Buon 3763:
il capodanno iraniano
sbarca a Macerata

FESTA questa sera in piazza Nazario Sauro al bar Totò gestito dai fratelli iraniani Bahar, Shadi e Hooman Ghaempanah

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Shadi, Hooman e Bahar Ghaempanah

di Filippo Davoli

Quante volte, stappando lo spumante a capodanno, abbiamo pronunciato il fatidico augurio “Anno nuovo vita nuova”, auspicando che le cose andassero meglio nell’anno entrante rispetto a quello appena concluso? Probabilmente sempre. Infatti, nonostante molti accetterebbero di buon grado di rivivere la propria giovinezza tornando indietro nel tempo, il capodanno è la spia che poi – in definitiva – si continua (e giustamente) a guardare avanti con la speranza che tutto migliori.

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Un anno fa l’inaugurazione del bar Totò davanti allo Sferisterio

Ci viene in soccorso, proprio oggi 20 marzo, il “Nowruz”, il capodanno iraniano: un tuffo, stavolta, nel futuro, pur senza scomodare la macchina del tempo o le intelligenze artificiali. Sì, perché per i persiani (o gli odierni iraniani) oggi si inaugura l’anno 2584. Ci saremo ancora, noi umani, nel 2584 occidentale? Se continua così può sorgere qualche dubbio… e allora ecco l’approdo – anche a Macerata – del 2584 iraniano, secondo i calcoli dell’avvento della monarchia persiana, perché se ci dovessimo riferire a Zaratustra saremmo già al 3763, anche quello al suo debutto proprio oggi. La comunità persiana, dunque, è in festa per il “Nowruz”, giorno nuovo che segna la rinascita della primavera, festa antichissima, celebrata da almeno tremila anni. Bisogna imbandire la tavola secondo la regola dell’Haft-Sin (sette cibi che iniziano con la lettera “s”): Sabzeh (germogli di grano, lenticchie o orzo, a simboleggiare la rinascita), Samanu (dolce cremoso a base di grano, che rappresenta l’abbondanza), Sib (una mela rossa e lucida, che simboleggia la bellezza), Senjed (giuggiole secche, che rappresentano amore e ospitalità), Sir (aglio, che simboleggia la medicina e dunque la salute), Somaq (una spezia di colore rosso usata generalmente per insaporire la carne, che rappresenta il colore dell’aurora e quindi la vittoria della luce del bene sulle forze del male) e Serkeh (aceto, che rappresenta l’età e la pazienza).

Anche il caffè “Toto” in piazza Nazario Sauro oggi dalle 19,30 celebra il capodanno: sia quello ufficiale che il proprio: giusto un anno fa, infatti, i fratelli iraniani Bahar, Shadi e Hooman Ghaempanah avevano iniziato la loro avventura riaprendo lo storico bar maceratese. Quale occasione migliore per festeggiare l’anniversario?

Shadi e Bahar inaugurano il bar Totò, staff tutto al femminile

Davanti allo Sferisterio arriva Totò, il bar di due sorelle iraniane: «Onoriamo l’italianità»

 



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