Rincorsa, promozione, conferma:
il 2025 d’oro della Maceratese

CALCIO - Il racconto degli ultimi 12 mesi della Rata, da un campionato di Eccellenza prima controllato, poi quasi perso e infine vinto allo spareggio contro il Montecchio alle difficoltà nell'approccio con la D andatesi man mano dissolvendo: i biancorossi sono tornati ad essere il riferimento della provincia e non solo

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Luca Cognigni durante la festa per la vittoria del campionato

di Mauro Giustozzi

Un 2025 da incorniciare quello della Maceratese. Vittoria nel campionato di Eccellenza, ritorno dopo un decennio nel panorama calcistico nazionale della serie D dove alla fine del girone di andata chiude all’ottavo posto. Il record storico degli abbonamenti con 600 tessere staccate quest’anno, la media presenze allo stadio di 1500 spettatori a partita, il lancio in prima squadra di diversi giovani provenienti dal settore giovanile.

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La festa dell’11 maggio in piazza a Macerata

Il club biancorosso ha ritrovato quella centralità che aveva perso negli anni scorsi ed ha assunto il ruolo guida nel calcio a livello provinciale e non solo: infatti la Maceratese è la prima squadra del territorio (incluso anche il vicino Fermano) per importanza della categoria che disputa, Macerata ha uno stadio accogliente ed uno dei più moderni della regione grazie all’investimento fatto dal Comune per la rigenerazione dell’Helvia Recina-Pino Brizi che, a conclusione dei lavori nella prossima primavera, rappresenterà un fiore all’occhiello dell’impiantistica sportiva. Insomma per il presente e anche per il futuro si sono gettate le basi per una continuità che può far diventare il capoluogo il polo di riferimento calcistico provinciale, grazie al lavoro svolto dalla società Maceratese, in sinergia con il Comune per gli impianti sportivi.

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Alberto Crocioni, presidente della Maceratese

Un plauso va alla società guidata da Alberto Crocioni che si è preso l’onere di rilanciare il calcio cittadino, che aveva vissuto un anno sabbatico nel 2017/2018 senza più una squadra di riferimento e lo stadio chiuso, vincendo due campionati e tornando nel calcio che conta. Presidente che ha affidato la gestione del club al lavoro certosino fatto dal direttore generale Serangeli, dal direttore sportivo De Cesare e dallo staff tecnico guidato da mister Possanzini che ha portato ai risultati di queste ultime due stagioni. L’anno agli sgoccioli ha regalato emozioni, gioie, momenti esaltanti nel cammino della squadra allenata da Matteo Possanzini che ha avuto il merito, anche nei momenti meno positivi, di non perdere la bussola e mantenere l’orientamento della squadra verso l’obiettivo finale. Soprattutto nella prima parte dell’anno, quella che ha portato all’epilogo dello spareggio di Ancona.

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Montecchio-Maceratese

L’inizio di questo 2025, per la verità, vede una Rata che in Eccellenza dilapida i 7 punti di vantaggio accumulati sulla rivale Montecchio al termine del girone di andata. I pesaresi rosicchiano punti ai biancorossi sino ad arrivare al sorpasso in testa alla classifica che avviene il 16 febbraio quando la Maceratese pareggia in casa 2-2 col Tolentino, con la squadra di Magi che la successiva domenica allunga a +2 il suo vantaggio sui biancorossi sconfitti ad Urbino dopo una striscia di 16 risultati utili consecutivi. Da lepre Cognigni e compagni diventa inseguitore: un duello infinito quello col Real Montecchio, nessuna squadra vuol mollare. Si arriva così allo scontro diretto di Montecchio in un clima avvelenato dalle polemiche per le restrizioni ed i pochissimi biglietti concessi dal club pesarese alla tifoseria Rata. Che sale ugualmente allo “Spadoni” con centinaia di supporters che restano fuori dal settore ospiti ad incitare la squadra. E’ il 6 aprile e anche la partita è ricca di emozioni: Real sul doppio vantaggio, Maceratese che all’intervallo resta in 10 per l’ingenua espulsione di Mastrippolito ed a metà ripresa anche il tecnico Possanzini viene espulso. Eppure, in inferiorità numerica, Bongelli e Cirulli firmano la rimonta ed il pareggio che viene vanificato però dal terzo gol locale di Torelli in zona Cesarini.

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Un’azione dello spareggio tra Rata e Montecchio

A novanta minuti dalla fine il campionato è nelle mani del Montecchio. Al quale basta non perdere ad Urbino nell’ultima gara per salire in D. Invece succede l’imponderabile negli ultimi 90 minuti: mentre la Maceratese in casa passeggia sul Monturano, in diretta tv dallo stadio “Montefeltro” arriva la clamorosa rimonta dei ducali che si impongono 2-1 sul Montecchio regalando alle Marche per la prima volta lo spareggio in Eccellenza per salire in D. Maceratese e Montecchio chiudono appaiate in testa a quota 59 punti.

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Il tifo biancorosso ad Ancona

Anche questa vigilia è carica di tensione per la data e soprattutto per il campo di gioco: indicato subito il “Bianchelli” di Senigallia arriva il diniego della Vigor Senigallia e poi anche delle autorità di pubblica sicurezza. Si infuocano le polemiche che vedono scendere in campo non solo i tifosi ma pure l’amministrazione comunale di Macerata. C’è un tourbillon di date e stadi, non si trova la quadra: infine arriva la decisione, si giocherà al Del Conero di Ancona l’11 maggio. E sarà esodo biancorosso, con oltre 3500 tifosi al seguito della Possanzini band. Come spesso accade negli spareggi, partita non bella ma emotivamente intensa. La sblocca subito la Rata con Lucero ma nella ripresa il Montecchio pareggia con Micchi. Nonostante l’espulsione di Torelli la Rata non sfonda e si arriva ai calci di rigore, dove si erge protagonista il portiere Gagliardini, con Lucero che realizza l’ultimo decisivo penalty, quello che vale la serie D. Un’apoteosi, un tripudio, una carovana di auto biancorosse che tappezzano il tragitto Ancona-Macerata per proseguire la festa nella notte in piazza della Libertà. Una festa doppia per la torcida biancorossa perché, ironia della sorte, nella stessa giornata gli acerrimi rivali della Civitanovese retrocedono in Eccellenza con la Rata che si riprende lo scettro di squadra leader della provincia.

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Il sindaco Sandro Parcaroli con la maglia della Rata dopo la promozione in D

Catapultata in serie D la Maceratese si è subito accorta di essere sbarcata in un mondo completamente nuovo, diverso, ben più impegnativo. Non a caso l’impatto è stato molto duro, con tre sconfitte nelle partite iniziali prima che dirigenza e allenatore si calassero in questa nuova realtà con la prima vittoria in D arrivata il 24 settembre a Sora. Poi un cammino fatto più di vittorie (7) e sconfitte (8) che di pareggi (2) che hanno portato la Maceratese a chiudere il girone di andata all’ottavo posto, con 23 punti: i successi contro L’Aquila e Atletico Ascoli i momenti più esaltanti di questa prima parte di stagione mentre il pesante ko interno con l’Ancona e la partita a porte chiuse contro il Chieti le due gare che, per motivi diversi, sono state le più difficili da digerire per l’ambiente biancorosso.

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Le tribune vuote del match contro il Chieti

Ora la meritata pausa per le festività natalizie: gli allenamenti riprenderanno il 27 dicembre con una seduta pomeridiana per poi ricominciare l’andamento settimanale della preparazione in vista della ripresa del campionato il 4 gennaio che vedrà la Maceratese di scena sul campo della Vigor Senigallia.



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