Vicolo “fantasma” nell’incuria,
«un ricettacolo di sporcizia»

MACERATA - Alcuni residenti segnalano i problemi per una traversa di viale Trieste che è chiusa da due portoni. Il consigliere Alberto Cicarè ha presentato una mozione

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Alberto Cicarè, consigliere di Strada Comune

di Mauro Giustozzi

Allarme per la situazione igienico-sanitaria in cui versa il vicolo che si affaccia su viale Trieste: un vicolo fantasma chiuso da due portoni di ferro, che versa in condizioni di incuria, pericoloso contenitore di sporcizia, escrementi animali, di piccioni e ratti morti. Se ne parlerà nel consiglio comunale del 28 aprile a seguito di una mozione presentata dal consigliere Alberto Cicarè di Strada Comune.

A sollevare la questione sono stati gli stessi abitanti che vivono nelle case che sono attraversate da questo corridoio a cielo aperto, per lo più sconosciuto ai maceratesi e di proprietà pubblica, del Comune. Il vicolo attraversa viale Trieste, all’altezza del numero civico18/A, per raggiungere vicolo della Nana al numero civico 29. Si tratta di un vicolo che corre parallelamente a via Pannelli, chiuso da due porte di metallo. La particolarità è appunto il fatto che un luogo di proprietà pubblica sia interdetto al passaggio.

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Una foto del vicolo di questa mattina

Questa situazione di fatto determina il realizzarsi di condizioni di sporcizia, frequentazione di animali che portano malattie, un pericolo potenziale derivante proprio dalla inaccessibilità dello spazio, se non per quelle poche persone che dispongono delle chiavi per entrarvi. Il tutto in un luogo prossimo allo Sferisterio e dove vivono diverse famiglie che hanno le abitazioni a ridosso di questo vicolo fantasma. «La situazione ci è stata segnalata da alcuni residenti – afferma il consigliere comunale di Strada Comune, Alberto Cicarè – che lamentano come le loro finestre o terrazze si affacciano su questo vicolo che è diventato un autentico ricettacolo di sporcizia dovuta ad escrementi di uccelli e ratti che approfittando della chiusura del percorso se ne sono impossessati.

La pulizia viene effettuata dal Cosmari, tre volte all’anno, ma il problema è che gli stessi abitanti che si affacciano su questo vicoletto hanno timore anche a stendere i panni lavati perché se malauguratamente cadono di sotto è complicato poi recuperarli. Alla base però c’è un problema legato all’igiene pubblica che non può essere sottovalutato perché questo passaggio è di proprietà pubblica comunale, anche se di fatto chiuso dalle due porte in ferro ai lati di ingresso e uscita su viale Trieste e vicolo della Nana».

vicolo-viale-trieste1-239x400Peraltro ci sono passaggi ben precisi del Regolamento di Polizia e sicurezza urbana contenuti negli articoli 5 e 26 che disciplinano il decoro degli spazi pubblici e privati che come tali devono essere mantenuti.

«Proprio alla luce di queste disposizione –continua il consigliere Cicarè- quest’area, che non risulta in disuso ma piuttosto lo è diventata per effetto della chiusura, dovrebbe essere tenuta in condizioni decorose proprio dal proprietario, cioè il comune di Macerata. Nello spazio di tempo tra i rari interventi di pulizia ad opera del Cosmari, il vicolo ritorna sporchissimo, ricettacolo di ogni tipo di rifiuto, pericoloso per la salute pubblica. La riapertura del vicolo, la sua bonifica e sistemazione, consentirebbe di ricavare un ulteriore spazio pubblico a uso dei cittadini. Ho già avuto modo di presentare un’interpellanza discussa nel consiglio comunale del 24 marzo scorso, alla quale l’assessore Laura Laviano ha risposto di conoscere e comprendere il problema, ma non avere gli strumenti, nell’ambito del suo settore, per una risoluzione definitiva dello stesso. Ciò in quanto occorre anche una valutazione urbanistica ed edilizia della situazione. Di qui la decisione di presentare una nuova mozione che impegni l’amministrazione comunale a intervenire sull’assetto del vicolo mediante la riapertura del passaggio e la bonifica, anche in accordo e in collaborazione con i residenti».



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