«Non turisti ma residenti temporanei»
Zeppilli trasforma il centro storico
in un albergo diffuso

MACERATA - Caffè e ristorante Centrale, hotel I Mecenati e Le Dimore, Teatro della Filarmonica in gestione, partnership con Palazzo Cortesi: passo dopo passo, l'imprenditore ha messo in piedi un'offerta a tutto tondo e lunedì ospiterà l'assemblea nazionale di Aidi: «Al visitatore facciamo vivere la città a tutto tondo». Riccardo Sacchi, assessore al turismo: «In un territorio in cui mancano strutture ricettive, questo modello può essere una risposta»

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Da sinistra Riccardo Sacchi, assessore al turismo, Aldo Zeppilli e Laura Riccobono

di Mauro Giustozzi

Studiare il modello dell’albergo diffuso come strategia vincente dell’accoglienza turistica. L’Associazione nazionale degli alberghi diffusi (Adi) si prepara a vivere una giornata di confronto e innovazione con la 2oesima assemblea, che quest’anno si terrà a Macerata all’Albergo diffuso Centrale Macerata.

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Il Caffè Centrale

E sì perché questo progetto in realtà già esiste nel capoluogo ed a realizzarlo è stato l’imprenditore Aldo Zeppilli attraverso il ristorante-pizzeria Centrale, Caffè Centrale, gli hotel I Mecenati (ex Arena) e Le Dimore (ex albergo Rosa): poi ancora la gestione del Teatro della Filarmonica, dove si svolgerà l’evento lunedì, la partnership con Palazzo Cortesi dove c’è un altro ristorante e presto anche una spa che opererà in sinergia con tutte le altre  strutture e dove sarà aperta la Bottega dei sapori dove si potranno trovare tutte le eccellenze delle produzioni locali.

«Ogni anno viene scelta una località italiana ed un albergo diffuso di quel territorio, peraltro questa data coincide col ventennale della nascita di questa associazione e quindi una ricorrenza particolarmente importante – annuncia Aldo Zeppilli – il modello di ospitalità dell’albergo diffuso è stato messo a punto da Giancarlo Dall’Ara, docente di marketing turistico e presidente di Aidi, che sarà presente all’iniziativa. È una tipologia di recente diffusione in Italia ed Europa, nata dall’idea di utilizzo a fini turistici delle case vuote ristrutturate coi fondi del post terremoto del Friuli.

L’idea è quella di utilizzare spazi in certi territori, prevalentemente rurali o comuni con una conformazione adeguata, in cui c’è un’accoglienza e delle strutture che ricevono gli ospiti e che nell’arco di 500 metri dispongono di altre strutture come bar, ristoranti che fanno vivere e conoscere il territorio come cittadino che vive in quel luogo».

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Palazzo Cortesi

Il programma della giornata prevede, nella sessione mattutina, seminari dedicati ai temi del marketing e dell’innovazione. Tra i relatori: Fabrizio Todisco, inventore di “Invasioni digitali”, illustrerà nuove strategie di comunicazione e marketing digitale per il settore dell’ospitalità diffusa mentre Giovanni Cerminara, esperto di marketing strategico per l’hospitality approfondirà le potenzialità e le sfide dell’Ai nel valorizzare e far crescere gli alberghi diffusi. Il pomeriggio sarà dedicato agli incontri BtoB con gli operatori turistici invitati.

«Mi sono ispirato all’idea di Dall’Ara per creare a Macerata una situazione di albergo diffuso: ho iniziato con il  Caffè Centrale, adesso alloggiamo il visitatore nelle nostre strutture ricettive e gli offriamo anche il ristorante e gli facciamo vivere così a tutto tondo la città – sottolinea Zeppilli – tornando all’evento di lunedì, la giornata si svilupperà dal mattino con interventi di personaggi che operano nel marketing turistico-ricettivo.

La sera prima ci incontreremo con albergatori che vengono da tutte le parti d’Italia, abbiamo occupato 28 camere: faremo un incontro per parlare delle opportunità e occasioni che offre il progetto albergo diffuso, ci sarà anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli, verranno alcuni sindaci del territorio, perché pensiamo che questo tipo di ospitalità sia per le Marche che per Macerata possa essere decisiva per valorizzare il territorio.

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L’ingresso de Le Dimore

Abbiamo stretto collaborazioni con importati aziende del territorio e questi turisti assaggeranno prodotti tipici locali e avranno la possibilità di conoscerli, tramite una bottega che apriremo a Palazzo Cortesi, e magari in futuro acquistarli perché ne hanno apprezzato le qualità. Avremo aziende come Sigi, la Pasta di Aldo, Pasta Mancini, Romcaffè ed altre aziende che collaboreranno alla nascita di questa bottega dei sapori del territorio».

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Il ristorante Centrale

Alla presentazione anche l’assessore comunale al turismo, Riccardo Sacchi. «Ospitare il ghota dell’Aidi, in un momento in cui questo genere di ospitalità esplode in tutta Italia, è motivo di prestigio e rilancio del nostro patrimonio artistico e culturale – dice Sacchi – chi fa ospitalità è il primo contatto che riceve chi giunge nella nostra città: per cui il Comune ha il dovere di collaborare e sostenere questi eventi. Parliamo di un modello in forte espansione e Macerata, avendo criticità a livello di strutture alberghiere e ricettive, deve puntare in maniera molto forte sugli alberghi diffusi, un modello sposato appieno anche dalla Regione visto anche che i nostri territori sono composti da città medio-piccole e in prevalenza da borghi e piccoli paesi. Per quanto riguarda invece la destagionalizzazione degli eventi da spalmare su tutto l’anno, negli ultimi quattro anni oltre a valorizzare e ripensare alcuni festival già esistenti, l’amministrazione ne ha fatti molti altri che hanno acceso la città anche nei periodi invernali o di mezza stagione. Mi vengono in mente Musicultura, Sferisterio Live che ha ampliato le sue date oltre alla stagione lirica, ma anche Overtime, FantaMacerata, Desidera, il Festival del sociale, Presente liberale».

Il modello dell’albergo diffuso è una filosofia di soggiorno che unisce autenticità, sostenibilità e un profondo legame con il territorio. «L’albergo diffuso è il futuro turistico per il nostro territorio – ha concluso Zeppilli – valorizza quello che c’è oggi e non nuove edificazioni. Un hotel orizzontale, dove ogni casa è una stanza. Un modello che restituisce vita ai borghi e regala ai viaggiatori un soggiorno da “residenti temporanei”. Ringrazio il Comune di Macerata che ha concesso il patrocinio all’iniziativa in una sorta di vicinanza di intenti e condivisione di questo progetto».

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