Un’immagine dall’alto dell’ex fabbrica Cecchetti dove ora sorge il quartiere Civitanova 2000
Per chi suona la campana, anzi in questo caso la sirena. E il suono è quello dello storico segnale utilizzato dall’ex fabbrica Cecchetti per segnare i turni di lavoro degli operai. Proprio la sirena è al centro di una polemica dialettica a distanza tra il sindaco Fabrizio Ciarapica e l’ex presidente dell’azienda TdC, Carlo Centioni.
Ieri pomeriggio, nel corso di un incontro dedicato alla ristampa del libro sulla Cecchetti, infatti il sindaco ha annunciato la riattivazione della storica sirena e del suo allarme: «Proprio oggi voglio darvi una notizia che per molti ha un valore speciale: nel prossimo assestamento di bilancio abbiamo stanziato le risorse per riattivare la storica sirena del Cecchetti – ha detto Ciarapica – Un suono che per tanti significa casa, appartenenza, emozioni che non si dimenticano. E che presto tornerà a farsi sentire».
Carlo Centioni, ex presidente TdC
Ma a quell’annuncio Carlo Centioni è saltato sulla sedia: «Quella sirena fu salvata dalla discarica da me e dall’allora direttore Alfredo Di Lupidio, ora Ciarapica non la utilizzi per la sua propaganda». Centioni infatti ricostruisce la storia di 30 anni fa quando le ruspe entrarono all’ex Cecchetti per demolire la storica fabbrica e costruire il quartiere Civitanova 2000.
È allora che Centioni, assieme ad altri, si incaponì per sottrarre quel pezzo di storia dall’oblio e oggi rivendica la paternità simbolica di quel recupero rinfrescando la memoria: «La sirena della storica fabbrica Cecchetti fu letteralmente salvata dall’oblio e dalla discarica da me e dal direttore Alfredo Di Lupidio, ultimo direttore degno di tale nome e di tale ruolo. Eravamo alla fine degli anni ’90 e mentre le ruspe demolivano quello che restava della fabbrica per fare posto ai palazzi di Civitanova 2000, ritenemmo necessario salvaguardare quell’importante oggetto simbolo della vita cittadina di tutto il Novecento. Ma Ciarapica non sapeva evidentemente che l’installazione della sirena venne fatta sul tetto del Teatro Rossini, con una vera gara di solidarietà per sostenerne l’impegno economico».
Ieri alla presentazione della ristampa del libro sulla Cecchetti
«Si prestarono a titolo gratuito – continua Centioni – l’impresa di Serafino Lanciotti, l’elettricista Gabriele Spernanzoni, il sottoscritto e Di Lupidio, e la sirena riprese a suonare ogni giorno alle 12, in accordo addirittura con don Eliseo di Cristo Re per spostare di qualche manciata di secondi il suono delle campane per evitare sovrapposizioni. Ma durò poco: qualche inquilino delle case circostanti, opportunamente pompato da altri soggetti politici, ebbe a protestare per il disagio acustico e la sirena fu zittita. Ma è rimasta lì, al suo posto, per oltre vent’anni, con l’impianto elettrico collegato al suo interruttore nel quadro elettrico del Teatro, dimenticata evidentemente fino ai lavori di manutenzione del tetto del Rossini. Riaccenda pure Ciarapica la sirena, ne saremo solo contenti: ma non la utilizzi per il suo ennesimo spot elettorale. Sulla memoria non ci devono essere nastri da tagliare».
Il tornio delle sale restaurato 13anni fa è abbandonato in un campo in attesa del museo di Cecchetti (campa cavallo). Almeno se fosse posizionato in un luogo per poterlo ammirare, già sarebbe qualcosa. Dopo tutti questi anni non saprei lo stato di conservazione perché l'area non è accessibile....
per fare onore alla memoria della Cecchetti, non basta suonare le sirene, occorre tornare alla cultura del lavoro per costruire il bene comune (non l'agio di pochi a scapito di molti), e della dignità dei lavoratori.
Potevano fare un museo in ricordo della fabbrica Cecchetti, adesso a che serve far suonare la sirena la nuova generazione non sa neanche cos'è e cosa serviva.
Spenta per le proteste dei vicini fa proprio ridere, a mezzogiorno chi disturba? Tempo prima c'erano i guaiti del faro nelle giornate di scarsa visibilità, nessuno protestò finché non arrivò il Loran anche per le piccole imbarcazioni.
Massimiliano Cingolani so li stessi che fanno i fenomeni dicendo che hanno casa al mare per poi lamentarsi se durante l'estate gli chalet organizzano qualche serata
· Usateli due neuroni sul perchè lo tira fuori oggi.
Con tutti i problemi che ha la città Io boh! Certo che e un bel ricordo di memoria pubblica, magari farla suonare in occasioni particolari e basta?!
Giuseppina Sorichetti ma a mezzogiorno la disturba una sirena che ha scandito per decenni il tempo dei civitanovesi?
Io riattiverei anche il faro nelle giornate nebbiose, era un simbolo di quelle occasioni
No no pero parlerei anche di cose piu serie che riguardano la città.
Mi piacerebbe che ritorni in funzione
Una volta c'era anche la sirena della fonderia Marinelli
Di questi tempi le sirene anti bombardamento possono far comodo...
Sono d accordo il suo suono ha scandito x anni il mezzogiorno a civitanova , è mantenere vivo il ricordo di una gloriosa azienda che diede lavoro a molti civitanovesi . A quei tempi non si è mai lamentato nessuno anzi era ben voluta da tutta la comunità, ora invece da fastidio il suono di 10 secondi in un ora dove forse la sirena è quella che si sente di meno
In effetti per chi non è di Civitanova la sirena è inquietante. Sembra un allarme aereo. Magari il primo maggio, o in occasione degli anniversari dei bombardamenti potrebbe essere romantica Ciarapica deve occuparsi di dare decoro al tornio, la teca e ciò che lo circonda. Se ne sta la dietro abbandonato come un ferro vecchio in attesa che se lo portano via gli zingari.
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https://www.youtube.com/watch?v=ScocOTitnMs
Se ci fossero ancora i cecchettari, Ciarapica farebbe la sirena!