Riaperto il vicolo scomparso:
è rimasto nascosto per 150 anni (Foto)

MACERATA - Si chiamava Pietrarelli, ora è stato ribattezzato “Ponte dell’oratorio”. Parte da corso della Repubblica e comprende anche delle grotte. L'assessore Silvano Iommi ha tagliato il nastro: «Primo significativo passo verso il più ampio progetto programmatico di riscoperta, valorizzazione e fruizione turistico-culturale della città sotterranea»

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L’assessore Silvano Iommi

di Luca Patrassi (Foto di Fabio Falcioni)

Festa oggi pomeriggio per l’inaugurazione del vicolo ora chiamato “Ponte dell’oratorio” ma sicuramente più noto ai maceratesi come ex Pietrarelli lungo corso della Repubblica a Macerata. Taglio del nastro, con la fascia tricolore, a cura dell’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi che ha fortemente voluto l’intervento di riqualificazione dell’area.

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Con Iommi c’erano gli assessori Marco Cardarelli e Laura Laviano, l’ex consigliera regionale Anna Menghi e il capogruppo comunale della Lega Aldo Alessandrini. Una cinquantina i maceratesi presenti per il debutto, curiosi di vedere l’intervento fatto nel vicolo che – come detto da Iommi nel discorso di presentazione – era in uno stato di abbandono totale e infestato dai volatili. Vicolo recuperato quasi integralmente, resta la chiusura sul versante di via Gramsci ma per il resto è un bel vedere tra mattoni faccia a vista, grotte recuperate, opere in mostra.

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«Quella che oggi restituiamo alla città – ha osservato l’assessore Iommi – è una estesa porzione dell’antica “strada traversa” rimasta nascosta per oltre 150 anni nel cuore del centro storico (il cosiddetto “vicolo scomparso” ricordato più volte sia dallo storico Libero Paci nelle sue “memorie cittadine”, sia dal professor Evio Hermas Ercoli nel suo libro “L’ultima Piega”.

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Il taglio del nastro, con l’assessore Iommi anche Aldo Alessandrini, l’assessore Laura Laviano, Anna Menghi, e l’assessore Marco Caldarelli

Una traversa che collegava la primitiva strada di S. Francesco (oggi via Gramsci) con la strada di San Filippo (oggi Corso della Repubblica), e che già nei primi decenni del XVIII secolo era utilizzato come via breve per raggiungere il rinomato Oratorio Filippino, dove si svolgevano le celebri “laudi” musicali. Da tutto ciò nasce anche la proposta di rinominare questo sito con “Ponte dell’Oratorio”.

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Tuttavia, questa traversa appare già chiusa sul lato a monte nel catasto napoleonico/Gregoriano del 1818 a seguito dalla ricostruita facciata che ridusse ad “unicum” i due palazzi nobiliari confinanti (Bourbon del Monte e Pellicani-Palmucci), mentre la chiusura a valle risale probabilmente al 1889 in concomitanza con la realizzazione della storica sartoria Pietrarelli, ormai chiusa da circa 25 anni».

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Il colonnello Giorgio Picchiotti

Tra storia e cronaca avanza la ricostruzione di Iommi: «Oggi, grazie anche agli accordi e cessioni gratuite al Comune di spazi e superfici private da parte della Società Filarmonica Drammatica, della cassa Edile di Macerata e della famiglia Bonugli, si è resa possibile l’esecuzione di un importante e decisivo intervento di bonifica igienico-sanitaria e rigenerazione urbana, finanziato con il bando Pnrr. Come si ricorderà si trattò di un bando vinto dal Comune nel gennaio del 2021 ottenendo 20 milioni di euro per la realizzazione di 15 interventi distribuiti in varie parti della città, tra i quali questo che inauguriamo oggi il cui importo netto dei lavori è stato di 550mila euro a fronte di un investimento complessivo di 800mila euro».

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L’aspetto tecnico: «L’intervento, progettato dall’architetto Giuseppe Rinaldesi e realizzato dall’impresa Lopergolo, ha consentito non solo la riapertura e visibilità di una parte dell’antico passaggio con la contestuale valorizzazione degli spazi ipogei ceduti al Comune, ma anche e soprattutto la bonifica ambientale finalizzata alla eliminazione di un pericoloso focolaio di infezioni per l’igiene urbana nel cuore del centro storico. Sono stati rimossi gli stratificati sedimenti di animali e volatili morti misti a detriti vari, rifatta la fognatura principale e riallacciati decine di scarichi verticali, posizionata in elevazione una rete anti-volatili e consolidate le strutture murarie. Oltre alla impegnativa opera di bonifica sono stati recuperati e valorizzati gli spazi ipogei divenuti di proprietà pubblica, con la prospettiva di proseguire in futuro, dentro un quadro convenzionale decennale già sottoscritto con la Filarmonica, nel recupero funzionale di altri grandi spazi ipogei destinati ad eventi espositivi di natura artistica, con opere di scultura in particolare».

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L’obiettivo nella visione dell’assessore Iommi: «In questo senso possiamo parlare di un primo significativo passo verso il più ampio progetto programmatico di riscoperta, valorizzazione e fruizione turistico-culturale della città sotterranea, nell’ottica di un potenziamento della carica attrattiva del centro storico.

Vicolo-Ex-Pietrarelli_FF-8-650x434 Ambienti finora inutilizzati, che diventano ora un primo e suggestivo punto di accesso alla conoscenza della Macerata sotterranea, ancora poco conosciuta ma di grande interesse per comprendere le origini e lo sviluppo urbano della città. La riapertura del “Ponte dell’Oratorio” rappresenta così un ulteriore passo nel percorso di rigenerazione urbana puntuale del centro storico di Macerata, capace di tenere insieme memoria, innovazione e nuove opportunità di fruizione per cittadini e visitatori». Un regalo di Natale per molti maceratesi che hanno riscoperto un pezzetto di storia del centro cittadino.

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