Vittorio Sgarbi con l’avvocato Giampaolo Cicconi
Insegnante offesa da Vittorio Sgarbi durante una gita scolastica perché rifiuta di visitare una mostra, lei denuncia, il critico finisce sotto accusa per diffamazione (aveva pubblicato un video dell’accaduto) e il giudice dispone il non doversi procedere ritenendo si tratti di ingiuria, reato depenalizzato. Questi in estrema sintesi i fatti contestati in un processo che si è concluso oggi nella fase dell’udienza predibattimentale con la decisione del giudice Domenico Potetti del tribunale di Macerata.
Il processo arriva nel capoluogo perché Vittorio Sgarbi, difeso dall’avvocato Giampaolo Cicconi, ha residenza a San Severino.
I fatti però sono avvenuti a qualche centinaio di chilometri da qui, a palazzo dei Diamanti, a Ferrara, il 25 maggio del 2023.
Quel giorno a Ferrara c’era in visita una scolaresca di Pescara con l’insegnante. Sgarbi avrebbe invitato la scolaresca a visitare una mostra sul Rinascimento da lui curata.
Siccome però c’era già una scaletta di cosa vedere in città la prof aveva declinato l’invito. A quel punto, secondo l’accusa, sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo, il critico avrebbe offeso la prof dicendo «Insegnanti incapaci… ignoranti come capre… capre» e avrebbe minacciato di deferirla al ministro Valditara. Sgarbi, prosegue l’accusa, avrebbe pubblicato il video dell’episodio sul proprio canale Youtube e sul canale web press@vittoriosgarbi.it.
Oggi il giudice Domenico Potetti ha disposto il non luogo a procedere ritenendo non si tratti di diffamazione ma di ingiuria. Così come aveva sostenuto la difesa in base alle modalità di pubblicazione e al tipo di video pubblicato. L’insegnante è assistita dall’avvocato Marina Prosperi, oggi si era costituita parte civile. Il video di Sgarbi è stato rimosso dal web.
(Gian. Gin.)
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