Guardia medica a Trodica di Morrovalle, «le chiusure sempre più frequenti non possono più passare per episodi isolati: è il solito schema già visto altrove. Prima si riduce il servizio, poi si abitua la popolazione alla sua assenza e, infine, lo si cancella del tutto. È un attacco diretto al diritto alla salute», così (Paolo Manciola, Francesco Sopranzi, Silvia Dalloro, Francesco Puggioni, Marco Morresi del gruppo consiliare Cura e Partecipazione. Che chiedono al sindaco di «intervenire subito». Secondo i consiglieri il problema nasce da Ancona «la giunta regionale sta smantellando la sanità pubblica, pezzo dopo pezzo, favorendo la privatizzazione. Eppure a Morrovalle nessuno sembra preoccuparsene.
Se il sindaco si vanta dei suoi rapporti con il governatore Acquaroli, li usi per difendere i suoi concittadini. Da parte dell’amministrazione vediamo solo una continua passerella di foto e post autocelebrativi. Ma i cittadini non vivono di propaganda. Abbiamo bisogno di servizi, non di teatrini. Se Morrovalle perde abitanti e servizi basilari anno dopo anno, il motivo è evidente: si pensa alle cose superflue, a mantenere il consenso e ad ampliare la rete clientelare, invece di garantire i servizi essenziali. Se oggi la guardia medica di Trodica è a rischio chiusura, la responsabilità è anche del suo massimo rappresentante, se non fa nulla per scongiurarla».
Il messaggio dei consiglieri è presto detto: «La guardia medica di Trodica non deve assolutamente chiudere e deve mantenere un servizio continuo e adeguato. Il sindaco decida da che parte vuole stare: con i cittadini o con i giochi di potere?».
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