Appennino Foto Festival
chiude con 1.500 presenze
«Ora una scuola di fotografia»

CLICK - Conclusa la sesta edizione della rassegna in cinque Comuni del cratere: otto mostre visitabili fino al 27 luglio, eventi fino a dicembre e in arrivo progetti con le scuole. Gli organizzatori: «Vogliamo coinvolgere le nuove generazioni»

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Oltre 1.500 presenze in due settimane con più di trenta eventi e otto mostre (ancora visitabili fino al 27 luglio). Fotografi e appassionati sono arrivati anche dall’estero per Appennino Foto Festival, rassegna di fotografia naturalistica che si è svolta nei cinque comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona. Fragilità il tema dell’edizione 2025.

Il bilancio sulle presenze testimonia come la crescita della manifestazione sia costante e come questo anno abbia segnato il punto di svolta.

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Anche nella seconda settimana del festival, piazze gremite hanno assistito alle conferenze con il climatologo Luca Mercalli, il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, lo scienziato Marco Granata e agli incontri con associazioni ed esperti del territorio. Fotografi arrivati da tutta Italia hanno partecipato alle premiazioni dei due concorsi: quello di fotografia naturalistica Ibc Photo Awards, e quello di videotrappolaggio intitolato a Lorenzo Lambertucci.

Chiusa la rassegna Appennino Foto Festival non chiude, ma diventa diffuso nel tempo, con eventi e attività che proseguiranno fino a dicembre, a partire da una mostra a firma dell’associazione Photonica 3, passando per presentazioni di libri, contenuti digitali e nuove riflessioni condivise online.

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Guido Castelli commissario alla ricostruzione

La fragilità, tema centrale della rassegna, continuerà a essere esplorata come chiave di lettura del paesaggio, dell’umano e della rinascita. Una visione che cammina su due binari distinti ma che vanno verso un’unica direzione: uno guarda al valore che il festival rappresenta per il territorio in termini turistici e di rilancio, l’altro punta a far sì che gli stessi abitanti dei Comuni che ospitano la rassegna ne apprezzino sempre di più le potenzialità, la sentano propria, e vi contribuiscano alla crescita e alla buona riuscita. Il successo del festival, infatti, non è stato solo quantitativo, ma anche qualitativo: tra le oltre 1.500 presenze si sono contati visitatori da tutta Italia e anche dall’estero, alcuni dei quali hanno già annunciato il desiderio di tornare in questi luoghi per un viaggio, una vacanza, un legame che va oltre la fotografia e la natura.

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Il climatologo Luca Mercalli

«È questa una delle sfide più profonde di Appennino Foto Festival, non solo raccontare il territorio, ma contribuire a trasformarlo, attivando consapevolezza, orgoglio e visioni nuove – commentano Marco Gratani e Stefano Ciocchetti, rispettivamente presidente di PH3 e direttore artistico del festival – e per farlo vorremo partire dalle nuove generazioni. Tra le sfide che ci aspettano nei prossimi mesi c’è quella di coinvolgere le scuole dei Comuni che ospitano la rassegna. Siamo convinti che bambini e ragazzi, con la loro freschezza e curiosità, possano aiutarci ad accendere negli adulti un rinnovato amore per la bellezza, la natura e i nostri paesi».

L’obiettivo, poi, di rafforzare la cultura visiva e fotografica trova un punto di riferimento nella futura scuola di fotografia che avrà sede a Belforte del Chienti e che coinvolgerà anche gli altri quattro Comuni, sostenuta da un importante finanziamento del Pnrr.

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