Il suo B&b era un cumulo di macerie,
Patrizia riapre dieci anni dopo

USSITA - Il sisma aveva raso al suolo la sua attività. Grazie ad un crowdfunding e social innovation, ha superato quota 7mila euro. La titolare Patrizia Vita pronta a riaprire con una nuova struttura sostenibile: «La montagna ha ancora bisogno di chi la ama davvero»

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Le foto utilizzate per la raccolta fondi. Al centro, Patrizia Vita sopra le macerie del 2016

«Un B&b con l’orto sinergico, un tappeto di calendule nell’aiuola, le fragole nelle gomme delle macchine, e tante altre cose per gli ospiti che arrivavano alla scoperta dei Sibillini. Ora non ha più una casa e nemmeno un lavoro perché la sua casa era il suo lavoro». Nel 2016, a pochi mesi dai terremoti che hanno devastato il Centro Italia, si leggeva così su un articolo di Cronache Maceratesi dedicato alla tragedia vissuta da Patrizia Vita, proprietaria di una struttura alberghiera che aveva perso quasi tutto. In quel “quasi”, la volontà di ripartire e diventare più forte di prima.

Oggi è ufficiale: la Casa dell’Ortigiana torna a vivere. Dopo quasi dieci anni dal sisma, il b&b di Ussita fondato da Patrizia Vita si prepara a riaprire grazie a un grande gesto collettivo di solidarietà. In pochi giorni, la campagna di raccolta fondi lanciata su Produzioni dal basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation, ha superato quota 7mila euro, avvicinandosi all’obiettivo finale di 23mila euro necessari per arredare la struttura e restituirle la sua vocazione originaria: essere una casa che accoglie.

La storia dell’Ortigiana è profondamente intrecciata a quella dei Monti Sibillini. Più di dieci anni fa, dopo vent’anni trascorsi a Roma, Patrizia aveva scelto di tornare nel suo paese natale, Ussita, trasformando la casa di famiglia in un b&b che presto divenne un luogo simbolo dell’ospitalità autentica: colazioni a km 0 preparate con prodotti locali, un orto sinergico coltivato con cura, erbe aromatiche raccolte a mano, chiacchiere lente attorno al tavolo della cucina. Un luogo dove ogni ospite si sentiva “come a casa”. Il sisma del 26 e 30 ottobre 2016 ha spazzato via tutto in pochi secondi: la casa, gli spazi condivisi, gli oggetti di una vita, l’ortigiana si è ritrovata con una montagna di macerie e il silenzio di ciò che non c’era più.

Nonostante anni complessi e procedure lunghe, Patrizia non ha mai smesso di credere nella rinascita di questo luogo. Oggi, la nuova Casa dell’Ortigiana è realtà: una casa in legno a energia quasi zero, costruita con criteri di sostenibilità e affidata alla professionalità della ditta Castellani – case in legno di Ancona. Per questo è stata lanciata la campagna di raccolta fondi, che sta già ricevendo un forte sostegno dalla comunità locale e non solo. Il contributo dei donatori servirà ad acquistare i mobili e gli elementi d’arredo necessari a rendere la struttura nuovamente operativa. «La mia volontà non si è mai spenta — racconta Patrizia —. Questo posto merita di rinascere. La montagna ha ancora bisogno di chi la ama davvero, e io sono pronta ad accogliere di nuovo chi arriverà qui in cerca di bellezza, cura e autenticità». La rinascita della Casa dell’Ortigiana non è solo la storia di una struttura ricettiva che riapre: è il simbolo di una comunità che non smette di credere nel proprio territorio.

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