E’ stata l’immagine del mito greco del “volo di Icaro” la metafora usata per spiegare quella voglia dei giovani di superare i propri limiti (spesso attraverso le dipendenze da sostanza), salire fino al sole, anche a costo di bruciarsi.
Un mito, appunto, ma che racconta molto anche del mondo giovanile e di questo si è parlato nel corso del convegno promosso da Pars e Praxis a Civitanova nell’aula magna del liceo da Vinci con esperti del settore. I lavori, moderati dalla psicologa, psicoterapeuta e direttrice sanitaria del centro Icaro Irene Costantini si sono aperti con i saluti del sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica e dell’assessore ai servizi sociali Barbara Capponi.
Silvia Serroni pedagogista Pars e Paolo Scappellato dell’associazione Praxis hanno posto l’accento sull’urgenza di ascoltare i giovani da vicino, sottolineando la necessità di un cambiamento di prospettiva: non si può più parlare dei giovani senza prima parlare con loro. «È necessario – prosegue Serroni – trasformare quel volo impulsivo e pericoloso in un volo consapevole, accompagnando i ragazzi a costruire ali più solide, fatte non solo di sogni, ma anche di strumenti, relazioni, risorse interiori. E sta a noi adulti costruire contesti.
Tra gli interventi, significativa la testimonianza del dirigente del commissariato Riccardo Zenobi, che ha evidenziato come le dipendenze compromettano profondamente la capacità di autodeterminazione, con ricadute in termini di criminalità. È quindi sull’educazione, sui modelli culturali e relazionali, che bisogna intervenire per contrastare la richiesta di sostanze. Maria Francesca Falleroni segretaria dell’ordine degli assistenti sociali – ha sottolineato l’importanza di una contaminazione positiva tra operatori sociali e istituzioni, una cooperazione indispensabile per rispondere con efficacia a un fenomeno tanto complesso.
Tra gli altri interventi anche quello di Giorgio Berti, direttore degli uffici servizi sociali per i minorenni delle Marche che ha evidenziato come, dopo la pandemia da Covid-19, si sia assistito a un incremento dei reati legati alla droga, spesso compiuti da minori stranieri non accompagnati, inseriti in contesti di forte isolamento e privi di reti familiari.
Tra i relatori anche Francesco Sabatucci Frisciotti della fondazione Carima, Sabina Strano Rossi, tossicologa forense dell’università Cattolica del sacro cuore, Mario De Rosa, responsabile del Sert e Maurizio Pincherle medico specialista in Neuropsichiatria infantile che ha mostrato come la disattenzione e la difficoltà nel controllo degli impulsi siano tipiche dei bambini che prediligono gli stimoli visivi. Lasciarli per ore davanti ai dispositivi digitali compromette la loro capacità di tollerare la frustrazione.
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…dunque, ‘tracciamo’, per così dire, una percentuale, una percentuale di quanti adulti possono dare, oggi, il buon esempio (e quindi cercare di dare una giusta educazione): avanti, aspetto (con ansia!!?) numeri, ma non i numeri al lotto, eh!!! gv