Spazio pubblicitario elettorale

«L’ospedale? Costerà 185 milioni:
ecco come l’abbiamo pensato»
Svelate le prime immagini (Foto)

MACERATA - Al Consiglio comunale aperto sulla sanità il governatore Francesco Acquaroli ha illustrato la riforma ed evidenziato la differenza di costi tra vecchio e nuovo progetto: «Il centrosinistra voleva spendere un miliardo». Presentato il rendering. L'assessore Francesco Baldelli: «Vicino passano sia la Mattei-La Pieve, sia la linea ferroviaria: abbiamo previsto anche una nuova fermata. Ci saranno servizi di welfare per gli operatori e aree verdi». Tante le domande e gli interventi nel corso della seduta a cui ha partecipato il nuovo dg dell'Ast Alessandro Marini

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La presentazione del nuovo ospedale

di Luca Patrassi (Foto di Fabio Falcioni)

Auditorium Mozzi Borgetti, consiglio comunale aperto sulla sanità. Tante le assenze tra i consiglieri comunali (undici), presenti di nuovo al completo i vertici della Regione con il governatore Francesco Acquaroli, l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, l’assessore all’edilizia sanitaria Francesco Baldelli e il sottosegretario Aldo Savi, la senatrice Elena Leonardi, poi i consiglieri regionali Anna Menghi, Romano Carancini e Simone Livi. Sembrava dovesse essere una passerella per l’opposizione con ‘elenco delle criticità, presunte e reali, della sanità maceratese ma alla fine c’è stato l’attacco degli amministratori regionali.

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Un’idea di come sarà il nuovo ospedale con tanta luce e molto verde

In particolare il governatore Francesco Acquaroli ha acceso il dibattito osservando come l’ospedale voluto ora dalla Regione guidata dal centrodestra costerà 185 milioni di euro mentre il project financing che avrebbe voluto il centrosinistra quando era al governo sarebbe costato un miliardo di euroL’altro elemento di novità sono le prime immagini del nuovo ospedale, o almeno della prima idea progettuale che i tecnici stanno sviluppando e che ha presentato l’assessore Baldelli. Il presidente del Consiglio comunale apre con l’appello, appello delegato al segretario generale Francesco Massi. Ventidue i presenti, undici le assenze. «La finalità di oggi – ha osservato il presidente dell’assise cittadina – è quella di ascoltare le istanze dei cittadini». Parcaroli ha anche chiuso l’incontro esprimendo soddisfazione per i contenuti degli interventi e ringraziando gli amministratori regionali per gli elementi di novità presentati.

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L’intervento di Francesco Acquaroli

Il saluto del sindaco Sandro Parcaroli (per la giunta c’erano gli assessori Cassetta, Sacchi, Renna, Marchiori, Caldarelli e D’Alessandro): «Spero che oggi sorgano proposte interessanti dalla seduta di oggi, siamo qui ad ascoltare le azione della Regione sul fronte dei servizi sanitari». Primo intervento a cura del consigliere del gruppo misto Giordano Ripa: «E’ una grande soddisfazione vedere realizzato questo Consiglio comunale aperto sulla sanità per mettere in chiaro le problematiche sanitarie non con toni polemici. Sarebbe stato interessante oggi avere in mano l’atto aziendale, finora sono emersi elementi non appropriati come la disarticolazione di unità complesse (neonatologia e pediatria, pnuemologia e neurologia). Un tema di attualità è quello delle guardie mediche, ci sono situazioni gravi che per la prima volta si manifestano con questa intensità».

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Il rendering del nuovo ospedale

Narciso Ricotta, capogruppo del Pd: «Abbiamo assistito all’atteggiamento degli amministratori regionali di sottrarsi al confronto, ma la nostra pervicacia è stata premiata. La Regione ha impiegato due anni per la riforma, le Ast devono ancora presentare l’atto aziendale.

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Narciso Ricotta

Il nuovo direttore Marini è il quinto in quattro anni, turnover anomalo che dimostra l’ingerenza della politica. I servizi si stanno spostando verso Civitanova, lo dimostra la chirurgia tiroidea. Servono risposte ai problemi».

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Il consigliere Alessandro Marcolini

Alessandro Marcolini, Pd, ha posto l’accento sulle liste di attesa: «Ci sono tanti malati che hanno rinunciato a curarsi non potendo permettersi i costi, i dati sono incontrovertibili».

