L’inaugurazione della storica sede
di Francesca Marsili (Foto di Fabio Falcioni)
Il taglio del nastro di questo pomeriggio per la riapertura dello storico stabilimento in via Madonna D’Antegiano a Belforte della Simonelli Group, che torna operativo dopo 10 anni dal sisma, non rappresenta solo un ritorno alle origini in quel luogo dove 50 anni fa la storica azienda leader globale nella produzione di macchine da caffè ha mosso i primi passi verso il mondo industriale, ma uno sguardo al futuro.
Nando Ottavi, secondo da sinistra, taglia il nastro tra il governatore Francesco Acquaroli e il sindaco Alessio Vita
«Oggi qui non andiamo a portare ciò che già facciamo, ma ad apportare nuove linee produttive che mancavano alla nostra gamma – ha esordito il Ceo dell’azienda Marco Feliziani -. In questo sito produrremo macchine per caffè americano col marchio 3 Temp, che abbiamo recentemente acquistato dalla Svezia, oltre ad una linea di macchine ad un gruppo, le più evolute destinate ad un pubblico “alto” e macchine “bean to cup”, superautomatiche. Oggi siamo in 130 Paesi: il mondo adora il caffè e sceglie noi per gustarlo».
Il ceo Marco Feliziani
A celebrare lo spazio riconquistato, ma soprattutto una promessa mantenuta, quella di restare in quel territorio al quale Nuova Simonelli è profondante legata, un grande evento inaugurale a cui ha partecipato l’economista svizzero Stéphane Garelli – per 13 anni Direttore del World Economic Forum, esperto mondiale in competitività e docente all’Imd di Losanna, oltre a nomi illustri dell’imprenditoria, esponenti del mondo istituzionale, politico e culturale. Emozionatissimo il presidente di Simonelli Group, Nando Ottavi, che ha ripercorso la storia che ha portato il gruppo ad esportare nel mondo il 97% di quanto produce.
Stephane Garelli
«Questo è il luogo dove l’azienda ha mosso i suoi primi passi, costruendo, nel corso degli anni, un legame profondo e autentico con il territorio, la comunità locale e le persone che hanno contribuito al suo sviluppo – ha sottolineato Nando Ottavi –. In questi anni, come Simonelli Group, siamo cresciuti: abbiamo acquisito aziende con le quali siamo arrivati a 190 milioni di fatturato e ci avviciniamo ad un totale di 400 dipendenti complessivi. L’ultima è la svedese 3 Temp che fa macchine per caffè americano e che dal prossimo mese produrremo qui in questo stabilimento dove pensiamo anche di collocare lo studio di ingegneria per la ricerca e lo sviluppo. E’ ancora vivo in me il ricordo di quando, mezzo secolo fa, inaugurammo questa nostra prima sede a Belforte. Allora eravamo una piccola realtà. Nel 1971, morto il fondatore Orlando Simonelli, alcuni di noi già suoi dipendenti, decisero di non far morire la ditta organizzandoci una società. A Tolentino mancavano gli spazi e acquistammo un terreno dal Comune di Belforte dove nel 1975 costruimmo questo stabilimento. In società con me c’erano Graziano Boldrini e Sandro Feliziani, i cui eredi oggi sono in società. Vent’anni fa, nel 2005, diventata troppo stretta la sede originaria abbiamo aperto un altro stabilimento nella zona industriale di Belforte, al quale nel 2017, si è aggiunto il centro direzionale. Scelta strategica senza la quale, a seguito degli eventi sismici del 2016, avremmo dovuto fermare la produzione».
