Il Pronto soccorso di Macerata
«Quello di Macerata è solo l’ultimo di una serie preoccupante di vili aggressioni, che mostra come alcuni ambiti della sanità pubblica, in particolare i Pronto soccorso, siano ormai diventati luoghi di lavoro pericolosi per chi vi opera». Sono le parole della Cisl Fp Marche dopo quanto accaduto al pronto soccorso di Macerata, dove un 36enne, poi arrestato, ha picchiato due infermieri e una guardia. Il sindacato, con Paola Ticani, esprime «massima solidarietà alle vittime e sdegno».
Paola Ticani
Dopo aver plaudito il Governo per l’inasprimento delle norme giuridiche contro gli aggressori di professionisti ed operatori sanitari come ripetutamente sollecitato dal nostro sindacato, la Cisl Fp «rinnova la richiesta d’interventi fattivi e concreti» sia alla Regione sia alla direzione di Ast perché «intervengano con lo stanziamento di maggiori risorse economiche per rendere sicuri i posti di lavoro iniziando con un posto fisso e permanente di security al Pronto soccorso. Sicuramente è necessaria la repressione decisa e tempestiva di ogni forma di violenza verbale e fisica nei confronti del personale ma servirebbe anche un nuovo modo di relazionarsi con l’utenza e non esasperarla con attese ingiustificate che spesso sono causate anche da carenza di operatori in servizi sanitari essenziali».
«Preoccupa molto una certa assuefazione dell’opinione pubblica davanti ad episodi come quello di stanotte all’ospedale di Macerata, che ha visto vittime due infermieri ed un addetto alla vigilanza del Pronto soccorso, quasi fossero ineludibili – aggiunge il sindacato – Invece i comportamenti violenti ed offensivi contro gli operatori sanitari sono accadimenti di una gravità estrema ed inaccettabili. E’ insopportabile che l’area dell’emergenza-urgenza degli ospedali della Ast Macerata diventi “zona franca” dove tutti possono accedere senza però adeguati controlli e percorsi preventivi contro la violenza . Il degrado e l’inciviltà sono in preoccupante aumento come la rabbia e la violenza scatenati ed indotti da uso di alcol e droghe. Parimenti i continui tagli alle risorse economiche di cui la sanità marchigiana è stata vittima, unitamente a quelli sul comparto sicurezza, hanno lasciato medici, infermieri, oss soprattutto dei Pronto soccorsi, senza le sufficienti garanzie di poter operare nella piena incolumità personale».
«Nel rinnovare agli operatori sanitari e all’agente della security del Pronto soccorso di Macerata la piena solidarietà – conclude la Cisl Fp – non possiamo che tornare a chiedere alla direzione della Ast Macerata, di adoperarsi con ogni mezzo possibile per ottenere un presidio fisso di Polizia all’interno dei Pronto soccorso. Ciò per la consapevolezza che tali episodi potrebbero ripetersi con esiti molto più gravi di stanotte. Sollecitiamo la dottoressa Daniela Corsi, in qualità di direttore sanitario, a convocare un incontro con le organizzazioni sindacali territoriali alla presenza del responsabile della Prevenzione e scurezza aziendale per un confronto sui percorsi e protocolli esistenti (se esistono) finalizzati a prevenire che infermieri ed oss del Pronto soccorso si trovino da soli a dover fronteggiare utenti esagitati e violenti come quello che la stanotte ha messo a soqquadro il Pronto soccorso di Macerata».
Forse non lasciare sole le famiglie che hanno all'interno persone con problemi psichiatrici sarebbe già una soluzione
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Scusate una curiosità ma negli altri Paesi dell’Unione Europea nei pronto soccorso succede quello che accade qui da noi?