Luca Buldorini
«Con profondo rammarico e senso di responsabilità, ci troviamo costretti a denunciare pubblicamente l’ennesima decisione ingiusta e immorale della maggioranza guidata dall’anomala coalizione Pd-Forza Italia. A pochi giorni dal Natale, invece di portare sollievo alle famiglie e alle fasce più fragili della popolazione, hanno deciso di approvare un aumento indiscriminato dell’aliquota Irpef, colpendo tutti senza alcuna attenzione alle situazioni di disagio economico». E’ la critica che arriva dal gruppo di opposizione di Appignano “Tutti insieme”, capeggiato da Luca Buldorini.
«Questo aumento non è solo sbagliato, ma anche profondamente ipocrita – continua la minoranza – perché l’anno scorso, in prossimità delle elezioni, non hanno avuto il coraggio di proporre questa misura? Gli stessi consiglieri che oggi giustificano la scelta con l’aumento dei costi delle utenze e del personale, sembrano dimenticare che queste esigenze di bilancio erano già presenti l’anno scorso e due anni fa. Evidentemente, il vero problema era la paura di perdere voti, una strategia politica che ora si rivela meschina e inaccettabile. Le dichiarazioni del capogruppo con delega al bilancio, Vitali, di Forza Italia, rappresentano il culmine dell’arroganza: l’aliquota sarà applicata senza distinzioni, senza differenza tra chi guadagna 500.000 euro e chi sopravvive con meno di 15.000 euro l’anno. È questa la giustizia sociale che PD e Forza Italia vogliono rappresentare?».
«Abbiamo cercato di proporre un’alternativa concreta e responsabile attraverso due emendamenti, per rendere la tassazione più equa e proporzionale ai redditi, così come sancito dalla Costituzione. Ma entrambi sono stati bocciati da una maggioranza compatta, mentre il sindaco si è assunto pubblicamente la responsabilità di spiegare ai cittadini la “bontà” di questa decisione – continua l’opposizione – Per evitare questo aumento indiscriminato, avevamo suggerito due soluzioni pratiche per garantire comunque gli equilibri di bilancio: esternalizzazione del servizio scuolabus, per eliminare i costi di personale, manutenzione e acquisto mezzi. Un’operazione già adottata dall’80% dei comuni della provincia, che avrebbe migliorato l’efficienza del servizio, oggi insoddisfacente. Maggiore attività dei vigili urbani sul territorio, per contrastare l’abusivismo edilizio e il mancato rispetto del codice della strada, incrementando le entrate e tutelando legalità e sicurezza. Nonostante fossero proposte praticabili e concrete, la maggioranza ha preferito bocciarle per proteggere promesse elettorali irrealizzabili fatte ai cittadini, lasciando invece che il peso ricadesse sulle fasce più fragili della popolazione».
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Secondo il mio opinabile parere, non si tratta solo di discriminazione sociale per non aver rispettato l’art. 53 Cost. che sancisce: “il sistema tributario e informato a criteri di progressività”. Ma è vistosamente incostituzionale. Gli enti locali possono decidere solo sui beni economici di loro proprietà. Le risorse che mancano per dare i servizi necessari alle loro comunità, i sindaci: hanno l’obbligo di chiederle al governo centrale del paese. Se il governo risponde picche: ai sindaci non rimane altro che rimettere il mandato nelle mani del prefetto. A cosa serve giurare fedeltà alla Repubblica italiana e di osservare la Costituzione se poi si rinuncia alla propria dignità per dare i servizi ai loro cittadini applicando leggi incostituzionali come l’IMU e le addizionali IRPEF perché glie le ha proposte il governo?
continua, la XVIII disposizione transitoria e finale della Carta Cost. Sancisce: “la Costituzione dovrà essere fedelmente osservata come legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato.” Per difendere il loro prestigio e la loro dignità personale, dovrebbero essere proprio i sindaci a farlo, invece su settemila novecento tre sindaci, non credo ce ne sia uno .