Alberto Cicarè di Strada Comune: «Le case di comunità sono strutture di prossimità che consentono di svolgere attività di prevenzione. La situazione a Macerata? Devono ancora iniziare i lavori, cosa ci si fa di questa struttura se e quando realizzata? Abbiamo una popolazione che invecchia ed è sempre più fragile».

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Alberto Cicarè

Sabrina De Padova del Gruppo Misto: «Perchè è stata fatta la scelta di tenere aperti i Punti di primo intervento di Tolentino e di Recanati che non forniscono spesso alcun servizio? Si dovrebbero analizzare i dati degli accessi e prendere decisioni coraggiose utilizzando il personale dove ce ne è realmente bisogno». Ulderico Orazi di Italia Viva: «Avere un efficace efficace e efficiente è utile, ma da solo non basta. La prevenzione si fa con i servizi territoriali».

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Stefania Monteverde

Stefania Monteverde di Macerata Bene Comune: «Che fare quando il Pronto soccorso è gestito in questa maniera con le persone sono costrette alle barelle per notti. Che fare quando le agende del Cup ti rispondono che non ci sono le agende per quell’esame? Che fare quando si deve ricorrere ai gettonisti per mancanza del personale? Che fare quando non ci sono le visite specialistiche domiciliari? Perchè si tengono aperti i punti di primo intervento periferici depotenziando il Pronto soccorso? Che fare quando le risposte alle biopsie non arrivano dopo 5 giorni ma dopo parecchie settimane?».

Roberto Spedaletti, Movimento 5 Stelle: «A che punto è l’iter per il nuovo ospedale alla Pieve? Chiederei di tornare indietro alla precedente localizzazione, bonificando l’area reputata inidonea, che consentirebbe un grande risparmio di risorse».

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Andrea Perticarari

Andrea Perticarari, Pd: «C’è copertura finanziaria per costruire l’ospedale e renderlo funzionale? C’è un piano per la destinazione dell’attuale struttura ospedaliera?».

Pierfrancesco Castiglioni, Fdi: «Ringrazio l’amministrazione regionale per aver riorganizzato il sistema sanitario dando pari opportunità a tutti i territori ribaltando una visione centralistica, a vantaggio di Ancona e di Pesaro, cara al centrosinistra che ha portato alla chiusura di tanti ospedali e depotenziato l’assistenza territoriale. Le liste di attesa sono un problema nazionale, frutto della errata programmazione fatta nei decenni passati».

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Antonella Fornaro, capogruppo dell’Udc

Antonella Fornaro, Udc: «Ho ascoltato tante domande alle quali gli amministratori regionali avevano già risposto in un altro incontro il 10 dicembre quando la minoranza non si è presentata. Quello che mi spaventa è la contrapposizione ideologica, ma a noi piace la concretezza, concreta è la nuova organizzazione territoriale, concreto è il nuovo ospedale».

Aldo Alessandrini, Lega: «Siamo qui a rispondere ai cittadini, l’atto aziendale riposiziona i bisogni, nessuna disarticolazione di strutture. Chi protesta oggi non ha fatto levate di scudi quando a Macerata è stata tolta Oculistica. Il governo Acquaroli ha invertito la tendenza, ora si sono aperti spazi ai servizi territoriali».

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David Miliozzi, primo da destra

David Miliozzi di Macerata Insieme: «Non c’è una copertura da parte della politica, serve profonda serietà sul tema della sanità pubblica. Al governo c’è una filiera di centrodestra che ha costruito il successo elettorale sulle mancanze in ambito sanitario. Questa enorme discussione sul nuovo ospedale spero non sia un modo per non parlare dello stato attuale dei servizi».

Ultimata la serie dei consiglieri comunali, il microfono passa alla senatrice di Fdi Elena Leonardi: «La nostra sanità ha visto nei dieci anni precedenti al governo Meloni tagli per 37 miliardi di euro. La pandemia ci ha messo di fronte al modello di una sanità centralizzata e non legata al territorio. Ora, nel 2024, il governo Meloni ha firmato il più grande investimento mai sostenuto per la sanità».

