Giulio Andreotti sarà a Macerata il prossimo 7 novembre per una lezione su Padre Matteo Ricci. L’iniziativa è stata messa a punto dall’Associazione culturale Spes – della quale fanno parte Paolo Cotognini, Alessandro Forlani e Paola Ballesi – con il patrocinio di Comune e Università degli studi di Macerata.
La notizia arriva in questi giorni in cui non si placa la polemica politica sulla presidenza del Comitato per il 400esimo anniversario della morte di Padre Matteo Ricci. Al centro della diatriba c’è la sostituzione dell’attuale presidente, Adriano Ciaffi, con il ministro Sandro Bondi.
Ma da cosa nasce l’interesse del senatore a vita per la figura del gesuita maceratese? Andreotti, che è autore di un testo pubblicato nel 2005 da Rizzoli, Padre Matteo Ricci. Un gesuita in Cina 1552 – 1610. Matteo Ricci dall’Italia a Pechino, secondo quanto riportato nell’introduzione al libro, restò colpito per la presenza di un tempietto a Pechino con la tomba di Matteo, “scoperto” durante una visita nel 1986, in qualità di ministro degli Esteri. “Siamo di fronte alla tomba dell’unico straniero che ci ha aiutato a comprendere il nostro Paese”, commentò il diplomatico che accompagnava Andreotti.
Nel corso dell’incontro nell’aula magna dell’ateneo, il prossimo 7 novembre alle 18, il rettore presenterà una relazione dal titolo: “L’opera di Padre Matteo Ricci nel quadro dello slancio missionario della Chiesa post-tridentina”.
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E’ stato rinviato a data da destinarsi il convegno Padre Matteo Ricci un gesuita in Cina in programma per venerdì (7 novembre) nell’aula magna dell’Università di Macerata e che avrebbe dovuto avere come relatore l’on Giulio Andreotti. E’ giunta infatti ieri agli organizzatori dell’associazione culturale SPES una lettera firmata dallo stesso senatore in cui egli si dice costretto a rinunciare con rammarico all’incontro di domani a Macerata.
Il malore che ha colpito il senatore nei giorni scorsi durante una trasmissione televisiva ha reso necessario un periodo di riposo che lo han costretto a rinviare l’incontro. Il senatore tiene a precisare nella sua lettera che si tratta solo di un rinvio e che si augura che il convegno possa realizzarsi in tempi brevi.