
di Marco Pagliariccio (foto Fabio Falcioni)
Metti il sabato mattina che apre il ponte dell’Immacolata. Metti un tiepido sole a illuminare un cielo finalmente sgombro di nuvole dopo settimane di maltempo più o meno intenso. Il mix è intrigante e famiglie, anziani, runner e semplici curiosi non si sono fatti scappare l’occasione per il primo, vero test per i rinnovati giardini Diaz.

Dopo l’inaugurazione fortemente voluta dall’amministrazione comunale nonostante la pioggia battente di due sabati fa e le precipitazioni che hanno sferzato la città nei giorni a seguire, stamattina c’erano tutti gli ingredienti per sfruttare uno dei luoghi più amati della città. Città che ha risposto presente, soprattutto con una delle componenti più interessate: i bambini e i loro genitori. L’area giochi nuova di zecca ha accolto decine e decine di piccini con i loro accompagnatori e i feedback sono per lo più positivi: per far posto al tappetino gommoso su cui sono stati installati il grande “castello” centrale, le altalene e le altre attrezzature sono stati sacrificati erba e terra, ma la fruizione è senza dubbio più comoda.

«Finalmente siamo arrivati ad avere un’area giochi che somiglia mediamente a quelle che si vedono nelle grandi città europee», commenta un genitore, tenendo l’occhio fermo sui suoi figli. Un altro, invece, non manca di notare un aspetto. «I nuovi giochi sono molto più grandi dei vecchi, non adatti a bambini più piccoli: personalmente è un problema perché non posso più lasciar fare i miei figli senza aiutarli o comunque stare con loro». I piccoli, però, non sembrano curarsi troppo di tutto ciò e scorrazzano da un angolo all’altro come nulla fosse.

E se terra ed erba sono spariti dal fondo dell’area giochi, la ghiaia non trova più spazio sui vialetti che convergono al centro del parco, la fontana. Il fondo drenante, dopo i ritocchi dei giorni successivi alla riapertura, ora fa bella mostra di sé, contribuendo, insieme al nuovo stemma “artificiale” e a siepi ed alberi in versione ridotta (ci vorrà tempo per rivederli rigogliosi e verdeggianti) a dare un tocco più ordinato ma anche “asettico” al tutto. D’altro canto, l’aveva ammesso candidamente l’assessore all’ambiente Paolo Renna all’inaugurazione: «Purtroppo di soldi per fare la manutenzione del verde non ci sono, dato che siamo passati dall’avere 27 operai a cinque soltanto».

Anche il consigliere comunale di opposizione David Miliozzi ha approfittato della mattinata per una passeggiata ai giardini. «Di cose ne abbiamo dette e ce ne sarebbero ancora da dire – dice Miliozzi – ma il sollievo per il fatto che siano nuovamente fruibili supera un po’ tutto il resto. Abbiamo trascorso un’estate con giardini Diaz e parco di Fontescodella chiusi, è stata una sofferenza grave per la città. Si potrebbe parlare di tanti aspetti dei lavori eseguiti, ma ora godiamoci questa riapertura».












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La Macerata del futuro, fare un passo falso in primavera sarebbe come tornare nel Medioevo !!!!!