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Alessandro Marini

Alessandro Marini, nuovo Dg dell’Ast Macerata, ha sottolineato in premessa di essere arrivato l’altroieri per poi aggiungere: «Abbiamo un territorio vasto con strutture sanitarie importanti che rispondono alle norme, questo aumenta il livello di responsabilità per le scelte da fare. La patologia sta cambiando in maniera importante, la sanità anche. Ospedali di comunità, case della salute stanno modificando l’offerta dei servizi. E’ partito un investimento importante, 17 milioni per le Case di comunità. Ieri ho fatto la mia prima riunione in azienda e si è parlato di azioni per le liste di attesa, si tratta della sopravvivenza di un sistema e dobbiamo impegnarci nelle risposte. Useremo tutti gli strumenti a disposizione per affrontare la questione».

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Daniele Principi, primo da destra e Rocco Gravina

Daniele Principi, Cgil: «La sanità rappresenta l’attività del nostro futuro, deve essere l’impegno comune. Dobbiamo iniziare a parlare della madre di tutte le questioni, delle risorse che sono insufficienti. Avremo tra anni una richiesta di prestazioni che non riusciremo a garantire, il finanziamento della sanità è insufficiente, basta guardare quanto fatto negli altri Paesi europei. Gli operatori sanitari vanno valorizzati per la professione scelta. Chiediamo alla direzione della Ast di avere una collaborazione maggiore, finora ne abbiamo vista poca».

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Rocco Gravina, Cisl: «La sanità marchigiana è un valore aggiunto che va preservato. Ci siamo focalizzati sulle liste di attesa, cerchiamo di capire se gli esami chiesti sono appropriati o meno. Ci sono territori che non hanno servizi, dobbiamo dare assistenza domiciliare. Ci vuole coordinamento del territorio: la spesa pubblica diminuisce e quella privata aumenta e questo va a scapito delle famiglie che non ce la fanno più». Tra gli interventi dei cittadini (che avevano a disposizione tre minuti contro i cinque dei rappresentanti delle associazioni) c’è quello di un maceratese che racconta la sua esperienza con il Cup: una visita cardiologica chiesta a novembre 2023 e infine non fatta nel pubblico ma di recente nel privato, 14 mesi di attesa, e una visita neurologica urgente per la quale invece le agende erano chiuse. Come dire che c’è una narrazione e una realtà diversa.

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Romano Carancini

Romano Carancini, consigliere regionale Dem: «I punti salienti del modello organizzativo Acquaroli sono stati inattuati. I sindaci sono stati cancellati dal contributo agli atti aziendali, a subire gli effetti negativi sono le liste di attesa e la mobilità passiva. La sanità maceratese è stata massacrata, cambi continui di direttori generali, uno dei quali addiritura privo dei titoli per poter svolgere quel ruolo».

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Anna Menghi

Anna Menghi, consigliera regionale Lega: «Dal sottoscala dell’ospedale dove sono stata sbattuta per lavorare ho imparato come si gestisce la sanità che è un diritto per i cittadini. Ho condiviso la riforma sanitaria del governo di centrodestra perchè riporta la responsabilità più vicina ai territori».

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Simone Livi

Simone Livi, consigliere regionale Fdi: «Il consigliere Carancini ha dipinto una situazione catastrofica, ritengo però che l’amministrazione Acquaroli abbia invece dato segnali molto importanti sul fronte della sanità».

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Aldo Salvi

Il fronte degli amministratori regionali lo apre il sottosegretario Aldo Salvi: «Mi hanno colpito le osservazioni dei cittadini. I problemi dei Pronto soccorso, l’attesa in barella: impegno futuro a superarlo, come c’è l’impegno ad afforntare il tema delle aggressioni agli operatori».

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Francesco Baldelli

L’assessore Francesco Baldelli: «Oggi la Regione sta programmando, perchè quanto oggi contestano non lo hanno fatto in precedenza quando erano al governo? Il nuovo ospedale ha un costo stimato di 185 milioni di euro, le risorse disponibili sono di 158 milioni e la parte rimanente sarà a breve disponibile. L’attuale struttura ospedaliera ha 103 anni, se le nuove apparecchiature non possono essere collocate a Macerata perchè la struttura non regge il carico, la colpa di chi è di Saltamartini che è arrivato “ora”?».

Baldelli ha poi presentato le idee progettuali del nuovo ospedale per poi osservare: «Vicino alla struttura passano sia la strada via Mattei-La Pieve, sia la linea ferroviaria: abbiamo previsto anche una nuova fermata a servizio dell’ospedale. Ci saranno anche i servizi di welfare per gli operatori e aree verdi».

