Marche nella Zes, tutti per il sì.
Ricci: «Speriamo non sia finzione».
Leonardi: «Attenzione dal Governo»

LE REAZIONI all'annuncio della premier Giorgia Meloni. Il Pd non si fida, ma il candidato governatore apre: «Ci auguriamo sia la verità, pronti a dialogare con la presidente dell'Umbria Proietti». Matteo Renzi bacchetta la presidente del Consiglio: «Ha paura di perdere e si inventa una norma ad personam per Acquaroli». Esultano Confartigianato, Fdi e Forza Italia e il sindaco di Recanati Emanuele Pepa fa festa doppia dopo l'annuncio di un evento con al centro la figura di Giacomo Leopardi: «Un riconoscimento sensazionale per la città»

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L’annuncio dell’inserimento delle Marche in una Zona economica speciale (Zes) insieme all’Umbria fatto dalla premier Giorgia Meloni nel corso della sua doppia visita marchigiana stamattina tra Ancona e Cessapalombo ha ovviamente scosso la politica regionale.

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Matteo Ricci

A partire dal candidato governatore del centrosinistra Matteo Ricci: «Speriamo non sia la solita finzione propagandistica – ha detto l’europarlamentare dem – noi mettiamo sempre l’interesse di comunità prima dell’interesse di partito a differenza loro, per cui se ci saranno risorse ben vengano. Vogliamo lavorare sempre più in sinergia con la presidente dell’Umbria Proietti su infrastrutture, sviluppo, turismo. Per questo ci auguriamo che sia la verità e non una finzione elettorale, visto che in questi anni ci hanno abituato a inaugurazioni di facciate di ospedali, di letti spostati da una struttura sanitaria all’altra. Oggi, ad esempio, inaugurano una strada che non c’è. Speriamo quindi che non sia la solita finzione e che i soldi li mettano davvero per rilanciare le Marche e l’Umbria».

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I parlamentari Augusto Curti e Irene Manzi

Più dura la posizione dei deputati dem Irene Marzi e Augusto Curti. «Meloni chieda scusa ai marchigiani – tuonano i due – le sue false promesse, rilanciate puntualmente a ridosso delle elezioni, servono solo a mascherare l’indifferenza totale del suo governo verso la nostra regione. Altro che farsi bella con il Made in Italy: nelle Marche, dove il Made in Italy ha il cuore pulsante, le imprese sono oggi sotto attacco proprio a causa delle scelte di Meloni, che ha deciso di allinearsi alle scellerate politiche dei dazi volute da Trump. Come già accaduto un anno fa, torna a rispolverare provvedimenti annunciati solo a ridosso del voto. Ricordiamo tutti il decreto sulle liste d’attesa: grande enfasi, nessun risultato. Ora tocca al Consiglio dei Ministri straordinario sulla Zes Umbria-Marche. Ma anche stavolta si tratta solo di fumo negli occhi: non conosciamo il testo, non conosciamo le risorse, non sappiamo nemmeno quali territori o imprese saranno coinvolti. E nel frattempo tutto resta fermo».

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Chantal Bomprezzi, segretaria regionale Pd

All’attacco anche la segretaria regionale del Pd Chantal Bomprezzi: «Miracolosamente, a pochi mesi dalle elezioni regionali, il Governo Meloni si ricorda delle Marche – dice Bomprezzi – dopo l’esclusione dalla Zona economica speciale, dopo il silenzio sulle istanze del nostro territorio, arriva l’annuncio di un disegno di legge per il rilancio delle Marche e dell’Umbria. Bene, meglio tardi che mai. Ma attenzione, per ora siamo solo alle parole e troppe volte abbiamo visto interventi annunciati e mai concretizzati o sottofinanziati. Ricordiamo bene, ad esempio, la Zona franca urbana per l’area del sisma 2016, che ha visto uno stanziamento ben sette volte inferiore rispetto agli anni precedenti. Inoltre lascia un po’ perplessi annunciare delle azioni che fanno scivolare, nei fatti, le Marche e l’Umbria tra le regioni del Sud. Se ci saranno risorse concrete, le accoglieremo positivamente, perché per noi l’interesse delle comunità viene sempre prima di quello di partito. Ma siamo stanchi delle finzioni elettorali. Aspettiamo che l’annuncio si trasformi in una legge e soprattutto vogliamo vedere la cifra stanziata: senza risorse adeguate, restano solo promesse da campagna elettorale».

