«La Lega chiarisca se la relazione finanziaria
con il mondo degli atenei telematici
abbia influenzato il percorso Link University»

L'INTERVENTO della deputata dem Irene Manzi dopo la ricostruzione pubblicata da Cronache Maceratesi sui finanziamenti ottenuti dal Carroccio per la campagna elettorale delle politiche del 2022

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Irene Manzi, deputata del Pd

«Il presidente Acquaroli dovrebbe immediatamente aprire un confronto nel merito circa l’opportunità della scelta presa e la Lega chiarire se la stretta relazione -anche finanziaria- con il mondo delle telematiche abbia influenzato l’azione politica in merito alla Link Campus».

Così la deputata dem Irene Manzi dopo la ricostruzione pubblicata ieri da Cronache Maceratesi sui finanziamenti ottenuti dalla Lega per la campagna elettorale delle politiche del 2022 dal mondo degli atenei telematici, e in particolare dalla società Monte finanziario srl di proprietà del presidente del cda della Link University, Pietro Luigi Polidori, e di sua sorella Martina Polidori.

«Nei giorni in cui abbiamo appreso con preoccupazione, per voce dell’onorevole del Carroccio Carloni, del parere favorevole della Regione Marche al percorso di autorizzazione della Link Campus University, scopriamo che la Lega ha ricevuto finanziamenti da società di atenei telematici o collegate al settore. Tra questi emerge il bonifico di 100mila euro dell’azienda del presidente proprio della Link University – dice Manzi –  Nessuno mette in dubbio la liceità di questi versamenti ma a questo punto si aprono seri interrogativi politici. Nonostante la forte contrarietà delle università marchigiane, di sindacati, associazioni studentesche, addetti ai lavori e ordine dei medici e senza un confronto istituzionale reale ed effettivo, l’amministrazione regionale è voluta andare avanti con l’inserimento nel percorso formativo marchigiano di ulteriori nuovi corsi di medicina attivati dalla Link Campus».

«Perché? – chiede e si chiede la deputata dem – Non vorremmo che la stretta relazione tra esponenti della Lega e atenei telematici avesse favorito un percorso che depotenzia il sistema formativo marchigiano pubblico. Noi ribadiamo la nostra contrarietà a una scelta che fa male al sistema universitario marchigiano e alla qualità della formazione universitaria e che – come evidenziato proprio dagli addetti ai lavori- non migliorerà il sistema di formazione dei nuovi medici».

 

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