Enzo Mengoni
«Dazi Usa? La guerra commerciale porterà solo sconfitti». Così Confartigianato Macerata-Ascoli-Fermo. L’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di dazi al 30 percento sulle merci europee viene accolto con grande apprensione dalle imprese.
Confartigianato rilancia ancora l’allarme circa un provvedimento che darebbe una mazzata all’export negli Usa, mercato completamente strategico per le Marche.
Per capirne la portata basta infatti guardare al solo comparto moda, dove gli Stati Uniti sono il terzo punto di riferimento per i prodotti italiani, con 5.569 milioni di euro di esportazioni.
La guerra commerciale, quindi, genererebbe solo sconfitti. Guardando infatti ai più recenti risultati dell’export 2024 verso gli Stati Uniti, questo: a Macerata si è attestato a 152 milioni e 763mila euro, con una variazione del +1,3% rispetto al 2023; tra i settori, cresce l’abbigliamento (+50,1) mentre calano i prodotti in metallo (meno 65,3). Ad Ascoli si è attestato a 365 milioni e 696mila euro, con una variazione del meno 9,3% rispetto al 2023. A condizionare i valori, il calo del -21,2% del farmaceutico, un comparto trainante e sviluppato durante il periodo Covid. Cresce invece l’alimentare del 66,6%. A Fermo si è attestato a 83 milioni e 352mila euro, con una variazione del -2,6% rispetto al 2023; tra i settori, gli articoli in pelle segnano un -8,5%.
«Le Marche hanno esportato negli Stati Uniti nel 2024 merci per complessivi 1.244 milioni di euro, con una variazione rispetto al 2023 del -31,8%. C’è un grado di esposizione delle Mpi al mercato statunitense che è pari nella regione all’1% del Pil» dice Confartigianato.
«Già in primavera avevamo calcolato che dazi del 20% avrebbero causato in Italia una contrazione dell’export del 16,8% – dice il presidente territoriale Enzo Mengoni –, figuriamoci del 30. La nuova tariffa aggraverà ulteriormente una situazione già complicata e restringerà significativamente le esportazioni verso il paese statunitense, senza valutare il suo effetto indiretto, dato da una minore domanda di paesi che esportano prodotti negli Stati Uniti che utilizzano come input semilavorati e macchinari prodotti nel nostro Paese. Ci auguriamo – prosegue Mengoni – che l’Italia e l’Unione Europea mantengano aperto il dialogo con Washington. Serve una risposta coordinata per salvaguardare competitività e occupazione. Le nostre imprese hanno le carte per reggere, ma hanno bisogno di visione, strumenti e politiche adeguate». Perché questa guerra commerciale, aggiunge Mengoni, «penalizzerà tutti, compresi i consumatori americani».
Quanto alle misure da mettere in atto, Confartigianato ricorda quanto sia utile lavorare anche a livello interno, creando un paino nazionale che garantisca liquidità alle imprese in caso di choc commerciali.
Quindi, è fondamentale operare nel breve periodo per rintracciare mercati di sbocco alle nostre produzioni, sondando quelli a più elevato potenziale come America Latina, Sud Est asiatico, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Nord Africa e Africa Subsahariana.
Andare dietro allAmerica è Autolesionismo puro , abbiamo chiuso la via della seta che ci favoriva un mercato cinese di miliardi di persone , chiusi con la Russia che negli anni passati aveva portato benessere al nostro paese , godiamo farci del male. Avanti così.
Meloni pontista non funziona?
Appena finisce il Pnrr e con i dazi di ciuffo ribelle .. sentirai che chicchera
Roba da matti andargli dietro
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Ma Salvini non aveva detto che erano dazi buoni?
Manderei esploratori anche ai poli, a orsi bianchi e pinguini i nostri prodotti potrebbero piacere.