Andrea Gentili capogruppo di “Una provincia per tutti”
«Anche questa volta la Regione non rispetta la volontà dei territori. Nella proposta della giunta regionale sul dimensionamento scolastico, infatti, non si tiene conto del parere espresso dalle scuole interessate e non si prende atto delle deliberazioni assunte della Provincia. Ci auguriamo, pertanto, che il presidente Parcaroli e la sua maggioranza facciano sentire il loro disappunto».
Anche i consiglieri provinciali di opposizione del gruppo Una provincia per tutti Andrea Gentili, Narciso Ricotta, Stefania Stimilli e Richard Dernowski prendono posizione sugli accorpamenti delle scuole in provincia, così proposto dalla Regione. Un progetto che ha già sollevato un vespaio e che ha visto opporsi sindacati e diversi sindaci, specie dell’entroterra. Ora i consiglieri provinciali accusano la Regione di non aver tenuto conto delle indicazioni arrivate dal territorio e incalzano il presidente Sandro Parcaroli affinché intervenga.
«Già nella delibera della Provincia di Macerata, infatti – dicono i quattro consiglieri – l’Istituto comprensivo di Colmurano ha manifestato la sua contrarietà ad ogni operazione di accorpamento e, solo come extrema ratio, l’opzione preferibile sarebbe la fusione con l’Istituto comprensivo Giovanni XXIII di Mogliano. La Regione, invece, cosa ha deciso di fare? Di accorpare l’Istituto con quello di San Ginesio. Ancora più assurda risulta la scelta di accorpare l’Istituto comprensivo De Magistris di Caldarola (che serve anche i comuni di Belforte, Cessapalombo, Serrapetrona, Camporotondo) con l’omnicompresivo Leopardi di Sarnano. Ci chiediamo con quali criteri sia stata fatta questa scelta e, soprattutto, perché si sia optato per Caldarola. Scelte assurde, ma soprattutto prese senza tenere conto delle richieste espresse nei collegi docenti».
«Ancora una volta – continuano – non si tiene conto della volontà dei sindaci e delle scelte deliberate dalla Provincia. All’assessore regionale Chiara Biondi dobbiamo ricordare che la legge che impone i criteri relativi al dimensionamento scolastico applicati in questa proposta sono stati varati del Governo Meloni (nella prima legge Finanziaria) e che l’obiettivo del dimensionamento posto dal Governo Draghi non era questo, ma si associava alla riduzione del numero degli alunni per classe che, invece, non è stato attuato. Vogliamo ricordare, infine, che ancora una volta non si ha attenzione per le aree interne e si calpesta un diritto essenziale dei cittadini. Non possiamo parlare di aree interne solo in termini di sagre e feste, mentre si tagliano risorse legate all’organizzazione della scuola che rappresenta la priorità per le future generazioni, oltre a essere un servizio fondamentale per la tenuta e la crescita dei nostri territori».
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Le Regioni sono un fallimento istituzionale e sociopolitico…
Ritorniamo alle Province, che facevano gli interessi del territorio.