Le giostre al Varco su mare
di Laura Boccanera
Ok dal consiglio comunale alla proroga alle giostre al Varco sul mare, ma la minoranza abbandona l’aula: «Non è una proroga è una delega in bianco alla giunta». Doveva essere un consiglio comunale veloce (solo tre punti all’ordine del giorno, di cui un’interrogazione), ma la prima assise dell’anno, ieri a Civitanova, non ha mancato di riservare sorprese e polemiche.
Sul tavolo della discussione, oltre all’interrogazione sulla mancanza della guardia medica durante le feste c’erano la variante di trasformazione urbanistica per la zona industriale che consente fino al 50% l’insediamento di attività al commercio all’ingrosso e la proroga dell’autorizzazione per gli spettacoli viaggianti al Varco sul mare per i giostrai.
L’abbandono dell’aula da parte della minoranza
LE GIOSTRE AL VARCO – Ed è proprio su questo punto che si è scatenato un braccio di ferro con la pregiudiziale posta dalla minoranza e richiesta di ritiro perché presentato solo 24 ore prima, perché l’integrazione non è stata pubblicata all’albo, richieste di sospensione, possibilità di emendamento e poi invece la presa di posizione dell’assessore al commercio Caldaroni: «La delibera rimane così e non cambia di una virgola». Perché più che la questione proroga sì, proroga no, a non convincere l’opposizione è stata la dicitura con la quale si chiedeva di modificare il regolamento sugli spettacoli viaggianti. Di fatto ad oggi il regolamento consente le giostre al Varco nel periodo natalizio con occupazione dell’area centrale e al di fuori del periodo natalizio solo ai lati del Varco. Nella delibera si fa riferimento ai mancati incassi che i giostrai avranno a dicembre 2025 quando il Varco sarà interessato dai lavori di riqualificazione e pertanto la delibera dà mandato alla giunta (e non più al consiglio) di decidere la proroga di quell’area oltre il 15 gennaio.
«Una delega in bianco alla giunta» secondo il capogruppo del Pd Francesco Micucci, mentre per Letizia Murri (Ascoltiamo la città) la premessa della delibera non è chiara: «Pare scontato che dopo la riqualificazione non verranno messe attrezzature di questo tipo, ma non è chiaro nella proposta di delibera che tra l’altro non dice fino a quando vale la proroga» e anche per Elisabetta Giorgini (Dipende da noi) la delibera è «un atto di prepotenza della giunta». «Assegnare alla giunta in toto la possibilità di decidere l’utilizzo di quello spazio è qualcosa che non può essere preso sotto gamba – la posizione di Mirella Paglialunga – Se si vuole cambiare il regolamento che venga portato in commissione. E poi qual è l’urgenza? Si vuole risarcire in anticipo i giostrai per un mancato incasso che avranno a dicembre 2025?».
Nonostante richieste di sospensione e, sembrava in un primo momento, la volontà di emendare la delibera, la maggioranza è stata compatta nel proseguire sulla linea tracciata. A questo punto l’opposizione ha abbandonato l’aula e la delibera è passata coi voti favorevoli della sola maggioranza compatta.
SANITA’ – Ma il consiglio comunale si è aperto con l’interrogazione della minoranza sulla mancata presenza della guardia medica in ospedale durante le festività. A relazionare il capogruppo del Pd Micucci che chiede al sindaco se fosse a conoscenza del disservizio. A rispondere il primo cittadino Fabrizio Ciarapica che lancia anche una stoccata polemica: «Trovo curioso che venga chiesto conto al sindaco di una questione prettamente sanitaria quando pochi giorni fa c’era l’occasione di parlarne con il presidente della Regione e l’assessore alla sanità e si è scelto di far mancare il numero legale e poi si esce a distanza di qualche giorno con la mancanza di guardia medica di cui non ero stato informato. Appena venuto a conoscenza ho chiesto informazioni e il direttore Marini mi ha spiegato che è una carenza legata alla mancanza di medici. Una problematica che non esiste solo qui, ma è di carattere nazionale e oltretutto i medici che coprono quei turni sono liberi professionisti e non dipendenti del’Ast. I turni delle guardie mediche erano stati previsti, ma il medico che aveva dato disponibilità è saltato. Per alcune giornate ci si è organizzati con un medico in più al Pronto soccorso». Il sindaco ha poi riferito che il problema persisterà anche nei fine settimana del mese di gennaio: «I turni non saranno coperti alla guardia medica nel week end, ma ci sarà personale in più al Pronto soccorso per farsi carico degli eventuali utenti che non trovano la guardia medica».
