Patrizia Angelici
di Monia Orazi
Perdono il Contributo di autonoma sistemazione a causa dei ritardi dei tecnici nella presentazione del progetto. È la vicenda di una famiglia di Pieve Torina, ancora fuori dalla propria abitazione a otto anni dal terremoto del 2016.
Patrizia Angelici, racconta la sua storia insieme a quella della madre anziana. «La giustizia in Italia non funziona purtroppo – esordisce amareggiata – la mia abitazione fa parte di un agglomerato in località Seggiole di Pieve Torina che comprende sei famiglie, per due è la prima casa, per altre la seconda».
Il gruppo ha costituito un consorzio con un geometra come presidente, ma i problemi sono emersi subito. «Da giugno noi paghiamo l’affitto – denuncia Angelici –, mi avevano assicurato che avrebbero presentato entro dicembre il progetto per il miglioramento sismico dell’abitazione. A fine giugno era giunta una proroga di sei mesi, ma le scadenze non sono state rispettate e a giugno scorso il Comune ci ha tolto il Cas. Ho mandato una Pec a fine dicembre per sollecitare la presentazione del progetto.
Il contratto prevede lo 0,2% al giorno di penale per ogni tecnico per il ritardo nella presentazione e anche l’eventuale risoluzione del contratto. Non mi hanno nemmeno risposto. Ho assunto un altro geometra di fiducia, è stato escluso totalmente dai tecnici progettisti, non ha potuto nemmeno vedere i documenti. Hanno preso gli ingegneri da fuori regione. Il mio geometra si era anche offerto di dargli una mano, esperto del terremoto, non hanno voluto perché non ha il mandato».
La disperazione è palpabile nelle sue parole: «In sei mesi non hanno fatto niente. Il Comune mi ha tolto il Cas e ora pago l’affitto. Nella zona vive anche una famiglia che, avendo avuto il danno lieve, ha aggiustato la propria abitazione, mentre io a casa non posso entrare, la zona non è pericolosa. Mio padre, nel frattempo, è morto e non potrà vedere la propria casa ricostruita. Non è un edificio da demolire, bastava fare il miglioramento sismico. Sono disperata, non ne posso più. Passano i mesi ho necessità della mia casa, non navigo nell’oro». La storia rivela anche problemi di comunicazione con i tecnici: «Ho sollecitato i tecnici per 2-3 anni, mi dicevano che presto sarebbero iniziati i lavori. Non mi fanno vedere i documenti. Dietro il consorzio c’è un gruppo di progettisti. È possibile che un terremotato non possa far valere i propri diritti? È possibile che la giustizia abbia queste lungaggini così che è difficile farsi valere? Chiedo una normativa a tutela di chi come me si è visto togliere il Cas non per propria colpa. Chi mi ripaga di tutto questo tempo lontano da casa mia e dei soldi che sto usando per pagare l’affitto? Non è possibile che a rimetterci sia la parte più debole, cioè il terremotato. Vanno trovati strumenti di tutela per far valere i nostri diritti. Noi abbiamo solo perso una casa, non è colpa nostra se i tecnici sono oberati di lavoro e non riescono a portare avanti tutti i progetti».
La famiglia attende ancora risposte concrete, mentre il gruppo di progettisti, rispondendo al geometra di fiducia di Angelici promette la presentazione del progetto “a breve”, senza fornire date.
Non è giusto ognuno del suo lavoro si deve prendere la responsabilità.
Buongiorno signora,si miei genitori ultraottantenni sta accadendo la stessa cosa. Oltre al danno anche la beffa. Restituire un po' di dignità, credo sia doveroso
Intanto c'è chi erige ville da sogno ....
E vergognoso.
Preferiscono utilizzare i soldi x armamenti per far continuare le guerre in corso...i terremotati costano troppo x questo governo, vergogna!
BRAVA TESORO FATTI SENTIRE TANTO CHI SI DEVE INTERESSARE A LIVELLO BUROCRATICO MI SEMBRA STANNO FACENDO ORECCHI DA MERCANTE . POI SONO TUTTI SVELTI QUANDO SI TRATTA DI INTASCARE I SOLDI E QUESTO NON È GIUSTO. CHI È DI DOVERE X RISOLVERE I PROBLEMI STANNO DIVENTANDO SCANSA FATIGHE O FANNO A SCARICA BARILE. POI CON LA SITUAZIONE POST SISMA STANNO DIVENTANDO TUTTI MENEFREGHISTI. O SCANSA FATIGHE.SOLO A PRENDERE I SOLDI SONO TUTTI SVELTI. COMUNQUE MIA CARISSIMA AMICA SE LE COSE VANNO IN QUESTA MANIERA DENUCIA QUALCUNO PAGHERÀ. IMBOCCA AL LUPO TESORO MIO.
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Un altra vergogna marchigiana