A staccionate e banchi ci pensano i ragazzi. Anche a Montefano arriva il progetto “Ci sto, affare fatica”, un laboratorio di bene comune che tiene i giovani impegnati nell’interesse collettivo consentendo loro di avere in cambio alcuni benefit e buoni spesa.
Il progetto ha preso il via oggi per il secondo anno consecutivo e coinvolge ragazzi e ragazze montefanesi, dai 14 ai 21 anni che si daranno da fare in due punti strategici del paese. La mattina, dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 12,30, saranno all’opera alla Scuola Olimpia , in via delle Foibe, dove si occuperanno di fare manutenzione agli ambienti con nuovi tappini antiscivolo sui banchi, pulire finestre e veneziane e sistemare le fioriere e carteggiare i banchi più rovinati, un modo per dare il bentornato agli altri ragazzi a settembre. Un’altra sede operativa sarà il bocciodromo e i campi da calcetto in via Imbrecciata dove i ragazzi si dedicheranno alla manutenzione di una parte della staccionata, un piccolo ma importante gesto per mantenere gli spazi sportivi sempre in ordine e accoglienti per tutti. Ogni squadra sarà affiancata da tutor, anche essi giovani tra i 22 e i 35 anni e per le attività che richiedono maggiore tecnica ci saranno i “maestri d’arte “, artigiani volontari pronti a condividere le loro competenze e ad insegnare ai ragazzi i segreti del mestiere.
A ciascun partecipante sarà consegnato un “buono fatica” settimanale del valore di 75 euro. Per i tutor, il riconoscimento sarà di 150 euro a settimana. Questi buoni potranno essere spesi per abbigliamento, libri, materiale informatico o articoli per il tempo libero.
Il progetto è iniziato ufficialmente questa mattina con la presenza del vice sindaco Mirco Monina e dell’assessore Nicola Caporaletti: «Mettiamo al centro i nostri giovani, offrendo loro l’opportunità di essere protagonisti attivi nella cura e nella valorizzazione del nostro paese, un vero investimento per il futuro di Montefano» ha detto il vice sindaco Monina. L’assessore Caporaletti ha sottolineato invece come “Ci sto? Affare fatica” sia «un esempio virtuoso di cittadinanza attiva, dove l’impegno dei ragazzi non solo migliora gli spazi comuni, ma rafforza anche il senso di appartenenza e la collaborazione all’interno della nostra comunità».
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molto bene, come in Giappone che rassettano e puliscono a termine attività.