Il teatro Feronia di San Severino
di Marco Ribechi
Celebrazioni per i 40 anni della riapertura del Feronia, la Form inizia con i festeggiamenti. Saranno giorni dedicati all’arte e alla cultura quelli che si apprestano ad essere commemorati nel teatro di San Severino che nel 1985 riapriva di nuovo le porte ai cittadini dopo un lungo e delicato restauro. Fino a domenica e poi di nuovo il 29 marzo si terrà un ciclo di appuntamenti per ricordare l’evento che ha restituito alla città un fondamentale luogo di incontro e di scambio culturale.
Francesco Rapaccioni con il sindaco di San Severino Rosa Piermattei, il sindaco di Matelica Denis Cingolani e il presidente della Form Fabrizio Del Gobbo
Per l’occasione l’Orchestra Filarmonica Marchigiana si è esibita in un concerto sinfonico di altissimo livello, che ha visto protagonista il celebre clarinettista Fabrizio Meloni, solista del Teatro alla Scala di Milano, e il direttore Carlo Boccadoro che ha presentato in prima assoluta una sua composizione inedita, commissionata proprio dalla Form. Ad aprire la serata, come di consuetudine, il direttore artistico Francesco Rapaccioni che, negli anni, ha saputo condurre gli spettatori sempre più all’interno di un programma sinfonico che quest’anno ha registrato il record di spettatori e di concerti. «Siamo felici di poter aprire le nostre celebrazioni con un concerto di così alto livello – spiega Rapaccioni – solo 10 anni fa abbiamo voluto dar vita a questi concerti con la Form e il pubblico sempre crescente testimonia l’affetto e l’interesse che l’Orchestra ha suscitato nella nostra città. Il Feronia, salotto della città è sempre più vivo e ricco di incontri e in questi giorni la proposta sarà di primo livello». Insieme al sindaco Rosa Piermattei presenti anche Mauro Sclavi, sindaco di Tolentino il cui teatro fu riaperto proprio negli stessi giorni del Feronia e il sindaco di Matelica Denis Cingolani. Matelica, Apiro, Treia e San Severino infatti rappresentano i quattro teatri storici dell’Unione Montana.
Carlo Boccadoro
La Serenata presentata dal Maestro Carlo Boccadoro, con cui sono iniziate le musiche, ha visto un organico orchestrale senza violini. «Ho composto questa Serenata nel 2024 – spiega Carlo Boccadoro – ispirandomi all’organico della Serenata numero 2 di Johannes Brahms (che comprende un’orchestra da camera senza i violini e solo con viole, celli e bassi). Ho cercato di scrivere una musica più serena rispetto al mio solito. Divisa in due movimenti è orchestrata in modo trasparente, con frequente utilizzo di passi solistici dei fiati. Rispetto alla consueta drammaticità della musica che scrivo si tratta decisamente di un lavoro differente, che spero possa mettere bene in luce la bravura dei musicisti per cui l’ho composto».
Un momento dell’esecuzione di Mozart
La seconda composizione presentata, realizzata in maniera magistrale dalla Form diretta proprio da Boccadoro, è stata il Concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore K. 622, ultimo concerto di Mozart composto all’apice di una impressionante parabola creativa dove si trova il “celeberrimo Adagio in cui Mozart rivela tutta la sua sublime grandezza. Qui egli parla ormai una lingua superiore, inaudita e fuori dal tempo, che tratta ancora e più di prima di cose umanissime ma nello stesso tempo sembra costantemente rivolta altrove, verso la visione luminosa di beatitudini ultraterrene” (C. Veroli). A rendere particolarmente suggestiva l’esecuzione anche la presenza di Fabrizio Meloni, primo clarinetto solista del Teatro Alla Scala di Milano che ha impreziosito la serata.
Fabrizio Meloni
Dopo una breve pausa l’appuntamento è ripreso con la Serenata numero 2 di Johannes Brahms dalle note piuttosto scure e notturne dovute alla scelta di non impiegare violini. Tale decisione, insieme ad altre scelte di matrice dotta, impedisce alla composizione di veicolare allegria e spensieratezza preferendo delle atmosfere eleganti, intime e sentimentali. L’applauso scrosciante dei presenti testimonia l’apprezzamento per l’esecuzione.
Gli appuntamenti continueranno stasera con lo spettacolo Matteotti – anatomia di un fascismo con Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo e nel fine settimana quando il Feronia sarà interessato da speciali visite guidate gratuite per scoprirne i segreti. Il 29 marzo invece, data ufficiale dell’apertura, sarà la volta del circo contemporaneo con lo spettacolo Bello!
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