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Giorgio Fede, deputato 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle, con i parlamentari Emma Pavanelli e Giorgio Fede, rivendica la paternità della richiesta della Zes. «Dopo 1.835 giorni di immobilismo del Governo regionale Acquaroli e oltre 1.000 giorni di inattività del Governo Meloni, oggi la destra nazionale e quella marchigiana si svegliano di colpo e, a pochi mesi dalle elezioni regionali, si accorgono dell’urgenza di istituire Zone economiche speciali anche per le Marche e l’Umbria – rimarcano i due parlamentari – una battaglia che il Movimento 5 Stelle conduce da anni in Parlamento e nei territori, puntando i riflettori sullo squilibrio crescente tra le aree del Paese e sull’ingiustizia palese subita dalle regioni dell’Italia di mezzo, escluse da ogni strategia di rilancio industriale e infrastrutturale. La verità è semplice: avevamo ragione noi. E lo dimostra il fatto che, pur di salvare la faccia, la destra ha deciso di copiare le nostre proposte. Non per convinzione, né per senso di responsabilità, ma per paura. Paura del giudizio degli elettori che tra meno di due mesi, per le Marche, si troveranno davanti alle urne a fare i conti con cinque anni di promesse mancate, scelte sbagliate e assenza totale di visione.  Il terrore di bissare anche nelle Marche, la bocciatura Umbra sta seminando il panico a destra. L’istituzione delle Zes a pochi passi dalle elezioni è l’ennesimo provvedimento di propaganda, che cerca disperatamente di coprire un bilancio fallimentare, tanto per le Marche quanto per l’Umbria, almeno fin quando è stata amministrata dal centrodestra: aziende che chiudono, giovani costretti a partire, infrastrutture al collasso e fondi europei mal gestiti o inutilizzati. Non basta sventolare una sigla per cambiare la realtà: servono strategie strutturate, coerenza politica e coraggio nelle scelte, tutte qualità che alla destra mancano. Il Movimento 5 Stelle non permetterà che chi ha affossato le nostre regioni si prenda il merito di chi ha lottato per risollevarle. Siamo stati e continueremo a essere la voce di chi chiede giustizia territoriale, investimenti veri e sviluppo sostenibile».

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Matteo Renzi

Per Italia Viva è intervenuto addirittura Matteo Renzi in prima persona. «Giorgia Meloni ha paura di perdere nelle Marche e dunque oggi ne ha combinata un’altra – tuona l’ex premier – a un mese dalle elezioni, ha stabilito che anche le Marche debbono essere considerate Zona Economica Speciale. Una norma ad personam per sostenere il suo amato presidente Acquaroli. Se era una misura giusta, perché non l’hanno fatta prima? Sbaglio o governano da tre anni? Farla a 40 giorni dalle elezioni, con i poteri del Governo, significa intervenire in piena campagna elettorale con un’indecorosa marchetta al loro candidato presidente che è sotto nei sondaggi. Le istituzioni vengono piegate agli interessi di parte: la Repubblica delle Meloni assomiglia sempre di più alla repubblica delle banane».

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Enzo Mengoni, presidente di Confartgianato

Più ottimistica la posizione di Confartigianato imprese Macerata-Ascoli-Fermo, che con il presidente territoriale Enzo Mengoni accoglie molto positivamente la notizia. «È un grande risultato per il quale ci siamo battuti con determinazione – evidenzia Mengoni – un passo avanti fondamentale per colmare il divario competitivo che da tempo penalizza le imprese del nostro territorio rispetto a quelle di altre regioni italiane già comprese all’interno di tale zona. Finalmente anche le nostre imprese potranno accedere a strumenti concreti di sostegno, come regimi fiscali agevolati, semplificazioni amministrative e incentivi per l’attrazione di investimenti. Si tratta di una leva importante per stimolare l’imprenditoria locale, promuovere nuova occupazione e sostenere la competitività del nostro tessuto produttivo. Attendendo i dettagli, Confartigianato seguirà con attenzione l’iter applicativo della misura».