Insoddisfatto della risposta Micucci: «Se c’era un medico in più in Pronto soccorso, visto che da qualche tempo Pronto soccorso e guardia medica si trovano nello stesso stabile, perché questo medico non è stato messo nei locali appositi dove tutti i cittadini potevano trovarlo anziché “nasconderlo” in pronto soccorso dove l’accesso è sempre complicato per i cittadini? Il medico in più in pronto soccorso non può sostituirsi al medico di continuità assistenziale: se non per il semplice motivo che non potrebbe uscire in visita, una parte fondamentale del servizio della guardia medica. Ma soprattutto perché nessun medico aggiuntivo è stato messo dall’Ast per sopperire all’assenza della guardia medica. Il medico del triage, di cui parlano, che dovrebbe smaltire i codici bianchi e verdi per non ingolfare il Ps è da anni che è presente in pronto soccorso ed è previsto dalla legge. Peraltro non sempre è presente anche lui, perché i turni da effettuare sono tanti anche per i medici di pronto soccorso e non sempre vengono tutti coperti, col personale risicato. E guarda caso, proprio in alcuni giorni in cui era assente la guardia medica, anche uno dei due turni medici del Pronto soccorso era sguarnito, per cui per sopperire a questa ulteriore carenza, il medico destinato al triage è stato chiamato ad intervenire nelle sale del pronto soccorso a dar manforte al suo collega evidentemente oberato di lavoro, altro che sostituzione della guardia medica». Sulla stoccata politica per il mancato consiglio comunale l’opposizione rilancia e rispedisce al mittente le accuse: «Abbiamo richiesto la convocazione di un nuovo consiglio comunale sulla sanità, aperto veramente, con rappresentanza dei cittadini e mi auguro che il governatore non si sottragga».
L’area interessata dalla variante
VARIANTE IN ZONA INDUSTRIALE – Infine il consiglio ha dato l‘ok anche per una variante nella zona industriale A che consente il cambiamento di destinazione d’uso da area industriale a commercio all’ingrosso per il 50% dell’esistente. Una modifica che viene incontro alle richieste di alcuni privati che si trovano a voler riqualificare le proprie attività secondo questa nuova esigenza. Per il reperimento degli standard dei parcheggi non ci sono problemi, mentre per le aree verdi verrà monetizzato. Non ci sono state osservazioni da parte della provincia in merito al punto. Una variante che ha visto il sì anche di una parte della minoranza con i voti favorevoli del Pd (Lidia Iezzi, Francesco Micucci e Yuri Rosati) e della civica La nuova città (Piero Gismondi). Scettiche invece ( da qui il voto contrario) Murri, Paglialunga che contesta la mancanza di riferimenti a quanti e quali sono i privati che hanno richiesto la variante e Giorgini (Dipende da noi). La variante passa con 18 sì e 3 no.
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voi sareste capaci di farli tornare anche dopo i lavori di riqualificazione. ma chi sono costoro e chi in comune li teme? chiedo perché è difficile da capire
Da industriale a commerciale……ma di industriale ormai resta ben poco….dove sono finiti quei bei calzaturifici da 1 milione di paia di scarpe all’anno??? Stiamo divenyando una piccola Detroit…