Tari, aumento del 2025 contenuto al 6,5%
grazie agli incassi dall’evasione fiscale.
Giardini Diaz, Renna spiega il progetto

MACERATA - Sull'area verde, l'assessore in Consiglio: «Sono stati abbattuti 34 ippocastani, saranno ripiantati 35 alberi. Tutte le zone a verde sono state riseminate e ci saranno più giochi». La consigliera d'opposizione Stefania Monteverde: «Al momento migliorie molto discutibili». L'assessore Marco Caldarelli sui costi dei rifiuti: «La tariffa finale non avrà un aumento del 9,5%, rispetto agli altri Comuni dell’Ata registriamo una situazione nettamente migliore». Narciso Ricotta (Pd): «Si paga di più un servizio di raccolta che non è migliore rispetto a prima: di questi giorni le proteste per lo smaltimento e la presenza dei topi. La soluzione è la tariffa puntuale». Aldo Alessandrini (Lega): «La raccolta porta a porta, non voluta da noi, è un fallimento. Incrementermo i cassonetti intelligenti». Approvato l'ordine del giorno sull’intitolazione di un luogo istituzionale (la sala giunta del Comune) a Maria Pucci

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Il Consiglio comunale di oggi

di Luca Patrassi (Foto di Fabio Falcioni)

Tari, i lavori in corso ai Giardini Diaz al centro della seduta di Consiglio di oggi mentre sono state rinviate le mozioni di Blarasin sull’isola ecologica di Piediripa e di Cherubini sulla proposta europea di riarmo. La seduta di Consiglio si è apre con due interrogazioni.

La prima è a firma del consigliere dem Andrea Perticarari che chiede conto dell’esito di un pronunciamento del Consiglio per la chiusura notturna del cortile retrostante il palazzo comunale di via Trieste.

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L’assessore comunale Paolo Renna spiega che sono stati fatti i lavori di manutenzione dei cancelli, sistemati i livelli stradali e ipotizzata la sostituzione dei corpi illuminanti con la partecipazione a un bando regionale. La questione- secondo l’assessore – si definirà comunque in un paio di settimane a prescindere dai fondi regionali.

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C’è perfino modo di polemizzare all’interno del Pd con il facente funzione di presidente del Consiglio Comunale, il dem Maurizio Del Gobbo, che non nasconde malumore nei confronti del collega di partito Perticarari che deve avergli suggerito il da farsi: « so io cosa devo fare, non occorre che me lo dica lei» è la frase che si sente ai microfoni.

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Narciso Ricotta

Seconda interrogazione, i lavori in corso ai Giardini Diaz e a chiedere lumi è la consigliera comunale di Macerata Bene Comune Stefania Monteverde. A rispondere è l’assessore Paolo Renna: «Gli alberi abbattuti sono stati 34 ippocastani, ne saranno ripiantati 35. Nel particolare sono ippocastani e platani. Tutte le zone a verde sono state riseminate, verranno aumentati i giochi con l’utilizzo della gomma colata per realizzare la quale ci vuole un basamento in cemento. Basamento che c’era già. Quanto agli ippocastani le piante erano malate, erano pericolose e le foto finali testimoniano del loro stato. Non abbiamo cambiato nulla, abbiamo soltanto utilizzato le nuove tecnologie per attualizzare gli interventi al 2025 e restituire ai maceratesi un luogo molto amato».

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Monteverde ribatte: «L’assessore dice che è un intervento che migliorerà i Giardini ma è tutto da vedere, perchè ad oggi le migliorie apportate sono molto discutibili, come il pistino in gomma che circonda l’anello storico o la colata di grigio cemento che ha trasformato la Terrazza dei Popoli in uno spazio non più utilizzabile come teatro all’aperto per la collettività. Preoccupa che l’amministrazione in consiglio non abbia risposto alla domanda sulle professionalità di architetti paesaggisti di cui si avvale per questa rivisitazione del progetto storico, nè ha chiarito quali nuove colorazioni sono previste per la gomma colata dell’area bambini. Ci rassicura la sostituzione dei 34 ippocastani, tagliati perché ammalorati e pericolosi, con 15 ippocastani e 20 platani, così come ci rassicura il mantenimento dell’acciottolato nei viali, e l’impegno per la rigenerazione del roseto e delle piante aromatiche. Ma vigileremo perchè anche i giardini storici della città non debbano fare la fine della passeggiata intorno alle mura rasate di roselline e siepi, non certo una bell’aspetto».

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Marco Caldarelli

La prima delibera in discussione è quella di approvazione delle tariffe della Tari per il 2025. A presentare l’atto è l’assessore Marco Caldarelli. «La delibera si basa sull’approvazione del piano biennale del Cosmari avvenuta lo scorso. Il massimo aumento possibile è fissato nel 9,5%. Il costo complessivo del servizio 2023 (alla base della tariffa 2025) è stato di 9.6 milioni di euro: l’aumento è attenuato dal contributo del Miur e dall’incasso raddoppiato per omessa e infedele dichiarazione. Quindi la tariffa finale non avrà un aumento del 9,5% ma del 6,5%. Rispetto agli altri Comuni dell’Ata registriamo una situazione nettamente migliore su fronte del recupero dell’evasione fiscale. Le rate per la Tari sono tre: prima rata del 40% entro il 30 aprile, un altro 40% al 31 ottobre e l’ultima rata al due marzo 2026. Confermiamo tutti i bonus sociali, già approvati in sede di bilancio preventivo, come novità di cono richieste di consiglieri. Previste anche riduzioni di 50 euro (proposta del consigliere Blarasin) per chi adotta cani del canile, 100 euro (su richiesta di Bravi) per i nuclei familiari che hanno presenze di disabili al 100%. Nuova componente perequativa sociale prevista da Arera: riduzione del 25% per soggetti con Isee non superiore a 9500 euro o 20mila per nuclei familiari con almeno quattro figli a carico. Per la verità il Comune di Macerata ha delle riduzioni molto più significative per gli utenti di quelle citate. L’aumento dei costi del 2023 ha una serie di motivazioni e tra queste il trasferimento in discarica. L’aumento dei costi del Cosmari non ci permette di essere molto ottimisti, spetto molto positivo la capacità degli uffici di combattere l’evasione fiscale. La Tari di Macerata è tra le dieci più basse in Italia applicate dai capoluoghi di provincia.

