La polizia sul posto
di Alessandro Luzi
Sequestrati 6 Rolex contraffatti e 36 grammi di hashish. Sono 6 le sanzioni per violazione al codice della strada e multe per un totale di 3mila euro a attività commerciali. E’ l’esito dei controlli del territorio ad alto impatto svolte oggi a Porto Recanati dalla polizia, dalla Stradale e dalla Squadra mobile di Senigallia. Con loro i carabinieri, la Guardia di finanza con la sezione Cinofili e la polizia locale. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco per verificare le normative riguardo estintori, idranti e porte tagliafuoco. Riflettori puntati sull’Hotel House e il River Village.
Il servizio, disposto dal questore della provincia di Macerata Luigi Mangino, rientra negli obiettivi condivisi in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica coordinato dal prefetto. Gli interventi sono finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina, dello spaccio di droga e dei reati contro il patrimonio.
Sono state identificate diverse persone, di cui la maggior parte extracomunitari. Diversi di loro erano già noti alla polizia. Decine i veicoli controllati che hanno comportato l’accertamento di 6 violazioni al codice della strada. Sequestrati a carico di ignoti 36 grammi di hashish. Tre gli appartamenti controllati e 4 attività commerciali. In particolare nel mirino un piccolo negozio e una sala scommesse che si trovano in uno dei complessi residenziali più attenzionati dalle forze dell’ordine che hanno accertato 4 violazioni amministrative per un totale di 3mila euro di multa. Nel corso del controllo sono stati sequestrati 6 Rolex contraffatti, con la relativa scatola, e altra merce sempre contraffatta o senza certificazione.
Dovete controllare un giorno si è un altro pure!!
niente di più ?
Dovete fare i bliz in ogni appartamento e verificarne lo Stato e la situazione. Poi l ideale sarebbe pagare i proprietari e demolire l edificio.
Corrado Gelo seeee allora stai fresco....
Lo dico da tempo. "Quel Mostro" va demolito e tutti gli aoccupanti a casa. (la galera)
Questi ancora non hanno capito che, per come è strutturato l'Hotel House, se entrano in pompa magna dall'ingresso principale, quelli che stanno negli ultimi piani hanno tutto il tempo di buttar via o nascondere qualsiasi cosa. Operazioni svolte così servono solo a far credere alla gente comune, che si sta facendo qualcosa per controllare la situazione, ma la realtà è che i risultati sono prossimi allo zero. 17 piani di illegalità, 480 appartamenti e il risultato è appena 3 appartamenti controllati, 36 grammi di hashish e 6 orologi??? ma veramente fate??? Pare che le risate degli occupanti si sentano fino a Porto Potenza Picena.
Giusto per esempio, se queste energie fossero destinate ai Condomini Maceratesi dove si fuma e si spaccia cocaina tutto il giorno, uno alla volta con turni di appostamento e videosorveglianza in pochi giorni ci sarebbero risultati eccellenti e una disinfestazione di schifezze.
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Questo è un’immobile d’abbattere lo di vuole capire si o no. P.S. fanno fare i grattacieli e poi sugli altri fabbricati i garage sotto il livello stradale mi sembra che ci siano delle incongruenze come minimo.
Hotel House da decenni grosso problema da risolvere con espulsioni nei paesi di origine della maggior parte di immigrati che lo occupano altrimenti la criminalità rimane facendo solo perdere tempo alle forze dell’ordine con periodici interventi. Non è l’immobile il problema ma i delinquenti che lo occupano in maggioranza contro la minoranza che rispettano le regole.
D’accordo con Tosoni ed aggiungo che un’operazione ad alto impatto dovrebbe essere far intervenire l’esercito circondando il palazzo e contemporaneo controllo accurato di ogni abitante.
…’trentasei grammi di hashish’??? Ma hanno controllato solo nell’atrio!!? gv
Si continua a trasmettere all’opinione pubblica maceratese l’idea che il problema della criminalità per Macerata sia costituito dall’Hotel House, e allora periodicamente si fanno queste operazioni interforze “ad alto impatto”, in cui regolarmente si raccolgono solo le briciole.
Minimizzare, sedare, come diceva il Conte Attilio nei Promessi Sposi. Queste sono le parole d’ordine delle nostre istituzioni, mentre la criminalità organizzata sta dilagando in tutta la provincia, specialmente nella fascia costiera.
bisogna fare tabula rasa
Il conte Attilio muore di peste prima di suo cugino Don Rodrigo.
Come giustamente dice Bommarito che conosce a fondo la realtà della criminalità organizzata lungo la nostra riviera si prende di mira l’Hotel House per nascondere sotto il tappeto le macrostrutture dello spaccio e del riciclaggio. Due anni fa un sottosegretario del ministero dell’interno disse che “il maceratese resta un’isola felice, l’anello debole è l’Hotel House”. Ricordo solo che appena due mesi fa, in un “umile” seminterrato tra Civitanova e Porto Sant’Elpidio, sono stati sequestrati 70 kg di hashish e 200 grammi di cocaina: in confronto l’Hotel House è un istituto di suore…
La povera prof Magnalbò si rivolta nella tomba:
Il conte Attilio è il cugino di don Rodrigo, un giovane nobile arrogante e complice delle malefatte del cugino. È un personaggio più attivo e presente nelle vicende iniziali, coinvolto nei piani per ostacolare il matrimonio di Renzo e Lucia. Muore di peste, come accennato nel capitolo XXXIII, prima di don Rodrigo.
Il conte Zio è un parente più anziano, membro del Consiglio dei Decurioni di Milano, un uomo influente ma ipocrita e calcolatore, più attento a mantenere il proprio prestigio che a prendere posizioni nette. È lui che pronuncia la celebre frase “sopire, troncare, sopire, troncare” nel capitolo XIII, durante il colloquio con il padre provinciale dei cappuccini. Con queste parole, il conte Zio suggerisce di risolvere la questione del coinvolgimento di don Rodrigo nelle minacce a Renzo e Lucia in modo subdolo, evitando uno scandalo e placando le tensioni senza affrontarle direttamente.
Ha perfettamente ragione l’avvocato Giuseppe Bommarito, leggete bene le sue parole. Grazie,Peppe
Pavoni, Manzoni non lo sapeva ma si chiamava Attilio anche il conte Zio.
Per Franco Pavoni
Lei ha ragione, sono andato a memoria e ho confuso il conte Attilio con il conte Zio. Mea culpa. mea maxima culpa.