di Gianluca Ginella
Da qualche parte avrebbe dovuto portare ad aggiustare l’auto, è questa la pista seguita dai carabinieri per risalire a chi aveva investito un ragazzino di 16 anni a Civitanova. Ed è a San Benedetto che i carabinieri hanno individuato un carrozziere dove era stata portata a sistemare una Jeep. Da qui, anche in base alle riprese delle telecamere la conducente della vettura, una 36enne di Ascoli. La procura nei giorni scorsi ha chiuso le indagini. La donna deve rispondere di lesioni stradali e omissione di soccorso. I fatti risalgono ad una notte della scorsa estate. Era l’8 luglio e intorno alle due era avvenuto un incidente nel sottopasso della Esso che si trova lungo la statale Adriatica.
L’avvocato Maurizio Vallasciani
Un 16enne era in sella ad uno scooter ed era stato centrato da un’auto che stava facendo inversione a U all’altezza di via Principe di Piemonte. Ad investirlo una Jeep Renegade con la conducente che non si era fermata a prestare soccorso ma si era allontanata. Sull’asfalto erano però rimasti parti della vettura, cadute in seguito all’incidente. Sul posto dell’incidente erano intervenuti i carabinieri della Compagnia di Civitanova che avevano iniziato le indagini per risalire a chi si trovasse alla guida dell’auto.
Grazie alle telecamere hanno individuato il percorso della vettura e l’hanno “seguita” per immagini sino alla provincia di Ascoli. Lì è stata poi individuata la carrozzeria dove la vettura era stata portata a riparare.
Il minore era stato soccorso e portato in ospedale, alla fine aveva riportato oltre 40 giorni di prognosi. Alla conducente dell’auto oltre che le lesioni stradali viene contestata l’omissione di soccorso. I genitori del 16enne, assistiti dall’avvocato Maurizio Vallasciani, hanno voluto ringraziare gli inquirenti per le indagini svolte.
Dopo la chiusura delle indagini, la 36enne, assistita dall’avvocato Alessandro Angelozzi, avrà venti giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogata.
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