I fatti di sabato scorso
«Atti che non rappresentano in alcun modo i nostri valori». Ora è la comunità peruviana maceratese a prendere la parola, dopo l’ennesimo atto violento consumatosi in città: la rissa della notte tra sabato e domenica tra piazza Mazzini e piazza Nazario Sauro, che ha visto finire denunciati tre persone tutte originarie del paese sudamericano.
«Ci dissociamo rispetto ai recenti episodi di violenza accaduti in città – sostiene il gruppo – da anni la nostra comunità vive, lavora e contribuisce onestamente alla vita sociale, economica e culturale del territorio. La grande maggioranza dei cittadini peruviani a Macerata si impegna quotidianamente per costruire relazioni di rispetto, collaborazione e integrazione con tutta la cittadinanza. Siamo dispiaciuti per quanto accaduto e vogliamo ribadire il nostro sostegno a tutti i commercianti e residenti coinvolti, rinnovando l’impegno a lavorare insieme per una città sicura e solidale».
Prima dei fatti dello scorso fine settimana, la comunità era finita nell’occhio del ciclone anche ad aprile, quando quattro peruviani finirono in manette (poi patteggiarono, tornando in libertà) in seguito a due risse avvenute nei giorni precedenti tra via Tibaldi e piazza della Vittoria.
Ci fu anche una manifestazione di connazionali fuori dal tribunale volta proprio a non criminalizzare tutti i cittadini provenienti dal paese con cartelli che dicevano “Non tutti i peruviani sono criminali” o “Giustizia per Edwien”, un peruviano che era stato vittima di lesioni alcuni mesi addietro.
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è già le seconda volta , prima in via Roma , poi in centro e ora dicono che questi atti non rappresentano il loro modo di essere?
ma fatemi il piacere…
O Perù, pulsazione d’Ande, di cime che cantan con stelle al comando,
dove il sole, tamburo di fiamme, su cristalli di luce va danzando!
Sei l’eco d’un cosmo che batte, tra nubi che danzano al ritmo divino,
un canto di dèi che si libra, su sentieri di stelle, un destino. Pachamama, regina di ritmi, d’abissi e di radure che chiamano forte,
nel tuo grembo di zaffiri e d’oro risuona la terra che apre le porte:
il mais è un battito d’oro, la quinoa un sussurro che vibra di luna,
nei campi un poema che il vento, con astri, in cadenza comuna. Machu Picchu, tamburo di pietre sospese nel vortice d’etere chiaro,
custode d’enigmi che il cielo intona in un soffio di note rarissimo e raro,
le tue mura cantano un inno che il cosmo raccoglie in un battito fiero,
un raggio che pulsa, oltre il tempo, nel cuore d’un suono sincero. Dal Pacifico, spuma che salta, un arpeggio di stelle che al mare si dona,
alle vette che sfiorano il sogno, dove il fato in un ritmo risuona,
tuona il tuo spirito, fiamma che il vento non spegne, ma accende,
di Túpac Amaru, cometa che brilla, ribelle, e mai si arrende. Ceviche che danza, di mare e d’astri un accordo che il palato incatena,
la selva che chiama, con voci di spiriti in una ritmica piena,
ogni tuo colore, ogni nota che il vento rapisce e dipinge,
è un verso che il cosmo, ammaliato, coi cieli di stelle infrange. O Perù, sei la lira che il cielo accarezza con battiti alati,
sei il cuore d’un popolo eterno, che canta di sogni mai stati.
Tra le stelle andine, la tua sinfonia si slancia, sovrana,
terra di celesti cadenze, che il cuore del mondo incatena!
Hanno capito che Macerata è la vera Cuzco e allora per conquistarvi il potere si scontrano come quelli di Atahualpa e quelli di Huascar nella Battaglia di Quipaipan.
Ecco, bravi, lavorate insieme ai commercianti maceratesi per una città sicura e solidale, ma fate presto e bene, ce n’è molto bisogno!
Dell’elmo di Quizquiz si son cinti la testa.
Che poi, Pavoni, alla fine chi era il generale Quizquiz se non un precursore inca del nostro Mike Bongiorno.