno di destra è la stessa cosa.
Grande Zalloc bella intervista.
Ma se il Ponte a Villa Potenza non poteva essere abbattuto e rifatto, perchè era un ponte “storico” perchè la parte superiore è stata pesantemetne modificata con le balaustre nuove, nuove illuminazioni (che mal si raccordano con lo stile del ponte)???
Possiabile mai che il ponte, nonostante i lavori fatti poco tempo prima, si sia afflosciato così per una casualità del tutto indipendente da ogni volontà?
Ma allora i lavori fatti poco prima a cosa dovevano servire se non a “rinforzare” la struttura?
Per il resto ha ragione Silenzi: ora è presto per parlare di elezioni Provinciali.
CI SONO PROBLEMI PIU’ IMPORTANTI: la crisi economica, se va bene, massacrerà il Paese per tutto il 2009 e ci saranno pesanti ricadute negative su milioni di famiglie italiane.
I tanti “derivati” che le amministrazioni hanno sottoscritto rientreranno tutti o resteranno solo carta straccia?
Già i mezzi economici delle amministrazioni sono alla frutta, non è che con la botta dei derivati qui ilo rischio è un economia di guerra non solo nel privato ma anche nel pubblico???
A mio avviso invece non è presto per parlare delle elezioni considerando che mancano 4-5 mesi al voto e che per le Comunali a Macerata del 2010 se ne parla da un po’… Poi certo se ne dicuterà dettagliatamente a tempo debito.
Aspettiamo la scelta del candidato del centro destra.
ha ragione matteo..per quanto riguarda le provinciali secondo me il centro-destra è già in ritardo nella scelta del candidato e per le comunali è ora che inizino i confronti..
Ciao a tutti
Scondo voi ce la faranno a scegliere questo candidato entro la fine dell’anno i signori del centro destra? Mi fa quasi ridere questa lenetezza e pure questa volta temo che bisognerà andare a votare a occhi chiusi.
Sarei curioso di sapere chi sono i dirigenti della Provincia che da quello che si legge tre le righe sono pocho simpatici a Silenzi.
se lo chiedono in tanti..
Ho letto il commento di Stefano. Vorrei rispondergli con serenità.
Ritengo di stare a disposizione dei cittadini a tempo pieno. E chi la fa la politica dell’asfalto e dei capannoni? La nostra è una politica che tutela il territorio. Quali capannoni? Ci siamo battuti contro i capannoni della “Quadrilatero” che, all’inizio, ne prevedeva più di un milione di metri cubi che avrebbero distrutto le nostre colline.
In questi anni, al contrario, abbiamo sviluppato la cultura delle energie alternative e del risparmio energetico, abbiamo investito 1.300.000 mila euro in solare e fotovoltaico, permettendo a ditte e privati di avere impianti solari. Abbiamo sostenuto impianti a biomasse (Apiro, il primo delle Marche), centrali idriche, abbiamo finanziato progetti di bioedilizia ed altro ancora.
Peccato che di tutto questo Stefano non sia informato o non si voglia informare. Pronto ad ogni confronto nel merito.
Al di là delle simpatie e dei colori politici è veramente bello che il Presidente della Provincia intervenga direttamente in una discussione on-line manifestando piena disponibilità al dialogo e al confronto. E’ uno stile assolutamente raro tra gli amministratori, inusuale, diretto ed efficace. Per quanto riguarda le politiche ambientali mi pare davvero ingenerosa la critica di Stefano perchè, da questo punto di vista (come da tanti altri) la provincia ha fatto ed ha in cantiere grandi cose…poi…come si fa a dire che la quadrilatero è rimasta invariata rispetto alla precedente? Occorre informarsi bene prima di scrivere queste cose: io, personalmente, quella roba di prima non la avrei mai sostenuta. Poi ci sono stati passaggi importanti che è impossibile dimenticare!!! Sul ponte di Villa Potenza, veramente, parlano i fatti e le responsabilità di ognuno: Silenzi è presidente dal 2004, si è trovato a gestire una situazione difficilissima e pericolosissima e…in tre mesi…la ha risolta nel migliore dei modi tanto che, a tutt’oggi, tale soluzione è presa da esempio su scala addirittura continentale! Ah…il maledetto vizio della dietrologia maceratese!!!
Sono d’accordo con l’assessore Savi, questo spazio può offrire un’occasione di confronto e trasparenza, se ad usufruirne è anche chi ricopre cariche importanti non può che essere positivo per tutti. Ovviamente non obblighiamo nessuno ma per la massima trasparenza sarebbe sempre meglio firmarsi con nome e cognome.
L’intervento del Presidente Silenzi è stata una bella sorpresa.
