L’entroterra che sogna:
in 4mila a Borgofuturo.
Il festival è un successo

OTTO GIORNI di eventi per la decima edizione della kermesse biennale tra Colmurano, Sant’Angelo in Pontano, Loro Piceno e Ripe San Ginesio

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Uno degli eventi di Borgofuturo

Incontri, laboratori, cammini e spettacoli ad animare l’entroterra maceratese. Successo nei giorni scorsi per la decima edizione di Borgofuturo, il festival biennale che da quindici anni promuove pratiche culturali e visioni di futuro.
La kermesse ha appena concluso la sua decima edizione, registrando oltre 4mila presenze nelle giornate di festival a Colmurano, Sant’Angelo in Pontano, Loro Piceno e Ripe San Ginesio. Otto giornate di eventi hanno trasformato la vallata in uno spazio di scambio aperto e diffuso, capace di accogliere visioni molteplici e partecipazione attiva.

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Tra i momenti più intensi, lo spettacolo “Alberi” con Giovanni Storti e Stefano Mancuso, in prima regionale, ha incrociato la scienza del mondo vegetale con l’immaginazione comica e poetica.
Grande attenzione anche per gli incontri pomeridiani sulle parole di Borgofuturo, come quello con Maurizio Dematteis, Sarah Gainsforth e Antonio Prota, che ha aperto uno spazio critico sul tema di chi torna e su come si raccontano i territori interni.
A questi si sono affiancati progetti artistici di grande respiro come la performance del maestro ceramista Shozo Michikawa, ospite dal Giappone, e una line-up musicale che ha intrecciato linguaggi e geografie: The Heliocentrics, Bluem, Romare, Laura Agnusdei, C+C=Maxigross, Colandrea, e tanti altri.

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Il tema scelto per questa decima edizione, Aldilà, è stato un invito a guardare oltre la celebrazione, per fare sintesi delle molte traiettorie attraversate in quindici anni di festival. Ma anche per interrogare, con lucidità, lo stato attuale di parole che ci accompagnano da sempre: borghi, sostenibilità, futuro.
Accanto a queste, oggi, cooperazione è la parola che meglio racconta ciò che sta accadendo in Val di Fiastra. Nel pomeriggio di domenica, l’incontro “Oltre i progetti” ha messo a confronto esperienze di rigenerazione legate al bando Pnrr Borghi, condividendo fragilità e possibilità di un’azione locale che continua a generare domande.

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Mentre il progetto Qui Val di Fiastra è entrato nel vivo, coinvolgendo scuole, uffici comunali, associazioni, persone rientrate per abitare di nuovo questi luoghi, Borgofuturo si fa così parte visibile di un processo più profondo, che non si esaurisce nei giorni del festival.
«Ringraziamo tutte le persone che hanno contribuito alla costruzione di questa decima edizione – scrive l’Aps Borgofuturo -: dal gruppo interno che, da oltre un anno, lavora attorno al tema scelto e al significato stesso del festival oggi, alle amministrazioni che ci sostengono, fino ai volontari che ne hanno reso possibile ogni aspetto organizzativo».

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