Il brindisi dopo la firma del contratto. Al centro il sindaco Robertino Paoloni con il governatore Francesco Acquaroli
di Marco Pagliariccio
Ora è ufficiale: il Castello di Brunforte diventa di proprietà comunale. Oggi nelle cucine del castello si è tenuta la cerimonia ufficiale di consegna delle chiavi, passaggio dopo il quale il bene rientra pienamente nella fruibilità dell’ente dopo quasi quattro secoli.
La chiave del castello
E’ stato messo nero su bianco l’ultimo atto di un processo iniziato mesi fa: alla presenza del notaio Felicita Conti, hanno apposto le loro firme il sindaco Robertino Paoloni, in rappresentanza del Comune, e padre Giuseppe Sabato, legale rappresentante del Monastero Corpus Domini di Loro Piceno (che era proprietario dell’immobile). «In realtà il rogito l’avevamo già fatto il 4 novembre, ma da quella data dovevano trascorrere 60 giorni, periodo entro il quale Sovrintendenza, Regione e Provincia potevano esercitare il loro diritto di prelazione – spiega il sindaco Paoloni a Cronache Maceratesi – trascorso questo tempo e maturato il silenzio-assenso, l’atto è diventato efficace e oggi abbiamo effettuato il passaggio delle chiavi, che abbiamo voluto non a caso fare nelle cucine del castello, perché, insieme al Museo delle Due guerre, è tra i pochi locali agibili del castello. Era l’ambiente giusto per celebrare il ritorno del Comune nella proprietà dalla struttura dopo più di tre secoli».
Il sindaco appone la firma
Le monache, infatti, entrarono al Castello di Brunforte nel 1693 dopo che per decenni era stato Palazzo del Podestà e lì sono rimaste per ben 320 anni, fino al 2013. «E’ il monumento più importante del Comune, non a caso si trova anche sullo stemma – ribadisce il sindaco – ma per noi è un simbolo di tutto il territorio. Per questo oggi abbiamo voluto con noi tutti i sindaci dell’Unione montana dei Monti azzurri e i rappresentanti anche degli altri Comuni vicini».
Al fianco di Paoloni c’era una robusta rappresentanza della Regione, con il presidente Francesco Acquaroli, il suo vice Filippo Saltamartini e i consiglieri Pierpaolo Borroni, Renzo Marinelli e Romano Carancini, le parlamentari Elena Leonardi e Irene Manzi e ovviamente anche il commissario sisma Guido Castelli: d’altronde l’operazione, senza gli 800mila euro liquidati a febbraio 2024 nell’ambito dell’ordinanza commissariale 137/2023, non si sarebbe potuta concludere. Acquaroli e Castelli sono stati omaggiati con una riproduzione del castello realizzata da un’artista lorese, Francesca Farroni, mentre è stata consegnata una pergamena in segno di gratitudine a Giovanna Contigiani, custode per anni delle cucine del castello. «E speriamo che continui ad esserlo – continua Paoloni – il suo lavoro e le sue conoscenze sono state fondamentali nell’accoglienza dei turisti e nella cura di questi spazi: speriamo che prosegua con noi».
La consegna della pergamena a Giovanna Contigiani
Ora si apre la sfida più grande: dare un futuro al Castello di Brunforte. «Una sfida che viaggia su due binari – spiega il primo cittadino – in primis, dobbiamo pensare alla ristrutturazione. L’edificio, come detto, è in gran parte inagibile, per cui dovremo effettuare in primis una ricognizione di tutta la struttura per capire quali sono esattamente i lavori da fare. Ma nel frattempo dovremo iniziare a pensare a come usare i nuovi spazi. Vogliamo aprire un confronto con chiunque sia interessato per mettere in campo delle progettualità adeguate. Oggi è una giornata storica, ma non è un punto di arrivo, anzi: è l’inizio di un nuovo percorso per trasformare il castello nel vero cuore pulsante del borgo».
Il governatore Francesco Acquaroli insieme al commissario alla ricostruzione Guido Castelli
Castello di Brunforte, Loro Piceno ritrova il suo tesoro: 800mila euro dai fondi sisma
«Il castello di Brunforte comprato vuoto, il sindaco spieghi in Consiglio»
Complimenti!
Quando i sapientoni capiranno che i Brunforte non sono mai stati a Loro sarà un bel giorno per la storia!
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Acquaroli/Castelli una bella accoppiata di m…a!
Comunque paghiamo la ristrutturazione delle chiese e delle proprietà del Vaticano, in questo caso paghiamo 2 volte ristrutturazione e acquisto. Ma come vi permettete di sprecare così i soldi dei cittadini? mandate tutto e tutti in rovina favorendo pochi.
Ma con tutto il rispetto per i loresi, che c’entrano i fondi per la ricostruzione con l’acquisto del castello ( non per la sua ristrutturazione) ???