Caro Alessandro la tua “difesa” del Presidente Silenzi ha tanto il sapore di essere di “ufficio”.
Infatti, se non mi sbaglio, gli scanni del Presidente e degli Assessori sono molto vicini in Consiglio….
Eccomi, tanto lo sapevano tutti…
Carissimo Gianfranco, è esattamente ciò che penso, altro che difesa d’ufficio. In questi anni di lavoro insieme ho conosciuto l’uomo, oltre al politico. E posso considerarmi fortunato ad aver avuto l’occasione di lavorare in questa amministrazione che, personalmente, porto sempre come esempio di compattezza ed efficienza. Questo – è ovvio – è solo il mio punto di vista. Saranno i cittadini a confermarlo o smentirlo. Saluti a tutti e complimenti al CM!
Io non contesto affatto la tua fortuna di aver lavorato a fianco del Presidente ne che il lavoro non possa esssere stato profiquo….
…….
Solo che è ovvio che, visto che lavorate a fianco a fianco, che il tuo intervento non potesse che essere “positivo”… Perchè se l’intervento fosse stato negativo (sulla figura e sul lavoro del Presidente) avresti dovuto poi essere conseguente (e rassegnare le dimissioni).
Però questo nulla toglie al valore del mio precedente intervento: se il ponte era “storico” e non si poteva abbattere e ricostruire allora non si doveva nemmeno modificare, cosa che invece è avvenuta.
Così come non si capisce, visto i soldi spesi in precedenza, come d’improvviso (senza aumenti sostanziali di carico di traffico) il ponte ceda, tanto più che i lavori fatti erano, se non erro, di consolidamento (e quindi è legittima la domanda: se erano stati fatti lavori di consolidamento che hanno consolidato?).
Così come, in un momento di crisi fortissima come questa (ora dicono che TUTTO il 2009 sarà nero, ma credo siano ottimisti) sarebbe forse il caso di tranquillizzare i cittadini-elettori-contribuenti che l’Amministrazione Provinciale non è caduta (anch’essa come tante amministrazioni) sulla padella dei “derivati” o dei “mutui subprime”
La questione-ponte di Villa Potenza è assai complessa ed è difficile ricostruirla qui, in poche righe. La cosa che è evidente, forse l’unica cosa evidente, è che l’amministrazione provinciale (questa amministrazione) si è trovata di fronte ad un parere di una delle massime autorità in materia, il professor Menditto, il quale dichiarava la pericolosità della struttura e la possibilità di un crollo. In tre mesi tutto è stato sistemato. Ricordo ancora i “signorotti” del luogo che criticavano il “guado” pedonale crollato alla prima piena del fiume (la provincia ha costruito un guado che è caduto dopo due giorni, ironizzavano): cos’altro si sarebbe dovuto fare? Una diga? E’ovvio che in caso di piena quel guado doveva crollare…era stato fatto apposta!
Caro Alessandro,
Fai un’offesa alla tua (e alla mia) intelligenza se cominci a replicare utilizzando il “politichese” per sviare ed eludere le domande.
Io non ho affatto contestato che l’intervento non fosse necessario o che si fossero spesi soldi inutilmente….
Ho avanzato obienzioni su un due altri aspetti.
Sarò lungo.
Voglio confrontarmi e replicare al Presidente Silenzi, visto che ha avuto la cortesia di rispondere, anche se non mi trovo affatto soddisfatto delle sue affermazioni.
Sono Stefano Fabbroni e mi sono occupato a fondo della questione Quadrilatero, mi sono occupato in questi anni di decrescita, Reti di Economia Solidale, Democrazia partecipativa.
Lei ha investito 1.300.000 euro per le energie rinnovabili… sono davvero commosso.
Il problema è che io mi commuovo molto di più quando penso che oltre all’indebitamento per la Quadrilatero (perché di copertura del debito si tratta), si annuncia in pompa magna una nuova superstrada della Val Potenza, con un progetto che solo nella fase iniziale parte da costi per € 250.000.000 (milione più, milione meno).
Ovviamente per questa opera da faraone non poteva mancare un ponte magnifico, per un costo vicino ad altri 10 milioni… salvo imprevisti. Un ponte che si colloca proprio in un punto in cui c’è un discreto rischio di esondazione del fiume Potenza (http://217.222.86.37/fparticolipdf/218657.pdf)
All’opera del Presidente, da quel che so, manca ancora la copertura finanziaria, ma con Berlusconi ci si intende bene, quando si tratta di buttar su malta bastarda: i fondi non ci sono ma dovranno essere reperiti con la Legge Finanziaria.
