Il rio Bellaluce con a sinistra Andrea Pesaresi, comitato alluvione Marche, e a destra il geologo Massimo Carnevali
di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)
Un anno fa l’alluvione che lasciò sott’acqua la zona al confine fra Loreto e Porto Recanati, località Grotte. A distanza di 12 mesi i ristori per i residenti alluvionati ancora sono lontani a venire e a preoccupare ora è un lotto di terra, in vendita all’asta, ma che doveva diventare vasca di laminazione per le acque.
La zona alluvionata a settembre 2024 in località Grotte
A chiedere alla Regione un segno rispetto alla situazione dell’area, con l’arrivo dell’autunno e delle prime piogge, è il comitato Alluvione Marche con il portavoce Andrea Pesaresi che torna ad accendere un faro sulla situazione attuale: uno stallo sia dal punto di vista dei ristori che da quello, più preoccupante, della prevenzione. «Il rischio è che se dovesse prendere forma, con l’asta avviata proprio ieri, il progetto di realizzare a valle del McDonald’s un centro commerciale tutta la zona diventa ancora più vulnerabile. Quel terreno, come aveva condiviso anche la Regione nel corso degli incontri avvenuti dopo il 18 settembre 2024, è una valvola di sfogo per le acque. Non possiamo cementificarla. Come verbalizzato dopo l’incontro dello scorso luglio, l’ingegnere della Regione, Stefano Stefoni aveva presentato una proposta per contenere il maggior quantitativo di acqua possibile per la tutela delle abitazioni di Loreto e Porto Recanati. Si dovrebbe ampliare la presente vasca di contenimento inglobando anche il terreno verso nord in modo da fare un unico invaso con una capacità maggiore, inoltre si dovrebbe creare un altro bacino di raccolta nel terreno sito tra la Statale, via Borsellino e via Falcone. Ma intanto l’asta sta andando avanti».
Il curatore fallimentare infatti da ieri ha messo in vendita l’area edificabile commerciale-ricettiva in località Le Grotte, un terreno di 8.754 metri quadrati di cui circa 6.216 edificabili e 2.358 da adibire a parcheggio pubblico. L’area ha una destinazione commerciale, all’interno di una più ampia area commerciale-ricettiva in un contesto urbanistico in corso di lottizzazione che comprende anche la funzione residenziale. «Con la precedente amministrazione avevamo iniziato a seguire la questione relativa all’area della zona McDonald’s tra Loreto e Porto Recanati – continua Andrea Pesaresi – su quell’area esiste infatti il rischio concreto che possa nascere un nuovo centro commerciale, nonostante la Regione l’avesse già individuata come possibile vasca di espansione, da trasformare in zona Pai (quindi non edificabile). L’area da ieri è all’asta, non ci sono quindi i tempi tecnici per aprire un confronto con la nuova giunta regionale per acquisire l’area, trasformarla in non edificabile e realizzare la vasca di contenimento».
Dello stesso avviso anche il geologo Massimo Carnevali, incaricato da un privato che ha subito danni, di studiare la situazione. «Le criticità idrauliche si ripetono con tempi di ritorno abbastanza brevi – ha spiegato – la soluzione proposta un anno fa era un bacino di laminazione di 80mila metri cubi a monte del McDonald’s ma che non è sufficiente per contenere tutte le acque riversate nella zona e pertanto sono necessarie soluzioni diverse. La Regione aveva proposto di ampliare questo bacino comprendendo anche la zona a monte e a valle così da garantire anche la manutenzione periodica».
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