Oggi la riapertura della storica sede per il cui recupero sono stati speso 4,5 milioni, di cui 2,5 con fondi sisma e il resto dell’azienda. Al taglio del nastro anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli: «Si restituisce al territorio uno stabilimento danneggiato dal sisma, una ferita profonda che viene ricucita. Riapre un luogo storico della nostra identità produttiva con un percorso che parte da un artigiano e poi viene rilanciata dai dipendenti che la portano oggi ad essere un orgoglio nazionale e che da questi stabilimenti riesce a garantire un altissimo livello di occupazione e che rappresenta il futuro. Non ci può essere ricostruzione se non c’è occupazione e questa è la dimostrazione che in questi territori si può produrre e in questi territori si può fare successo».
Il commissario Guido Castelli con Nando Ottavi e Marco Feliziani
Il commissario straordinario alla Ricostruzione Guido Castelli: «Il vero momento della sfida di oggi dopo la riapertura è fare in modo che il tessuto economico e sociale di questo paese, una volta rifatte le case, non consenta a quelle case di rimanere disabitate. E Nando Ottavi, che non ha mai smesso di credere nell’innovazione e parlava di domotica anche prima che si potesse esprime questo concetto, ne è un eccellente rappresentante».
Con la riapertura di questo stabilimento, l’azienda conferma il suo ruolo di motore per il territorio, valorizzando la produzione locale come parte integrante di una strategia di crescita internazionale.
Il progetto di ristrutturazione ha riguardato in modo significativo sia gli spazi produttivi che quelli direzionali, con l’obiettivo di conciliare tradizione e innovazione.
Il sindaco Alessio Vita
Lo stabilimento è stato ripensato secondo criteri di efficienza, sostenibilità ambientale e qualità del lavoro, diventando un simbolo concreto della visione strategica del Gruppo: radici solide e spirito innovativo per affrontare le sfide del mercato globale. L’evento è stato anche un’occasione unica per riflettere sul futuro dell’impresa, sul valore dell’industria locale e sull’importanza dell’innovazione in un contesto sempre più interconnesso.
Il programma ha visto momenti istituzionali, testimonianze aziendali del territorio marchigiano, approfondimenti economici e culturali, oltre a momenti conviviali pensati per coinvolgere l’intera comunità. Con questa inaugurazione, Simonelli Group non solo riapre uno stabilimento, ma rilancia una visione, riaffermando con forza il proprio ruolo di azienda globale con il cuore ben saldo nel territorio marchigiano.
il colonnello Raffaele Ruocco con l’imprenditore Giovanni Faggiolati
Il presidente della Provincia Sandro Parcaroli con il commissario alla ricostruizione Guido Castelli
Al centro il prefetto Isabella Fusiello
Il sindaco Mauro Sclavi con l’avvocato Giancarlo Giulianelli, garante dei diritti delle Marche
A sinistra il maggiore Giulia Maggi, comandante della Compagnia carabinieri di Tolentino
Grande azienda
Grande realtà
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Il caffè americano fa da pendant col papa.
Oh caffè americano, nero e audace,
scivoli lento, risvegli ogni pace.
Nel mattino grigio, sei luce che chiama,
un sorso profondo, l’anima trama.
Dalla tazza ampia, il tuo aroma sale,
note di terra, di fuoco, di gale.
Non sei ristretto, né breve momento,
ma un lungo abbraccio, un caldo sentimento.
Filtrato con cura, sei semplice e puro,
un viaggio che scalda, un sogno ch’è duro.
In ufficio, in casa, o sotto un cielo lontano,
sei l’amico sincero, il caffè americano.
Alziamo le tazze, brindiamo al tuo nome,
re del risveglio, che mai ci consome.
Oh nero elisir, che il giorno fai chiaro,
caffè americano, sei dono raro!
Pavoni sei meglio del rapper estone dell’espresso macchiato.
Mi illumino d’intelligenza artificiale, Giorgi, quella della adottiva natura era troppo disgraziata…
L’Industriale Nando Ottavi ha lavorato in silenzio, le sue scelte messe con capacità operativa nel territorio portando in ogni parte del Mondo la famosa – famosissima macchina NUOVA SIMONELLI.
Auguri e buon lavoro a tutto il gruppo.