Come dire, ogni contribuente italiano dovrà pagare un’altra opera, rinunciando di fatto, per una scelta politica precisa, ad investire quei soldi (250.000.000 €) nelle pensioni, negli ospedali, nella scuola e ricerca, nell’energia rinnovabile, nell’efficienza energetica.
Ma non basta: il faraonico progetto non è nemmeno preventivamente approvato dai Comuni che dovrebbero subirne l’attraversamento. Ma la democrazia ai tempi della televisione prevede “democratica determinazione”, non democratica partecipazione.
Perché so che i forum o questi consessi possono essere utili, ma so molto meglio come le decisioni siano assunte in stanze ermeticamente isolate da ogni forma di partecipazione democratica dal basso.
Torniamo alla Quadrilatero e andiamo nel dettaglio: notizia di un anno fa (18 settembre 2007- Resto del Carlino).
Ci si accorge che gli operai della Quadrilatero, quasi tutti provenienti da altro loco, respirano, mangiano, producono rifiuti, hanno bisogno di trasporti etc.. producendo costi finanziari per gli enti e costi sociali.
Paga il General Contractor, la Quadrilatero s.p.a? Non penso.
Paga il territorio che sì, ne riceve una parte di ricchezza e di consumi, ma questi bilanciano i costi? Sono costi necessari per guadagnare un quarto d’ora per andare a Foligno. Ma non paga solo con i soldi. Il 20% dell’opera è finanziata dal PAV (Piao di Area Vasta)
Altro punto. Il presidente non spiega come (il come è importante!) è cambiata la Quadrilatero s.p.a. E’ cambiata nei nomi del consiglio d’amministrazione (questo è certo), ma non nella ragione sociale e non nei progetti, che io sappia.
Parlando del Pav (Piano di area Vasta su cui si calcola un incremento di valore virtuale) cito il sito della società Quadrilatero:
“gli Accordi di Programma con la Regione Umbria e la Regione Marche unitamente agli specifici Accordi attuativi con i Comuni delle otto Aree Leader (firmati nel 2007):
Umbria – Foligno, Gualdo Tadino, Valfabbrica
Marche – Caldarola, Muccia, Serrapetrona, Fabriano, Falconara Marittima
Tali Accordi prevedono il versamento da parte dei Comuni di:
a) un contributo annuo per la durata di trenta anni di importo pari agli oneri ICI incassati per i nuovi immobili realizzati dai concessionari delle Aree Leader;
b) un contributo una tantum commisurato al 70% degli oneri di urbanizzazione secondaria e del costo di costruzione corrisposti al Comune dai concessionari delle Aree Leader.
Tali somme saranno versate solo successivamente all’effettivo incasso da parte dei Comuni. (dovevamo anticiparle?)”
Mi dica se sono poco informato se non è vero che, in tutto, sono state individuate 15 Aree Leader fra Macerata e Ancona -non sono capannoni questi?-
Per ora, che io sappia, solo 2 Aree Leader sono state approvate nella Provincia di Macerata (Serrapetrona e Muccia). mentre le altre Aree rimangono stralciate e inerti.
Mi dica se sbaglio: per me sono come le spore del tetano: che anche se dormienti, sempre tetano sono e quando avranno ossigeno e accordi firmati, spunteranno nuovamente fuori, soprattutto quando altri comuni entreranno nella società e firmeranno accordi analoghi.
Mi corregga su questo punto, potrei sbagliare.
Non stiamo parlando di cemento e capannoni?
Per esempio il Comune di Tolentino si è detto disposto a trattare per un’area, purché non intralci il progetto di Brachetti Peretti del “suo” Parco solare.
Il “suo” Parco Solare è una cosa eccezionale, se non fosse che quei soldi dovrebbero essere messi sul conto spese per riparare i danni sociali provocati dalla Raffineria API di Falconara.
Le istituzioni gioiscono, invece di ricordare che prima di iniziare un nuovo pasto bisogna pagare i cocci dei piatti di quello precedente. Ma questa è un’altra storia e onore all’impegno del conte…
Un altro punto su cui sono poco informato: il meccanismo del General Contractor (meccanismo con cui viene costruita la Quadrilatero). Mi spieghi presidente: non è l’invenzione di tale Cirino Pomicino? Quali sono i precedenti in Italia di questo tipo di contratto per la costruzione di opere pubbliche? sono incoraggianti, sono efficienti come voi affermate? Questo articolo di Rizzo, mi preoccupa. (http://archiviostorico.corriere.it/2008/novembre/24/Alta_velocita_per_ora_corrono_ce_0_081124065.shtml).
In più mi preoccupa che noi ci affidiamo ad un’architettura di appalto inventata da Cirino Pomicino, che è un personaggio politico pluripregiudicato per reati commessi nell’esercizio della sua attività politica e amministrativa di Governo.
