Accorpamento del De Magistris:
«Disponibilità dall’assessora Biondi
al confronto con i territori»

CALDAROLA - Il sindaco Giuseppe Fabbroni: «Riteniamo che non ci sia stata una adeguata istruttoria per attuare l’accorpamento e che non siano state tenute in considerazione le peculiarità del nostro comune e degli altri su cui opera l’istituto». Sul colloquio con l’assessore regionale: «disponibile a recepire le nostre necessità e, compatibilmente con la fattibilità tecnica, mettere in pratica le nostre proposte»

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Il sindaco Fabbroni

No all’accorpamento del De Magistris, incontro a Caldarola per illustrare le azioni portate avanti da dicembre a oggi per evitare che l’istituto di Caldarola venga accorpato con l’omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano.

L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Fabbroni, nei giorni scorsi ha risposto ai dubbi e alle preoccupazioni delle famiglie degli studenti che frequentano la scuola.

«Da quando la Regione, nel pieno delle festività natalizie, ci ha comunicato la decisione d’imperio dell’accorpamento – ha detto il primo cittadino -, ipotesi che non era mai stata valutata nei tavoli precedenti con gli enti preposti, ci siamo subito impegnati per valutare tutte le strade percorribili a evitare la riorganizzazione».

Si sono susseguiti incontri con gli altri sindaci del territorio interessati dall’accorpamento e, grazie all’impegno del presidente dell’Unione montana Giampiero Feliciotti, è stato possibile incontrare l’assessore regionale all’Istruzione Chiara Biondi. Grande sostegno è arrivato dal vicepresidente della Provincia, Luca Buldorini, che ha compreso le terribili conseguenze dell’accorpamento del De Magistris con quello di un territorio molto distante, rendendosi disponibile a valutare nuove soluzioni per l’anno scolastico 2026-2027. Due, infatti, le principali strade su cui sta lavorando l’amministrazione comunale: il ricorso al Tar contro la delibera regionale per l’anno scolastico 2025-2026 e lo studio di un piano B con un eventuale accorpamento a un istituto più vicino a Caldarola e ai cinque comuni per l’anno scolastico 2026-2027.

«Per quanto riguarda il ricorso al Tar – ha spiegato Fabbroni – riteniamo che non ci sia stata una adeguata istruttoria per attuare l’accorpamento e che non siano state tenute in considerazione le peculiarità del comune di Caldarola e degli altri comuni su cui opera l’istituto. Non troviamo una motivazione congrua che giustifichi questo accorpamento». Il sindaco dice che la decisione dell’accorpamento è maturata nel giro di dieci giorni «Non comprendiamo cosa sia cambiato in quel lasso di tempo». Poi lo sguardo rivolto al futuro e l’apertura a trovare soluzioni condivise: «Dal colloquio con l’assessore regionale Chiara Biondi – ha detto Fabbroni – è emersa la disponibilità dell’assessore al confronto con i nostri territori per recepire le nostre necessità e, compatibilmente con la fattibilità tecnica, mettere in pratica le nostre proposte».

Nel corso dell’assemblea, il sindaco Fabbroni ha ringraziato il vicepresidente della Provincia di Macerata, Luca Buldorini, riconoscendolo come il primo rappresentante istituzionale ad aver colto il grido d’allarme proveniente dal territorio. Grazie al suo impegno, si è attivato un percorso di confronto con i Comuni coinvolti e si è avviata una riflessione condivisa in vista della futura programmazione scolastica. La Provincia di Macerata, pur non avendo avuto un ruolo nella fase iniziale del processo e non essendo stata formalmente coinvolta dai Comuni interessati, ha confermato la propria disponibilità a farsi carico delle esigenze del territorio, riaffermando il proprio ruolo istituzionale di cerniera tra le realtà locali e la Regione. L’ente provinciale, anche con il supporto del consigliere Pierfrancesco Castiglioni, ha inoltre ribadito la necessità di un percorso costruito in sinergia con le amministrazioni comunali, le dirigenze scolastiche e i rappresentanti di istituto, veri interpreti delle esigenze degli studenti e garanti del diritto all’istruzione nei territori montani.

«Nel frattempo – ha concluso il sindaco – è stato approvato in consiglio comunale (e così sta avvenendo nei Consigli degli altri quattro Comuni interessati) un documento in cui si dà mandato all’amministrazione di valutare insieme agli altri enti le linee di indirizzo per la programmazione della rete scolastica del Comune».



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