Il Senato approva il Ddl ricostruzione:
«Regole certe, è atteso da sempre.
Mai più terremotati di serie B»

SISMA - Il commissario Guido Castelli dopo il voto a palazzo Madama. «Dimostra una volontà contenuta nel programma del Governo Meloni che mira a far uscire l’Italia da quella che sembrava una condanna, nei casi di calamità: subire la logica del commissario del giorno dopo, del labirinto delle norme, il patchwork di regole e ordinanze che hanno accompagnato la nostra necessità di reagire agli eventi catastrofali»

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Guido Castelli, commissario sisma 2016

Ddl Ricostruzione approvato al Senato, il commissario Guido Castelli: «un provvedimento storico. Lo aspettavamo da sempre, lo aspettavano quei territori che sono stati danneggiati o che avranno questa sventura». Castelli, Commissario straordinario al sisma 2016, lo ha detto durante la dichiarazione di voto al Senato che ha appena votato l’approvazione del Ddl ricostruzione post-calamità.

Secondo il senatore marchigiano «Questo Ddl esprime un’idea, una volontà contenuta nel programma del Governo Meloni che mira a far uscire l’Italia da quella che sembrava una condanna, nei casi di calamità: quella di subire la logica del commissario del giorno dopo, del labirinto delle norme, il patchwork di regole e ordinanze che hanno accompagnato la nostra necessità di reagire agli eventi catastrofali. Abbiamo scelto di regolare la materia attraverso un Disegno di legge, entrando nel campo della costruzione parlamentare del provvedimento ha visto l’accoglimento di 152 proposte migliorative. Si tratta di una misura che prevede un set amministrativo immediatamente attivabile in caso di emergenza».

Un provvedimento che dà «uniformità poiché non possono esistere terremotati di serie A o di serie B – prosegue Castelli -. Di fronte a eventi catastrofali tutti devono sapere quali siano le caratteristiche giuridiche riguardanti il diritto alla ricostruzione, affinché ogni cittadino possa comprendere chiaramente le proprie garanzie senza ambiguità né confusioni. Abbiamo la certezza che tutto sia migliorabile e la convinzione di aver fatto fino in fondo il nostro dovere, con l’auspicio che questa legge non servirà mai».

All’interno del provvedimento che ha ricevuto il via libera a Palazzo Madama sono contenuti molti indirizzi mutuati dall’esperienza del sisma 2016 che, negli ultimi anni, si è sempre più caratterizzato come un laboratorio e modello post-calamità. Di questi indirizzi ne è esempio la governance multilivello, adottata nell’Appennino centrale: un efficace strumento di gestione condivisa con i presidenti di Regione e i sindaci.

Anche la legge quadro, così come avviene nel cratere del terremoto 2016 ha introdotto il principio della “riparazione” sociale ed economica dei territori colpiti da calamità accanto alla ricostruzione di immobili e infrastrutture. Altri stringenti analogie riguardano i poteri di deroga assegnati al Commissario straordinario per accelerare o sbloccare, dove gli interventi, il supporto nei confronti degli enti locali attraverso l’assistenza tecnica nei procedimenti amministrativi, le misure per la tutela dell’ambiente (gestione macerie) e le disposizioni in materia di controllo, trasparenza e tutela dei lavoratori.

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