Ad aprire il dibattito è il capogruppo dem Narciso Ricotta: «L’assessore vede aspetti negativi, non so se li vedranno anche i cittadini che si vedono aumentata ancora la Tari. Peraltro si paga di più un servizio che non è migliore rispetto a prima: di questi giorni le proteste per lo smaltimento dei rifiuti e la presenza dei topi. saranno, assessora Laviano, topi dell’era Carancini. Ha visto se hanno più di quattro anni? Occorre informazione, occorre comunicare. La soluzione è la tariffa puntuale che responsabilizza i cittadini sul costo del servizio rispetto ai rifiuti che producono. Il Cosmari va peggio di prima, molto peggio: l’aumento è causato dal disservizio del Cosmari, costa portare a spasso l’immondizia per le Marche. Gli impianti sono decrepiti ma non ci sono i fondi. Il centrodestra non si assume responsabilità, non sceglie la nuova discarica e i cittadini pagano». Alberto Cicarè di Strada Comune: «Il piano del Cosmari dal 2021 ad oggi è aumentato del 24%: i cittadini continueranno a pagare una Tari incrementata. C’è una crisi evidente del modello di raccolta differenziata».

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Antonella Fornaro

Antonella Fornaro, Udc: «E’ normale che ci siano polemiche sulla Tari, dobbiamo dire le cose come stanno. Il piano del Cosmari nel 2024 è stato votato anche dai sindaci del centrosinistra, nessuno è contento di un rincaro, non è una scelta politica ma obbligata dalla norma». Aldo

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Aldo Alessandrini

Aldo Alessandrini, Lega: «La raccolta porta a porta, non voluta da noi, è un fallimento ed abbiamo attivato i cassonetti intelligenti, andremo a incrementarli».

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Andrea Perticari

Andrea Perticarari, Pd: «Alcuni consiglieri di maggioranza sembra vivere su una bolla. Per alcune cose è sempre colpa di chi c’era prima, però se Macerata è tra i dieci capoluoghi meno cari per la Tari forse il merito è di chi c’era prima. Incompetenza politica e aumenti matematici sono invece la situazione di oggi».

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Romina Leombruni

Romina Leombruni, Fdi: «La tariffa è aumentata solo del 6,5% grazie al lavoro di recupero degli uffici. La situazione è generalizzata per tutti i Comuni, i costi incidono ovunque iniziando dall’energia».

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Roberto Cherubini

Roberto Cherubini, M5S: «Si esaltano gli unici vantaggi dell’inceneritore, la produzione di energia, ma si dimenticano gli enormi svantaggi. La Commissione europea ha sconsigliato nuovi investimenti per i termovalorizzatori, i paesi scandinavi li stanno chiudendo tutti. Gli impianti peraltro sono costosissimi».

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Claudio Carbonari

Claudio Carbonari, Gruppo Misto: «Non diffondiamo false informazioni, il Nord Europa utilizza nucleare e termovalorizzazione. L’assessore Caldarelli si trova a riversare il bilancio dei rifiuti. All’assemblea dell’Ata da tempo non c’è traccia della problematica dei rifiuti».

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Stefania Monteverde: «La pulizia della città lascia a desiderare, c’è bisogno di un investimento per cambiare e trovare soluzioni. L’aumento non è tollerabile». Infine le operazioni di voto: 27 consiglieri presenti, 15 favorevoli dieci astenuti e due contrari. Altri atti approvati il regolamento per la somministrazione di alimenti e bevande e una modifica al regolamento edilizio comunale. Respinta – 16 voti contrari e 7 favorevoli la mozione del dem Andrea Perticarari per la modifica della ztl in centro storico. «L’amministrazione  – osserva Perticarari – insiste nella gestione errata della ztl, ora aperta a chiunque, con conseguente nascita di comitati di residenti che chiedono scelte diverse per viabilità e parcheggi. L’apertura attuale non ha portato nulla al commercio e ha peggiorato la vivibilità del centro storico: la richiesta è una parziale modifica con maggiore pedonalizzazione».

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Secca la replica dell’assessore Paolo Renna: «Il centro storico è di tutti, non solo dei residenti. Bisogna trovare un equilibrio tra tutte le esigenze». 

Infine la approvazione di un ordine del giorno, presentato dalla consigliera Lorella Benedetti di Fdi, sull’intitolazione di un luogo istituzionale (la sala giunta del Comune) a Maria Pucci, prima parlamentare donna (Lorella Benedetti di Fratelli d’Italia e altri consiglieri di maggioranza e di minoranza).

 

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