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Filippo Saltamartini

L’assessore Filippo Saltamartini ha premesso la necessità del rendere praticabile il diritto alla salute legandolo ai finanziamenti: «Siamo stati eletti nel 2020 in piena epoca Covid, abbiamno fatto della nostra sanità un modello nazionale con il Covid center e le vaccinazioni nei palasport. L’atto aziendale è un atto interno, non politico. Il nuovo ospedale di Macerata serve un’area di 150mila abitanti, non è solo di Macerata, non andiamo a fare guerre di campanile da Medio Evo.

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Nel piano sociosanitario abbiamo previsto il potenziamento dell’ospedale di Macerata, stiamo facendo gli investimenti. Macerata è un ospedale di secondo livello che può attirare pazienti da Ancona, da Fermo. Non dobbiamo fare la guerra a Civitanova, dobbiamo attirare e motivare i professionisti». Le liste di attesa secondo Saltamartini: «Il 6% di milioni di prestazioni significa che sono centinaia i cittadini che non ricevono il servizio. Nelle Ast c’è un dirigente responsabile, nessun dipendente del Cup può dire che le liste sono chiuse, le richieste vanno prese in carico. La legge dice che se non c’è la prestazione ci deve essere il rimborso, ci sono ancora delle disfunzioni ma da alcuni mesi chi chiama il Cup riceve un numero per la prestazione, non viene invitato a richiamare. Questo lo rivendico, l’ho voluto io. Il tema sanitario è infinito, dall’inbquinamento agli infortuni sul lavoro passando per le aggressioni ma nessuno può dire che è come prima. Ho sbagliato la data di inizio dei lavori? Sì, chiedo scusa ma l’ospedale si farà e sarà di livello europeo».

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Chiusura affidata al governatore Francesco Acquaroli: «Abbiamo cercato di mettere i campo il sistema migliore per i cittadini. Il tema della sanità è il primo all’ordine del giorno in tutta Italia e da decenni non ricordo interventi tanto importanti quali quelli che stanno facendo la presidente Meloni e il ministro Schillaci.  Chi oggi ci vorrebbe spiegare cosa fare poteva intervenire quando governava . Mancano i medici al pronto soccorso? La causa è una serie di norme che hanno favorito il passaggio dal sistema pubblico al privato. Lo stiamo combattendo. Il sistema privato convenzionato deve lavorare a sostegno del pubblico. Le prestazioni devono essere garantite a tutti in base alle priorità, non è possibile sprecare le risorse.

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Abbiamo sposato una linea diversa che ci ha visto impegnati a scrivere la legge di riforma della sanità marchigiana. La perfezione non sarà mai raggiunta, ma dobbiamo lavorare per migliorare la vita dei cittadini. L’ex Asur ha avuto un ruolo importante ma negli anni non rispondeva più alle esigenze del territorio, si è piegata alla politica. La nostra riforma ha dato autonomia giuridica al territori, alle cinque aziende territoriali. Se non teniamo ancorati i maceratesi alla Ast,se non si combatte la mobilità, con gli anni a pagare saranno gli ospedali locali». La polemica sugli atti aziendali: «Daremo il nostro contributo con senso di responsabilità, se vogliamo combattere la mobilità passiva che toglie da tanti anni risorse importanti ai nostri cittadini bisogna offrire un sistema equilibrato.

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Dopo la pandemia la domanda di prestazioni in Italia è cresciuta del 30%». L’appello: «Per correggere un sistema sanitario occorrono anni, gli ospedali devono dialogare con il territorio, stiamo chiedendo alle aziende di incrementare il confronto tra medici ospedalieri e medici del territorio. Percorsi da fare con coraggio e con buona volontà. Il problema non è chiudere un punto di primo intervento, il problema è rinforzare quei pinti di primo intervento perchè alla fine quegli utenti si rivolgerebbero altrove.

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Dobbiamo occuparci della appropriatezza degli esami, di quanti arrivano al Pronto soccorso non trovando risposte nel territorio». Il nuovo ospedale di Macerata: «Con il project finacing ipotizzato dal centrosinistra sarebbe costato un miliardo di euro, noi abbiamo stimato un costo di 185 milioni di euro. La matematica non è discutibile».

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