Corpi in movimento, memoria in scena:
il Liceo Coreutico danza nel Museo Frau

TOLENTINO - I giovani ballerini trasformano un’icona del design in uno spazio di narrazione performativa. Il progetto è stato promosso da Museimpresa e Università Liuc per mettere in dialogo arte, impresa e talento

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Gli studenti che hanno partecipato all’iniziativa

Cosa accade quando il corpo diventa linguaggio per raccontare la storia del design italiano? Quando la danza non solo interpreta ma “abita” gli spazi di un museo d’impresa? Una risposta prova a darla il Liceo Coreutico di Tolentino, che ha trasformato il Museo Poltrona Frau in un palcoscenico inedito: due progetti, “Un nuovo punto di vista” e “Design in Movimento”, hanno dato vita a una straordinaria esperienza performativa che coniuga il gesto coreografico con la memoria produttiva. Gli studenti, giovani ballerini in formazione, hanno saputo leggere e tradurre in movimento l’identità visiva, estetica e storica di uno dei marchi più iconici del made in Italy. Attraverso il linguaggio del corpo, le sale del museo sono diventate narrazione viva, racconto emotivo e multisensoriale, offrendo ai visitatori una prospettiva del tutto nuova sull’eccellenza artigianale e industriale italiana. L’iniziativa si inserisce nella seconda edizione del progetto “A scuola d’impresa – L’Italia nei nostri musei e archivi d’impresa”, che nel 2025 ha coinvolto ben 1.250 studenti, 46 scuole e 41 musei aziendali in 12 regioni italiane, con l’obiettivo di costruire un ponte tra le nuove generazioni e il patrimonio produttivo del nostro Paese.

Promosso da Museimpresa, in collaborazione con l’Università Liuc (attraverso il Liuc Heritage Hub e l’Archivio del Cinema Industriale e della Comunicazione d’Impresa), e con il contributo dell’Archivio nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea, il progetto si conferma un laboratorio virtuoso di formazione, narrazione e innovazione. «Il patrimonio industriale italiano non è fatto solo di prodotti e brevetti, ma di storie, persone, linguaggi – ha dichiarato Lucia Nardi, vicepresidente di Museimpresa –. Questo progetto permette ai giovani di reinterpretare la memoria d’impresa e restituirla in chiave creativa, trasformando fabbriche e musei in luoghi di crescita, incontro e visione». Anche il rettore di Liuc, Anna Gervasoni, sottolinea il valore dell’iniziativa: «La nostra università nasce in una ex fabbrica tessile: custodire e raccontare la storia d’impresa è parte della nostra identità. ‘A scuola d’impresa’ è uno strumento didattico concreto, coinvolgente, capace di attivare competenze trasversali e ispirare scelte professionali consapevoli».

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“A scuola d’impresa” si articola in due fasi. La prima è teorica e propone quattro moduli video – accessibili anche a persone non udenti – per introdurre i concetti chiave della cultura industriale e manageriale. La seconda è esperienzale: visite nei musei e archivi d’impresa, seguite da project work ideati dagli studenti in collaborazione con le aziende partner. Il risultato è una galleria di progetti originali e diversificati: brochure multilingue per raccontare la storia della moda (con il Museo Ferragamo), narrazioni audiovisive sull’evoluzione dell’ingegneria (con la Fondazione Maire), reinterpretazioni visive, artistiche e comunicative che restituiscono un volto umano all’impresa.



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