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Melina nel centrodestra su Rampa Zara.
«Progetto datato e impattante,
meglio lo stabile di fronte al silos»

MACERATA - Il consigliere del Pd, Andrea Perticarari, ironizza sulla mozione ritirata per la seconda volta dal capogruppo della Lega e avanza una nuova ipotesi utilizzando il palazzo già sede di uffici della Provincia

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Andrea Perticarari

di Luca Patrassi

Il tempo di scrivere “Il parcheggio di Rampa Zara” e il file della memoria ti porta indietro di 50-60 anni fa. Le discussioni sull’argomento si susseguono inutilmente e spesso vengono rilanciate a ridosso delle elezioni stante il favore di cui gode in città l’ipotesi per poi essere riposte in qualche cassetto (come gli infiniti progetti) e riciclate di nuovo.

Stavolta l’argomento è al centro di una riflessione del consigliere Dem Andrea Perticarari che parte da Rampa Zara ma infine propone di restaurare il palazzo di fronte al silos di via Armaroli, sede di uffici della Provincia e della Regione.

«Nell’ultimo consiglio comunale – scrive l’esponente del Pd – è andata in scena l’ennesima figuraccia di questa maggioranza. Il capogruppo della Lega Alessandrini per la seconda volta ha ritirato senza alcuna motivazione l’odg sul parcheggio a nord di rampa Zara. Un secondo ritiro dopo quello avvenuto a causa di una febbre improvvisa arrivata improvvisamente durante il consiglio comunale alle 7 di sera dopo ore in cui lo stesso consigliere interveniva al microfono su altri argomenti». Osserva Perticarari: «Ora, andando oltre le motivazioni o non motivazioni del ritiro, il punto è un altro. In consiglio comunale non si è discusso e probabilmente non si discuterà mai dell’argomento sino a quando la giunta non farà scendere dall’alto il progetto e chiederà ai consiglieri di maggioranza di chinare la testa e votare. Ora, se tra gli obiettivi di questa amministrazione c’è quello di mitigare l’impatto ambientale ed evitare ulteriore consumo di suolo il parcheggio a raso proposto comporterebbe giganteschi lavori di scavi, opere di sostegno, pavimentazione e terrazzamento, oltre che un impatto visivo importante. Non solo, girano leggende circa un project financing di cui però non si conoscono minimamente gli estremi e dunque la fattibilità economica dello stesso, ruoli, meccanismi di gestione del rischio».

Le perplessità: «I dubbi non sono una contrarietà a prescindere, ma sono legittimi problemi che dovrebbero essere discussi, esaminati e valutati dato che una soluzione alle esigenze di accessibilità e vivibilità del centro storico deve essere data, finalmente. Piuttosto nel 2025 si potrebbero pensare a soluzioni più innovative rispetto ad un parcheggio a raso i cui primi schizzi probabilmente risalgono al 1960».

La proposta di Perticarari: «Una soluzione per alcuni versi più rispettosa dell’ambiente, urbanisticamente più evoluta e moderna potrebbe essere quella di riqualificare in parcheggio meccanizzato l’immobile già di proprietà pubblica in via Armaroli di fronte al parcheggio, già sede di uffici della Provincia e posizionato tra Università, Questura, Silos e Galleria del Commercio.Tale soluzione sarebbe più comoda per i residenti del centro storico dato che non si vedrebbero costretti a parcheggiare l’auto sotto le mura, renderebbe il centro storico maggiormente attrattivo e comodo da raggiungere per le stesse ragioni, riqualificherebbe un immobile che ad oggi è nei fatti non utilizzato al 100% in pieno centro. Potrebbe essere, pensando ad una struttura con al suo interno anche degli spazi per esercizi commerciali (ad esempio un piccolo supermercato a supporto di chi vive in centro) volano sia per il commercio che per la residenzialità del centro, anche considerando la riqualificazione delle ex Monachette sempre in via Armaroli. Ovviamente tale soluzione tendenzialmente potrebbe essere più costosa, ma visti i continui sprechi di questa amministrazione investire in un progetto del genere avrebbe, a mio parere, un senso logico o comunque ben maggiori risvolti positivi rispetto al prospettato parcheggio a raso che, purtroppo, sembra tanto più una toppa ad un problema invece che una soluzione strutturale, definitiva, moderna e di rilancio».



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