La conferenza della procura dei minori
di Laura Boccanera
Avevano creato un gruppo chiamato “No Snitch” e costituito una vera e propria baby gang dedita a ritorsioni, estorsioni e atti di bullismo, arrivando a terrorizzare i coetanei di Porto Recanati. Ci sono anche 5 minorenni del comune costiero maceratese al centro dell’attenzione della Procura dei minori delle Marche per gli episodi avvenuti da dicembre ad aprile tra Recanati e Porto Recanati.
Nei loro confronti, nei mesi scorsi, dopo una serie di episodi, di cui il più grave ad aprile, sono scattate una serie di misure e provvedimenti.
A renderlo noto è il bilancio tracciato dalla procuratrice della Repubblica presso il tribunale dei minori delle Marche Cristina Tedeschini che ha tracciato un quadro sulla situazione della criminalità giovanile nelle Marche sottolineando i reati più comuni commessi dagli under 18. Fra questi estorsioni, rapine e stupefacenti.
Nel corso dell’incontro è emerso come 5 delle 14 misure cautelari personali emesse nei confronti di minori abbiano riguardato ragazzini di Porto Recanati fra i 15 e 16 anni che con la dinamica del gruppo avevano perpetrato atti di bullismo e anche un’aggressione nei confronti di un coetaneo culminata ad aprile in un accoltellamento.
Episodi ripetuti tra cui figurano anche l’aggressione con spray al peperoncino ad un ragazzo davanti all’Itis Mattei di Recanati, l’agguato ad un altro minore che si è rifugiato nella caserma di Porto Recanati e, il più grave per il quale poi sono scattate le misure, un accoltellamento avvenuto ad aprile all’hotel House.
Le indagini serrate dei carabinieri hanno portato all’individuazione di una gang giovanile composta da una serie di ragazzini di origine straniera o di seconda generazione, un italiano e anche una ragazza, tutti fra i 15 e i 16 anni. In totale sono 8 gli indagati e per cinque di loro sono scattate le misure cautelari, 3 sono stati accompagnati in una comunità, mentre nei confronti degli altri due è stata emessa una misura con l’obbligo di rimanere a casa.
Il più grave degli episodi contestati è avvenuto ad aprile all’Hotel House dove per derubare un coetaneo pachistano della sigaretta elettronica (sottratta dalla ragazza del gruppo) uno della banda ha tirato fuori un coltello e ferito la vittima che ha riportato poi 30 giorni di prognosi.
Il modus operandi era simile in tutti i casi: all’origine degli atti di bullismo c’erano richieste di denaro estorsive, 20,30 euro che se non venivano saldate davano origine alle ripercussioni. E’ il caso dello studente di Recanati: all’ennesimo rifiuto ad incontrarsi per consegnare il denaro la banda ha raggiunto il ragazzino fino a scuola dove è stato aggredito con lo spray al peperoncino. Il gruppo era attivissimo anche su Instagram dove col nome di Ns “No Snitch” condividevano i video e le aggressioni per poi postarle.
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