Romano Carancini
Il Tar boccia la delibera della Regione sull’accorpamento del De Magistris di Caldarola, il consigliere regionale Pd, Romano Carancini: «Arroganza del governo Acquaroli, a due mesi dall’inizio della scuola per centinaia di famiglie, studenti e insegnanti di Caldarola e dei comuni vicini, vige un assurdo clima di incertezza». Ieri si è dato notizia del Tar che ha accolto il nuovo ricorso del comune di Caldarola, a cui hanno partecipato Belforte, Camporotondo, Cessapalombo, Serrapetrona, contro l’inglobamento dell’istituto comprensivo De Magistris all’Omnicomprensivo Leopardi-Frau di Sarnano, dando 20 giorni alla Regione per presentare un nuovo documento in cui chiarisca le motivazioni dell’accorpamento.
Il Tar ha in pratica bocciato la delibera con la quale la giunta regionale, lo scorso 19 maggio, aveva avallato un documento di 13 pagine nel quale si spiegavano le motivazioni che avevano portato la Regione alla scelta di far finire l’istituto scolastico di Caldarola sotto la governance di quello di Sarnano.
«Non ha confini l’arroganza del governo Acquaroli – dice Carancini – e del centrodestra che lo sostiene. Un’arroganza tipica di chi concepisce il potere per fare ciò che vuole, a dispetto di tutto e di tutti, anche quando di mezzo ci sono i bisogni dei piccoli comuni, delle famiglie, degli studenti, dei lavoratori. Anche quando si affrontano temi fondamentali come quello della pubblica istruzione, che dovrebbe rappresentare una priorità assoluta. Purtroppo questo è stato il modus operandi adottato negli ultimi cinque anni e le vicende riguardanti l’accorpamento scolastico dell’Istituto comprensivo “De Magistris” di Caldarola all’Omnicomprensivo “Frau-Leopardi” di Sarnano ne sono l’ennesima conferma. Io stesso – prosegue Carancini -, insieme al gruppo assembleare del Partito Democratico, ho più volte sollevato con vari atti ispettivi il caso, sottolineando la grave penalizzazione che quell’accorpamento avrebbe comportato per le famiglie, gli studenti e gli insegnanti del “De Magistris”. Sulla questione era intervenuto anche il Tar, sospendendo la decisione e chiedendo alla Regione di spiegare le ragioni che l’avevano ispirata, evidente oscure anche per la magistratura amministrativa della nostra regione. Bene, anzi male, malissimo: oggi veniamo a sapere che lo stesso Tar delle Marche, con una nuova ordinanza del 12 luglio, ribadisce per la seconda volta – un vero record – la sospensione di quella sciagurata delibera e chiede nuovamente conto alla Regione di chiarire i criteri su cui è stata fondata e, in particolare, le ragioni dell’accorpamento». La questione finita all’attenzione del Tar, continua Carancini, comporta come risultato «che per centinaia di famiglie, studenti e insegnanti di Caldarola e dei comuni limitrofi, ad appena due mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico, vige un assurdo clima di incertezza e di grande preoccupazione sulle ripercussioni che ci saranno sulle loro vite qualora l’accorpamento venisse confermato».
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Irene Manzi, deputata del Pd
«Anche questa volta il Tar ha evidenziato la debolezza del percorso seguito dalla Regione Marche sugli accorpamenti scolastici. È il secondo stop in pochi mesi: continuano a non emergere motivazioni chiare e trasparenti per decisioni che hanno un impatto profondo sulla vita delle comunità locali», così Irene Manzi, deputata marchigiana del Pd.
«Lo avevamo detto già a maggio – prosegue Manzi – quando, nonostante la prima sentenza del Tar, la Regione ha proseguito imperterrita nel suo piano di dimensionamento, senza ascoltare sindaci, dirigenti scolastici, famiglie. In quell’occasione avevamo parlato di un metodo sbagliato e di una politica miope che scarica sulle aree interne e i piccoli Comuni il peso delle scelte».
«Ora il Tar ribadisce che non si può agire in modo unilaterale e senza motivazioni fondate. Ma il punto non è solo giuridico: è politico. Serve un cambio di passo che metta al centro il dialogo con i territori, il diritto all’istruzione e la tenuta delle nostre comunità, già messe a dura prova da crisi demografica e spopolamento. Mi auguro – conclude Manzi – che la Regione comprenda finalmente che non si governa con atti imposti dall’alto, ma con percorsi condivisi, capaci di tenere insieme qualità dell’offerta formativa ed equità territoriale».
Accorpamento delle scuole, il Tar stoppa di nuovo la Regione: «Continuano a non emergere i motivi»
Parla uno che non ha fatto niente x macerata
Vorrei porre al Consigliere regionale Carancini e per conoscenza alla Dep. Manzi ,una piccola riflessione , in merito alla sentenza del TAR che boccia la decisione di accorpamento di Istituti scolastici ,del Comune di Caldarola ,con altri riportati nell'articolo. Ed è questa : Chi fa politica , e non propaganda dovrebbe avere ben presente ,non solo il diritto di critica ,doveroso ,ma anche la conoscenza delle decisioni prese in precedenza dalla propria parte politica ,in questo caso riguarda una Sentenza Costituzionale che azzera il valore delle :LAEREE IN SCIENZA DELLIDUCAZIONE . Che non vale più per un vuoto normativo ,lasciando di fatto nel dramma speriamo si risolva rapidamente , migliaia di docenti che già si occupavano del mondo dei piccoli,. Vede Cons. CARANCINI . On .MANZI la mia osservazione ,per quello che vale (niente ) non è sicuramente una difesa dell'attuale Giunta ACQUAROLI ma soltanto un invito ,a chi si appresta alla nuova campagna elettorale di fare una sola cosa ,e vale per tutti :quando apre l'armadio e prende una giacca o un pantalone ,non sarebbe male ,provarli per vedere se ancora sono ...Indossabile. Oppure saremo sempre più a non votare non sentirsi collaborazioniste dello sfascio .no FASCIO .
La Scuola NON deve chiudere a Caldarola !!!...ma con il PD sarebbe successa la stessa cosa...tutti sono al comando dell'Europa nello SMANTELLARE TUTTO....
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