E’ cambiato qualcosa che io non so, caro Presidente? Non c’è più il General Contractor?
Sarebbe una bellissima novità. E’ pronta a darmi questa novità?
Il problema è che in Italia è questa società privata (parlo del General Contractor) è sostenuta praticamente solo da capitale pubblico (Enti Pubblici), che firmano accordi e coprono debiti, nominano CdA, tagliano nastri, per pagare a loro stessi una strada per i prossimi trent’anni.
Una strada di cui i cittadini e solo loro, con le tasse, in realtà costruiscono e avranno in gestione.
Ora se io dico che lei fa la politica del Cemento e dei Capannoni, sbaglio?
Caro Presidente, al centro dei suoi pensieri politico/programmatici e quasi interamente dei suoi sforzi per reperire fondi spendibili in Provincia va nella direzione di una politica che sostiene un sistema fondato sul commercio, sul debito, e sul trasporto e la produzione delle merci. (250.000.000 di euro +Quadrilatero contro 1.300.000 di pannelli solari bastano per sostere quest’affermazione)
L’architettura finanziaria che regge questo sistema produttivo e di commercializzazione, fondata prevalentemente su valori virtuali, valori virtuali come l’incremento dei valori delle Aree Leader, sta crollando.
In momento in cui il mercato (che oggi è in recessione) non compra i terreni ai prezzi che voi avevate virtualmente preventivato, come finanziamo il 20% di quel paio di miliardi di euro di debito che avete contratto?
La differenza chi ce la mette, il General Contractor o gli enti che hanno garantito quell’operazione finanziaria?
Glielo chiedo perché evidentemente è una cosa di cui non sono stato informato, né da lei, né dalla stampa.
Le architetture finanziarie virtuali stanno crollando pesantemente, di fronte a un modello economico, fondato sul surplus produttivo e sulla commercializzazione e trasporto delle merci, che ha spinto tutti noi sul baratro, che negli anni priverà i più poveri della mia generazione di conquiste sociali come la pensione e come l’istruzione e la sanità pubblica.
Perché? Perché io penso che i soldi, se ancora ce ne saranno, serviranno a coprire i vostri debiti e finanziare le vostre megaopere pubbliche. Se questo avverrà ricorderemo le facce sorridenti di chi ha tagliato i nastri e firmato gli accordi, spinto politicamente verso miliardi di persone verso un orizzonte di sviluppo che si rivela sempre di più per quello che è: una piccola botteguccia di un ciabattino miope, in pieno deserto. Lui ci vorrà vendere delle scarpe, noi avremo sete: una fregatura.
Assistiamo ad un sistema finanziario che crolla, in cui la politica fa gli onori di casa, ma di cui è responsabile come un maggiordomo che porge un calice avvelenato.
Le Aree che che più soffrono e soffriranno la crisi finanziaria di questo modello di sviluppo sono proprio quelle che hanno fatto delle strade dritte, del cemento, delle “bretelle”, delle “quarte corsie” e delle “megaopere” una bandiera, ma che di fatto hanno allargato in questi ultimi anni la forbice fra ricchi (pochi) e poveri (sempre di più).
Una bandiera che avanza sotto lo stendardo di una forza politica xenofoba come la Lega Nord, che è il prodotto politico più rilevante e travolgente degli ultimi 20 anni (altro che fusioni fredde di Partiti Democratici!).
Io vivo per studio in Brianza. Vivo e vedo, ascolto e parlo delle paure di un territorio che si è automutilato, cementificandosi, che incapace a sopportare i fantasmi e i costi sociali di un’immigrazione attirata da un miraggio di una ricchezza virtuale, per inseguire questo modello fondato sui debiti e il cemento e che oggi non trova neppure più i soldi per la carità.
Io scelgo le strade curve e i tornanti di una democrazia partecipativa, che mi ricordi la fatica e mi impegni verso la trasparenza dei rapporti fra enti e cittadino, che mi dia la soddisfazione di lasciare reti sociali salde e ancorate nella terra bagnata e fruttuosa.
Io scelgo questo di fronte alla sua strada dritta di tenace ed efficente di democratico decisionismo mediatico.
Lei fa politica da prima che io sia nato ma le dico che io non voglio vivere il resto dei miei anni brucando le briciole che lasciate sul tavolo e vivere per pagare i debiti che la vostra generazione e la vostra ingegneristica classe politica e dirigente ci sta lasciando.
E’ per questo le chiedo di parlare con me e di rivedere le sue ragioni e la direzione delle sue azioni e scelte politiche.
Io sono aperto e pronto ad un confronto sulle ragioni di queste affermazioni.