Il rettorato di Unicam
di Giulia Sancricca
Un tema, tante riflessioni. Al centro del dibattito la didattica mista (in presenza e a distanza) per gli studenti dell’Università di Camerino. Proprio quando l’ateneo decide di fare a meno della didattica online («Per rispondere al meglio alle esigenze formative, relazionali e personali della propria comunità studentesca»), a lanciare l’appello è Leonardo Campugiani, iscritto al corso di Scienze giuridiche per l’Innovazione Organizzativa e la Coesione Sociale dal 2022 e, da maggio 2023, consigliere comunale a San Ginesio.
Leonardo Campugiani
«Negli ultimi anni – scrive Campugiani nella sua lettera aperta -, l’Università di Camerino ha rappresentato un esempio virtuoso di come l’innovazione tecnologica possa essere messa al servizio della didattica. Ha saputo attivare e consolidare una modalità di lezione mista, in presenza e a distanza, che ha permesso a tanti studenti di proseguire o iniziare gli studi con flessibilità, efficienza e inclusività. Purtroppo, con grande rammarico, apprendo che questa modalità verrà abbandonata per le nuove matricole e forse modificata per noi già studenti».
Lo studente ginesino evidenzia come «proprio grazie alla didattica mista che Unicam metteva a disposizione sono riuscito finora a frequentare. Ma con l’abolizione di questa possibilità, sarei stato costretto a dover scegliere tra seguire una lezione accademica o partecipare a un consiglio comunale o a un evento pubblico, per il quale sono stato eletto dai miei concittadini. Una scelta che, in certi casi, avrebbe significato tradire proprio la fiducia che mi è stata data dalla mia comunità, che ho a cuore e che non vorrei abbandonare». Ma non si tratta solo di una questione personale: «Sono tanti gli studenti che, come me, vivono in Comuni distanti dalla sede universitaria – prosegue Campugiani – o che hanno impegni lavorativi o istituzionali. Il tragitto tra San Ginesio e Camerino, ad esempio, pur non essendo lunghissimo, comporta circa 80 minuti d’auto tra andata e ritorno, con il rischio di eventuali incidenti lungo le tratte San Ginesio–Caldarola (SP 502) e Sfercia– Camerino (SP 132), a causa di animali selvatici, condizioni atmosferiche spesso avverse e strade piene di curve dove, purtroppo, gli incidenti sono frequenti e alcuni mortali. Alcuni di questi spostamenti vengono affrontati solo per una o due ore di lezione. Parliamo di un evidente dispendio di tempo, energie e risorse, in contraddizione con le politiche green e ambientaliste che proprio l’università, insieme a tante altre istituzioni, si impegna giustamente a promuovere».
Campugiani ricorda come Unicam, con la scelta della didattica mista «si era saputa distinguere: anche lavoratori, residenti e non residenti nelle Marche, o studenti con doppia iscrizione potevano seguire con profitto un percorso di studio completo e qualificante e non era raro incontrare colleghi che, pur non frequentando fisicamente, riuscivano a sostenere esami con successo e a sentirsi parte integrante dell’ateneo. Parlo – aggiunge – anche a nome loro che me lo hanno confermato: per molti, la possibilità di seguire le lezioni a distanza o di rivederle registrate era l’unica soluzione compatibile con la propria vita privata e lavorativa. Senza questa opzione, non si sarebbero iscritti. Io stesso ho scelto Unicam, preferendola ad altri atenei della zona, proprio per questa apertura verso una didattica flessibile».
Secondo lo studente «non si tratta di negare l’importanza della didattica in presenza, che resta centrale, ma non è necessario contrapporre le due modalità: al contrario, si possono integrare come fatto fino ad ora, offrendo così la possibilità a tutti, anche a chi abita lontano, di scegliere Unicam, che vanta numerosi riconoscimenti». Conclude quindi con la richiesta all’ateneo: «Chiedo che si ripensi a questa decisione e invito tutte le università a considerarla».
Graziano Leoni, rettore Unicam
Sulla questione, l’ateneo spiega i motivi della scelta sottolineando che resta comunque la possibilità di proseguire con la didattica a distanza per chi è già iscritto all’ateneo.
«Proprio per rispondere al meglio alle esigenze formative, relazionali e personali della propria comunità studentesca – scrive l’ateneo –, Unicam ha deciso di ribadire e valorizzare l’importanza della didattica in presenza, riconoscendone il valore insostituibile. La presenza in aula garantisce un rapporto diretto e immediato con il docente, favorendo una comunicazione più efficace e un’interazione costante, capace di stimolare l’apprendimento critico e attivo. Inoltre, vivere l’università in presenza significa socializzare con gli altri studenti e studentesse, costruendo relazioni, collaborazioni e un senso di comunità fondamentali per una formazione completa, sia accademica che personale». L’ateneo sulla scelta della didattica in presenza continua: «Unicam continua a investire in didattica innovativa, adottando le metodologie di insegnamento più avanzate e strumenti tecnologici di ultima generazione per rendere l’esperienza formativa sempre più efficace, stimolante e al passo con le esigenze del mondo contemporaneo. Rimane certamente garantita la continuità della modalità di formazione di chi, per vari motivi, negli anni passati ha iniziato un percorso con la didattica online sincrona: essa sarà mantenuta solo per gli studenti e le studentesse iscritti agli anni successivi al primo (corsi di laurea triennale, magistrale a ciclo unico e magistrale) e solo per i corsi in cui le Scuole ne valuteranno l’utilità, in base alle specificità didattiche e alle esigenze del corso. Si tratta, in ogni caso, di un supporto integrativo e non sostitutivo della didattica in presenza. Questa scelta si inserisce in un percorso graduale di superamento dell’erogazione sistematica della didattica online in diretta, modalità introdotta in risposta a contingenze eccezionali e la cui adozione, negli ultimi anni, è stata lasciata alla discrezionalità delle Scuole e dei singoli Corsi di Studio, senza rappresentare un obbligo istituzionale. Unicam prosegue così nel proprio impegno per offrire un’esperienza universitaria autentica, completa e di qualità, ponendo sempre al centro la crescita e il benessere delle proprie studentesse e dei propri studenti».
Quando si è studenti universitari e le relazioni ed il rapporto umano con i prof sono fondamentali e soprattutto è fondamentale vivere la facoltà per formarsi culturalmente come uomini e donne di cultura prima ancora che avere una Laura.. Altrimenti l università diventa un votificio che porta alla laurea e nulla più
Si studia, ci si forma poi ci si dedica alla professione e agli hobby. Ci sono le Università telematiche per chi non vuole fare in presenza; per chi aderisce al modello universitario tradizionale la presenza è molto importante
Lascia perdere la politica e vai a studiare a scuola...impegno istituzionale
La didattica mista sincrona per seguirla, lo studente deve essere libero in quel preciso momento . Ora, considerando i corsi senza obbligo di frequenza, quando si ha il materiale didattico a disposizione e i docenti a cui rivolgersi per chiarimenti, direi che problemi non c'è ne sono. I lavoratori hanno diritto ad ore libere per lo studio. E si possono anche fare iscrizioni part-time
Un docente di storia medioevale prima che acquisisca competenze su semplici operazioni come duplicare uno schermo, condividere l'audio, cambiare dispositivo video e possa operare in autonomia e' ancora una chimera, pur con una tecnologia che si e' semplificata enormemente.
Bene, la frequenza è importante nella formazione universitaria.
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Si può sempre studiare in presenza e consigliare il comune a distanza.