«Musica e schiamazzi fino a tarda notte,
ma il locale andava autorizzato
dall’assemblea condominiale»

MACERATA - I residenti del palazzo in vicolo Tornabuoni, in pieno centro storico, hanno presentato un esposto per chiedere il rispetto del regolamento e di interrompere quanto prima attività rumorose e ogni causa di disturbo a tarda notte

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Vicolo Tornabuoni a Macerata

di Alessandra Pierini

Musica, rumori e schiamazzi fino a tarda notte in un locale di vicolo Tornabuoni, nel centro di Macerata, i condomini insorgono: «L’attività non è autorizzata dall’assemblea condominiale come previsto dal nostro regolamento». 

Può sembrare la solita storia di istanze conflittuali: da una parte la movida, i locali e gli spazi per i giovani che a Macerata sono sempre più una rarità, dall’altra i residenti che rivendicano il diritto di dormire o comunque di stare nelle loro case senza rumori e confusione.

In questo caso però c’è di più, dicono: «Il regolamento condominiale vigente – scrivono i condomini in un esposto inviato alle istituzioni e alle forze dell’ordine – non consente nel modo più assoluto di utilizzare i locali per tali attività e recita “La destinazione degli appartamenti ad uso diverso dalla abitazione o da ufficio professionale privato o garage dev’essere consentita dall’assemblea. Inoltre è vietato destinare gli alloggi ed i locali dell’edificio ad uso sanitario, ballo e in genere a quelli usi che disturbino in modo eccezionale la tranquillità dell’edificio”. Nessuno di noi ha autorizzato che in quei locali venisse aperta una attività di quel genere».

Il Cave , locale che ha avviato l’attività ad ottobre, resta aperto dal giovedì al sabato fino alle 3 di notte e i condomini sono stati costretti, dicono nell’esposto, a cambiare stile di vita, tenendo finestre chiuse, dormendo con i tappi alle orecchie o perfino fuori casa.

«L’intensità e l’insopportabilità dei rumori – dicono – è amplificata dalle caratteristiche della zona, dei locali utilizzati, del palazzo e del vicolo: il centro storico è per sua natura incompatibile con attività rumorose, i locali utilizzati hanno soffitti a volta e risultano privi di adeguata insonorizzazione, il palazzo è di antica costruzione, risalente a fine XVIII secolo, e come molti altri palazzi storici ha murature cave e solai con travature in legno che veicolano i suoni. Il vicolo stretto con palazzi alti veicola e amplifica ulteriormente suoni e rumori; tutte caratteristiche che dimostrano l’evidente inidoneità dei locali per tali attività. Quello che chiediamo è di interrompere prima possibile – dicono ancora i residenti nell’esposto – le cause di disturbo».



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