Scoperta officina clandestina
nei capannoni di un’azienda agricola:
finiscono sotto sequestro 135 auto

MORROVALLE - Blitz dei carabinieri Forestali e del Nil, trovati anche due operai irregolari. Denunciato il gestore e disinnescata una potenziale bomba ecologica. VIDEO

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Il blitz nell'officina
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Il controllo nel capannone

Azienda agricola trasformata in una officina abusiva e deposito di rifiuti: sequestrati 135 mezzi, denunciato il gestore dell’attività. Multe per oltre diecimila euro. L’indagine è dei carabinieri forestali di Macerata, Abbadia di Fiastra e Pieve Torina e del Nucleo ispettorato lavoro dei carabinieri di Macerata.

Il controllo a Morrovalle, nei capannoni di una azienda agricola che, hanno scoperto i militari, sarebbe stata destinata a ben altro. Ai militari si è presentato uno scenario insolito: all’interno e all’esterno dei capannoni erano presenti 135 veicoli, molti dei quali incidentati, con parti smontate, molti depositati da tempo, ricoperti di polvere e sporchi di escrementi di uccelli. Nel capannone i carabinieri si sono incamminati tra due file di auto, per lo più impolverati, su alcuni c’erano pneumatici sistemati a ridosso, altri erano stati caricati con parti di altri veicoli.

Mezzi che non dovevano trovarsi lì. Così come due lavoratori che i carabinieri hanno accertato essere senza regolare assunzione. Si occupavano, stando agli accertamenti dei militari, di lavori all’interno dell’officina abusiva, insieme ad un carrozziere.

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Ammassati in vari cumuli, nello stesso immobile, c’erano oltre 60 motori di veicoli anche non bonificati, innumerevoli quantità di altri pezzi meccanici e di carrozzeria: frizioni, ammortizzatori, cambi radiatori, paraurti, sportelli, alternatori, motorini di avviamento. Oltre a questi c’erano contenitori per olio e filtri di olio esausto, stoccati senza bacino di contenimento. Si tratta di rifiuti pericolosi.

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Il controllo ha portato i carabinieri ad accertare che l’officina lavorava in modo del tutto abusivo, zero autorizzazioni e in più sono state accertate violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e gestione illecita di rifiuti.

Il gestore dell’attività è stato denunciato. I carabinieri hanno poi sequestrato sia le 135 auto, che l’immobile in cui era stata avviata l’attività clandestina. Sotto sequestro anche l’attrezzatura usata per l’attività di riparazione. Multe per il responsabile dell’attività abusiva e il responsabile legale della proprietà dell’immobile.

L’indagine ha consentito di stroncare una attività illecita che poteva, a detta degli inquirenti, sia mettere a rischio chi lavorava e che avrebbe potuto infortunarsi (visto che mancavano i requisiti di sicurezza) e poi è stata eliminata quella che i carabinieri ritengono una potenziale bomba ecologica.

(Redazione Cm)



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