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Elena Leonardi, coordinatrice regionale Fdi

Un coro di vera esultanza è quello che invece si alza dal centrodestra, in particolare dagli esponenti più vicini a Meloni e Acquaroli, ovvero Fratelli d’Italia. «L’ennesima prova dell’attenzione del Governo nei confronti del nostro territorio – evidenzia la senatrice e coordinatrice regionale Fdi Elena Leonardi – abbiamo ereditato una situazione che stava facendo scivolare le Marche tra le ultime regioni d’Italia, ma grazie alla buona amministrazione del presidente Acquaroli  e a misure come quella appena annunciata dal presidente Meloni, sta vivendo una nuova rinascita. L’estensione della Zes infatti è una misura importantissima per il nostro tessuto imprenditoriale ed artigiano, perché ci consentirà di non vivere più situazioni  di svantaggio rispetto alle regioni che potevano invece usufruirne. Un altro tassello importante per la crescita della nostra Marche».

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Simone Livi, capogruppo Fdi

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo in Consiglio regionale Simone Livi. «Una scelta strategica e un segnale concreto dell’attenzione che il Governo Meloni rivolge al nostro territorio – afferma Livi – quando abbiamo iniziato il nostro percorso di governo regionale con Francesco Acquaroli, le Marche si trovavano in una fase difficile, rischiando di scivolare tra le ultime regioni d’Italia in termini di competitività e retrocesse in “Regione in transizione”. Oggi, grazie a politiche mirate e a una visione chiara di sviluppo, stiamo invertendo la rotta. La Zes permetterà alle nostre imprese e ai nostri artigiani di competere ad armi pari con le regioni che già ne beneficiavano, eliminando svantaggi e aprendo nuove prospettive di crescita. È un tassello fondamentale per dare slancio all’economia marchigiana, sostenere l’occupazione e valorizzare il nostro straordinario tessuto produttivo. Sono certo che i marchigiani, con la loro creatività e determinazione, sapranno cogliere appieno le potenzialità di questa misura, trasformandola in sviluppo concreto e duraturo per tutta la regione».

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Gianluca Pasqui, vicepresidente del consiglio regionale

Anche gli alleati di Meloni e Acquaroli gioiscono. O meglio, lo fa Forza Italia con il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui. «Il gruppo Forza Italia delle Marche, in pieno raccordo con i livelli nazionali e le categorie economiche locali, ha lavorato con determinazione per giungere a questo traguardo – dice l’ex sindaco di Camerino – è una grande vittoria per il nostro tessuto produttivo e per l’intera comunità marchigiana. Con la Zes, le imprese potranno finalmente accedere a misure agevolative economiche, fiscali e amministrative che renderanno il nostro territorio più attrattivo e competitivo».

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Emanuele Pepa, sindaco di Recanati, con la sottosegretaria all’economia Lucia Albano

Festa doppia invece per il sindaco Emanuele Pepa, che, oltre che per la Zes, esulta per la promessa, lanciata dal vicepremier Tajani, di un evento con i direttori degli Istituti di cultura italiani nel mondo, entro la fine dell’anno, da realizzare tra Recanati e Macerata per esaltare la figura di Giacomo Leopardi. «Siamo orgogliosi di riscontrare il forte interessamento da parte del Governo nazionale sul ruolo culturale della nostra città e verso tutta la Regione – ha rimarcato Pepa, presente ad Ancona per l’incontro con Meloni – una notizia sensazionale. Ma non solo: l’estensione della Zes anche alle Marche ci dice che questo è il Governo del fare, che si pone in ascolto degli amministratori, dei cittadini, degli imprenditori. Già due anni fa avevo chiesto, in veste di presidente della Confartigianato Marche, al sottosegretario Lucia Albano e al presidente Acquaroli di prendere in considerazione questa fondamentale misura economica. Oggi ne vediamo i risultati».

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