La nuova cabinovia
di Monia Orazi
Tutti a bordo verso le piste da sci. Per sentire questa frase occorrerà attendere la fine dei lavori per la cabinovia Frontignano-Cornaccione (1350 metri-1909 metri) prevista entro dicembre 2025. Oggi però passo significato con il taglio del nastro per l’avvio del cantiere. Un giorno storico per Ussita che ha nella nuova cabinovia il cuore del futuro.
A riprova dell’importanza dell’avvio del cantiere oggi c’erano il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il senatore Guido Castelli, commissario straordinario ricostruzione sisma 2016, Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino. E poi la padrona di casa, il sindaco Silvia Bernardini: «Realizzo oggi un sogno lungo oltre 25 anni, ed è un onore per me accogliervi per questo saluto inaugurale. Possiamo dirlo: siamo ai blocchi di partenza. Questo cantiere ci permetterà di realizzare un’infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’economia locale».
L’impianto di risalita che vede l’avvio dei lavori (fine prevista entro dicembre 2025) è composto da capienti cabine di 10 posti per un numero totale di 49 veicoli e si estende per un dislivello di 558 metri su una lunghezza inclinata di 2.069 metri. La potenzialità massima di trasporto è di 1.200 persone l’ora con un potenziamento fino a 1.800 persone l’ora, il tempo di percorrenza è di 7 minuti e 35 secondi. Un moderno impianto che può trasportare persone, biciclette, carrozzine consentendo l’utilizzo anche alle persone con disabilità per far fruire la montagna a tutti. L’impegno complessivo di spesa è di circa 17 milioni di euro. Il nuovo impianto ‘sostituisce’ le vecchie seggiovie “Selvapiana” e “Cornaccione”, a servizio del settore del Canalone e la biposto “Ginepro” a servizio del settore Saliere.
Il sindaco Silvia Bernardini
«La ricostruzione dell’impianto di risalita di Frontignano – ha detto il governatore Acquaroli – rappresenta sicuramente uno di quegli interventi essenziali e fondamentali per il rilancio di questo territorio, non solo relativamente alla ricostruzione post-sisma ma di un intero comprensorio che rappresenta un fiore all’occhiello delle Marche e del centro Italia, che non può prescindere dal nostro meraviglioso entroterra e dal suo potenziale turistico ed economico. Occorreva individuare strumenti strategici che aprissero a nuove prospettive per una comunità ferita e disillusa che non credeva più nella opportunità di tornare in questo territorio». «L’avvio del cantiere della nuova cabinovia Frontignano–Cornaccione è una notizia di grande importanza per il territorio di Ussita e per lo sviluppo del turismo montano nel Maceratese – ha detto Castelli -. Si tratta di un’opera moderna e sostenibile, frutto di un lavoro lungo e condiviso, che ho seguito fin dal principio, e di una visione che mette al centro l’ambiente, l’accessibilità e la sicurezza».
Il taglio del nastro
Il progetto rappresenta il culmine di un iter complesso durato anni, come ha spiegato l’ingegnere Pietro Flori di Narni responsabile unico del procedimento: «È stato un processo lungo, complesso, fatto di confronti con molte realtà istituzionali. Ma la complessità era doverosa, vista la delicatezza del contesto. Uno degli elementi più qualificanti è il recupero delle vecchie infrastrutture e la loro sostituzione con un impianto all’avanguardia, più moderno e meno impattante».
Il finanziamento dell’opera è garantito per 13,1 milioni di euro dal Piano nazionale complementare sisma, per 3,7 milioni dall’ordinanza 109 del decreto Use e per 499,6 mila euro dai fondi di bilancio del Comune di Ussita.
La scelta tecnologica della cabinovia risponde a precise esigenze di inclusività. «La cabinovia sarà utilizzabile in ogni condizione climatica, sia in estate che in inverno, favorendo una destagionalizzazione turistica fondamentale per il nostro territorio», ha evidenziato la sindaca Bernardini. L’impianto sarà infatti accessibile a persone con disabilità, anziani e famiglie, potendo trasportare anche biciclette e carrozzine.
I dati del 2023 confermano il potenziale dell’area: «Lo scorso anno, nonostante una stagione povera di neve, oltre 54mila persone hanno utilizzato gli impianti di risalita. Un dato che dimostra come queste infrastrutture non siano da considerarsi solo strumenti sportivi per sciatori, ma veri e propri impianti di mobilità sostenibile», ha precisato la sindaca.
Simone Tomelleri, rappresentante della ditta Doppelmayr realizzatrice, ha confermato l’avvio immediato dei lavori: «Proprio in questi giorni abbiamo avviato lo smontaggio dei vecchi impianti. Presumibilmente già dalla prossima settimana cominceremo con il taglio delle piante e poi procederemo con la realizzazione delle tre stazioni». L’impianto prevede una stazione di valle con la motrice, una stazione intermedia per salita e discesa, e una stazione di monte completamente ipogea per ridurre l’impatto visivo sul paesaggio. «Il nostro obiettivo è completare la parte funiviaria entro Natale 2025», ha annunciato Tomelleri, precisando che «lavorare in montagna significa fare i conti con la variabilità del meteo, specie nei mesi di ottobre e novembre».
Francesco Cangiotti, ceo di Bolognola Ski la società che gestirà l’impianto, ha illustrato la strategia di valorizzazione: «Abbiamo immaginato una gestione a 360 gradi, che non si fermi alla stagione invernale ma che valorizzi tutto l’anno». La programmazione include l’innevamento artificiale per la stagione invernale e lo sviluppo del bike park per quella estiva.
«Crediamo che Frontignano possa tornare a essere la regina delle stazioni turistiche, non solo delle Marche, ma dell’intero centro Italia», ha detto Cangiotti, con Vincenzo Felicioli che in rappresentanza della Provincia ha ricordato come negli anni ’80 la stazione arrivasse a registrare 7mila presenze al giorno.
Francesco Acquaroli, presidente della Regione
Anche il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha espresso soddisfazione. Il presidente uscente Andrea Spaterna ha evidenziato come l’opera dimostri «che si può fare sviluppo nel rispetto dell’ambiente. Il Parco non è un freno. Quando si lavora insieme, sin dall’inizio dei progetti, la tutela ambientale può andare di pari passo con lo sviluppo».
Andrea Spaterna, presidente uscente del Parco dei Monti Sibillini
L’opera si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione che prevede la rimozione delle vecchie seggiovie, l’interramento della linea elettrica di media tensione, il riposizionamento del rifugio Cornaccione e la rimozione definitiva della vecchia cabinovia del Bove.
Vincenzo Felicioli, sindaco di Fiuminata
«Questa opera dimostra che il nostro territorio è capace di rigenerarsi, rinascere dalle macerie come una fenice, grazie alla forza, alla resilienza e alla collaborazione della nostra comunità» ha concluso la sindaca Bernardini.
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Ci gireranno anche un sacco di film.
Il festival dei miopi e della miopia.
Da frequentatore della montagna vedo un ennesimo spreco di risorse, come la geniale strada per la Sibilla. Poi chiudono le strade per costringerti a prendere la seggiovia che prima delle nove non apre. Ma prima era meglio costruire alloggi, le persone dove vanno a dormire? Complimenti per la grande pensata!