Stefano Fresi con il rettore John McCourt e lo staff di Humanities
Il pubblico ha risposto presente ai primi appuntamenti del Macerata Humanities Festival promosso dall’Università di Macerata, che già alla vigilia dell’apertura ufficiale ha saputo accendere la città di voci, immagini e riflessioni.
Dalla delicatezza poetica della mostra “Il soldatino pensò che era la pace”, a cura dell’Accademia di belle arti di Macerata e di Ars in Fabula, fino alla potenza teatrale e ironica di “Dioggene”, lo spettacolo di Stefano Fresi che ha fatto vibrare di applausi il teatro Lauro Rossi, la giornata di venerdì ha confermato la forza del dialogo tra linguaggi artistici, cifra distintiva del festival. Le tavole originali esposte in mostra nella bella sala appena restaurata di Palazzo Rotelli-Lazzarini, ex Banca d’Italia (visitabile fino al 30 ottobre, con orario 10–13 e 17–20), fanno parte dell’albo illustrato “Il soldatino” scritto da Cristina Bellemo, illustrato da Veronica Ruffato, edito da Zoolibri.
Stasera il festival prosegue con “Figlie dell’epoca. Donne di pace in tempo di guerra” di Roberta Biagiarelli, spettacolo che intreccia narrazione civile e testimonianza storica, riportando alla luce la voce delle donne che seppero scegliere la pace in tempi di conflitto. Domani la giornata si aprirà alle 9 con il workshop “Dialogo intergenerazionale e cultura del lavoro”, promosso dai docenti Alberto Zanutto, Roberto Del Gobbo e Alessandra Fermani alla Lube Academy: un confronto dedicato alla collaborazione tra generazioni in azienda e ai valori che la rendono possibile. Alle 18 all’Orto dei Pensatori, si terrà l’inaugurazione ufficiale del festival con gli interventi del rettore John McCourt, della direttrice Fabiola Falappa, della presidente delle Eum Simona Antolini e dei rappresentanti delle realtà che sostengono la manifestazione. Chiuderà la giornata il concerto “Dialogo con la comunità”, alle 21.15 al Teatro della Filarmonica: il Tourdion Ensemble, coro femminile con arpa e due corni, guiderà il pubblico in un percorso musicale tra le opere di Johannes Brahms e Benjamin Britten, nel segno dell’ascolto come forma di incontro.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati