Paolo Perini
«Nulla a che fare con il risultato elettorale, che considero molto positivo». E chissà cosa sarebbe successo in caso la considerazione fosse stata negativa. Poco dopo l’analisi trionfalistica del voto (che li ha visti arrivare all’ultimo posto nella coalizione di centrodestra con l’1,64% a livello regionale e il 2,53% a Macerata) firmata dai segretari comunali Guido Garufi e Luigi Carelli (leggi l’articolo), Noi Moderati perde il suo segretario provinciale.
Paolo Perini, infatti, ha annunciato le dimissioni dal partito insieme a quelle di altri dirigenti provinciali. Perini ha raccolto 207 voti a livello provinciale, finendo secondo nella lista del partito dietro alla civitanovese Maika Gabellieri (363), mentre a Macerata città è stato battuto dalla consigliera comunale Sabrina De Padova (102 a 85).
«La decisione, maturata dopo un’attenta riflessione, nasce dalla profonda delusione per il fallimento delle strategie politiche adottate dalla segreteria regionale di Noi Moderati, con l’avallo di alcuni vertici nazionali, che hanno di fatto impedito ogni reale dialogo con le altre forze moderate del centrodestra – afferma Perini – qualsiasi cosa si dica l’azione provinciale ha dato i suoi frutti. Essere arrivato al termine di questo percorso elettorale con questo risultato mi inorgoglisce. Mi sono candidato per spirito di servizio, su richiesta del presidente Maurizio Lupi, e il traguardo non è arrivare in Consiglio regionale, ma far capire che il cambiamento a cui sto lavorando da tre anni, è possibile. Essere rappresentante di lista, segretario provinciale e candidato non è stato per niente facile, tante incombenze e responsabilità. Mi intesto personalmente questo risultato che non è da poco, partendo da solo e creando un gruppo che nessuno pensava potesse fare. In molti non credevano, in tanti hanno denigrato, ma la realtà è che le persone comuni possono fare la differenza. Al di là di chi sale sul carro e rema sotto, ciò che non è contestabile è la coerenza, che spesso manca. Ringrazio a ragione tutto il coordinamento provinciale».
Da sinistra: Maurizio Lupi, Maika Gabellieri e Paolo Perini
Anche se Perini non contesta i voti raccolti, Maurizio Lupi, segretario nazionale del partito, aveva annunciato che l’obiettivo era raggiungere una percentuale tra il 3% raccolto in Umbria e l‘8% a Genova. «Riteniamo doveroso, insieme agli altri dirigenti provinciali, aprire una nuova fase – prosegue Perini – occorre lavorare con coraggio e responsabilità per costruire una grande casa comune dei moderati, capace di richiamarsi ai valori della cultura popolare e liberale. Noi Moderati ha dimostrato di non essere in grado di rappresentare questo progetto: per questo riteniamo un gesto di responsabilità lasciare un contenitore che oggi appare sterile, per dare vita a un percorso che offra strumenti reali e concreti di azione politica».
Con questa scelta, Perini e i dirigenti maceratesi non lasciano però l’alveo del centrodestra, anzi. «Fa specie – aggiunge l’ormai ex segretario provinciale – dover pronunciare queste parole all’indomani delle elezioni, ma la serietà e il senso di responsabilità che mi contraddistinguono mi impongono di non restare in una condizione di immobilismo. Ci metto la faccia e scelgo di non rimanere ancorato a un partito solo per fedeltà formale. Intelligenza e responsabilità vogliono che si prenda atto della realtà e si imbocchi con determinazione una nuova strada: un luogo politico dove poter operare al meglio, continuando a servire la comunità e i valori in cui abbiamo creduto sin dall’inizio».
Curioso che dopo un’elezione trionfale per il centrodestra, in provincia i primi due posti a saltare siano entrambi all’interno nell’alveo dello schieramento vincitore: ieri le dimissioni da assessore a Civitanova di Francesco Caldaroni, esponente di Fratelli d’Italia ma candidato con Civici Marche (leggi l’articolo), oggi quelle di Perini.
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