«De Magistris, accorpamento inevitabile.
Ma dal 2026/2027 studieremo soluzioni
per salvare servizi ed evitare disagi»

CALDAROLA - Summit in Regione con le amministrazioni coinvolte, l'Usr e l'assessora all'Istruzione Chiara Biondi sull'unione dell'Istituto comprensivo con il Frau-Leopardi di Sarnano. I sindaci hanno spiegato di «aver compreso le ragioni che hanno portato all’accorpamento, senza però condividere né le modalità in cui l’operazione è stata annunciata, né la scelta geografica». Per questo ora si pensa a possibili soluzioni per il futuro, l’Unione Montana dei Monti Azzurri realizzerà uno studio ad hoc

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L’ingresso del De Magistris a Caldarola

L’accorpamento dell’Ic De Magistris di Caldarola al Frau-Leopardi di Sarnano al momento è inevitabile. Poi però si potranno trovare soluzioni più adeguate per il territorio. E’ quanto emerso dal confronto in Regione tra l’assessora all’Istruzione Chiara Biondi, i rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale e i sindaci dei cinque comuni in cui opera il De Magistris, che per l’anno scolastico 2025- 2026 sarà accorpato all’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano con una sola dirigenza.

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L’assessora regionale all’Istruzione Chiara Biondi

Durante il colloquio, organizzato anche grazie all’impegno del consigliere regionale Pierpaolo Borroni e del presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, i sindaci hanno sottolineato che, «se ci fosse stato un confronto con le amministrazioni locali, sarebbe stato possibile formulare proposte di accorpamento più adeguate, tenendo conto della specificità territoriale e della viabilità». A fronte di questa situazione, l’assessora Biondi ha spiegato che «la Regione si è trovata costretta a intervenire rapidamente sui dimensionamenti, come richiesto dal Ministero. La mancanza di iniziative e confronto da parte della Provincia – ha aggiunto – ha dunque lasciato alla Regione il compito di rispondere in tempi stretti alle direttive ministeriali».

I sindaci Alessio Vita (Belforte del Chienti), Giuseppe Fabbroni (Caldarola), Massimiliano Micucci (Camporotondo), Giuseppina Feliciotti (Cessapalombo) e Silvia Pinzi (Serrapetrona) hanno infatti spiegato di «aver compreso le ragioni che hanno portato all’accorpamento, senza però condividere né le modalità in cui l’operazione è stata annunciata (a fine dicembre senza potersi confrontare sulle possibili opzioni), né la scelta geografica che comprende un territorio di oltre 350 km quadrati».

Così, visti i tempi stretti e le iscrizioni già aperte, compreso che non sarà possibile evitare per il prossimo anno l’accorpamento con Sarnano (mercoledì era presente anche il sindaco Fabio Fantegrossi), il tavolo ha aperto il dibattito sulle possibili strade da intraprendere per l’organizzazione scolastica nei territori dell’Unione Montana dei Monti Azzurri dal 2026-2027. L’impegno dell’assessore regionale è stato infatti quello di rendersi «disponibile al confronto con i territori per recepire le loro necessità e, compatibilmente con la fattibilità tecnica, mettere in pratica le loro proposte». Le proposte saranno formulate sulla base di uno studio che l’Unione Montana dei Monti Azzurri ha avviato tramite una commissione specifica coordinata dal consigliere comunale di Belforte del Chienti Elio Carfagna (presente al tavolo in Regione) e che analizzerà l’andamento demografico per valutare il futuro scenario delle classi nelle scuole dell’entroterra e le possibili soluzioni da attuare per salvaguardare i servizi ed evitare tagli e disagi.

«Una delle possibili soluzioni che potremmo valutare per il futuro – ha spiegato Carfagna – è quella di un Istituto omnicomprensivo che veda insieme il De Magistris con scuole che per vicinanza e viabilità possano essere più comode per tutti i cinque Comuni». Una proposta che l’assessora regionale ha subito recepito: «In vista della riorganizzazione scolastica per l’anno 2026-2027 – ha detto – se ci sarò ancora io (ci sono le elezioni regionali quest’anno, ndr), farò in modo che questa soluzione possa essere attuata se condivisa dai territori interessati».

Ipotesi ritenuta fattibile anche dall’Ufficio Scolastico Regionale. Intanto Biondi ha voluto tranquillizzare i sindaci sull’accorpamento che sarà attuato per il 2025: «L’organizzazione delle classi e dei docenti sarà a capo del dirigente scolastico – ha detto Biondi – che potrà decidere la sede della dirigenza e della segreteria. Ci teniamo a tranquillizzare le famiglie, i docenti e il personale Ata sottolineando che non sono previste chiusure di plessi o cambiamenti organizzativi che possano mettere a rischio la continuità didattica».

 

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