«Ancora nessuna informazione sui tempi per il recupero della tettoia del Polisportivo a 5 giorni dal crollo dei calcinacci». Il Pd di Civitanova attraverso la segretaria Lidia Iezzi e i consiglieri Francesco Micucci e Yuri Rosati che pure era intervenuto nei giorni scorsi sul tema, chiedono lumi sull’iter per la ristrutturazione della parte danneggiata dello stadio che ha provocato l’inagibilità della tribuna centrale.
Lidia Iezzi e Francesco Micucci
«Il sindaco che pure ha trovato il tempo per foto di propaganda e comunicati non ha ancora dato alcuna informazione tecnica circa i tempi relativi al sopralluogo sulla tettoia. Peraltro, non è stato questo l’unico episodio. Problemi si erano già verificati, sempre in tribuna centrale nel settore ospiti con la necessità di effettuare interventi di ripristino».
Il Partito democratico chiede chi aveva accertato allora la sicurezza delle tribune: «Perché davanti a una nuova emergenza, che ha determinato la chiusura dell’intera tribuna, l’amministrazione non ha emesso nessun comunicato per chiarire cosa è accaduto, né fornito ancora indicazioni temporali sull’iter che intende seguire per restituire le tribune alla Civitanovese e ai suoi tifosi? Lo stesso presidente Profili non è stato ancora informato di niente. Invece c’è bisogno di molta chiarezza e non è accettabile che un’amministrazione e un sindaco si eclissino come hanno fatto finora. Per questo abbiamo presentato in comune la richiesta di una serie di documenti per conoscere il calendario dei sopralluoghi programmati dall’ufficio tecnico comunale dei controlli delle strutture di proprietà comunale, nella fattispecie del Polisportivo, in ordine alla necessità di garantire la sicurezza e la pubblica incolumità, le relazioni tecniche relative agli interventi di sistemazione sulla tettoia della tribuna centrale effettuati negli ultimi cinque anni, la relazione tecnica successiva al sopralluogo per il distacco di calcinacci del 22 ottobre e la corrispondenza intercorsa tra l’ufficio tecnico e l’assessorato ai lavori pubblici in relazione ai controlli di sicurezza e alla manutenzione effettuata presso il Polisportivo comunale».
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«La politica cittadina non ha voluto mai pensare alla semplice riqualificazione dello stadio come si è fatto in tutta Italia. Le tribune con i pilastri in acciaio sono anacronistiche». Sul crollo interviene anche l’ingegnere Giorgio Medori: «Da specialista posso affermare che la riparazione può essere veloce e sicura. Ricordiamo però che il sindaco sin dal suo insediamento ha confessato di avere il sogno di spostare lo stadio per costruire un’area turistica al suo posto. Però siamo vicino la foce del fiume, nell’area inquinata del basso bacino del Chienti con tutti i problemi ancora non risolti come l’impossibilità di realizzare parcheggi interrati perché sotto falda che è ad un metro dalla superficie con l’impossibilità di abbassare la falda inquinata. Avevo già scritto e previsto l’esperienza assurda e impossibile tecnicamente da realizzare del parcheggio interrato nell’area del Varco, pensato prima dalla sinistra e poi progettato dalla destra e naufragato anche per la sollevazione popolare. La ristrutturazione fattibile dello stadio, anche economicamente senza pensare a soluzioni urbanistiche costosissime e insensate per la storia della città, consiste in un semplice ammodernamento delle gradinate e delle tribune con una nuova copertura per le tribune in acciaio con struttura spaziale reticolare a sbalzo oppure strutture sempre in acciaio strallate come lo stadio Del Duca ad Ascoli Piceno. Soluzioni abbordabili senza spese faraoniche».
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Ogni investimento nel polisportivo attuale è denaro buttato al vento. Le strutture sono fatiscenti e la concezione ormai anacronistica, lo stadio ha la pista d'atletica, è in erba naturale con i relativi costi di manutenzione, la zona è ventosa. L'antistadio in sintetico è di vecchia generazione, senza misure regolamentari, con spogliatoi, bagni, illuminazione che definire del secolo scorso è un complimento. Per non parlare della mediocrità dei campi da tennis, della tensostruttura e della palestra insita nel complesso. Una città come Civitanova Marche ha bisogno di uno stadio sul modello di Teramo, stadio moderno, senza pista d'atletica, con sintetico di ultima generazione, doppio impianto di illuminazione (uno da gara ed uno da allenamento per sfruttare il sintetico al massimo), lungo un asse viario principale, con possibilità di ospitare anche eventi extracalcistici e locali da locare / vendere per attività quotidiane (come avviene a Piano D'Accio). Il potenziale turistico residenziale dell'attuale area del polisportivo è elevato, e pensare che Civitanova debba restare un "borgo marinaro" anziché divenire una città vera, con sviluppo urbano ed infrastrutturale avanzato, è solamente da romantici del secolo scorso.
Yanis Valentino Quinti quindi secondo lei fare stadio nuovo e costruire abitazioni dove è lattuale stadio, dove, e per chi fa atletica oggi lei consiglia di cambiare sport giusto o al massimo acquistare abitazione dove, sempre secondo lei, cè il potenziale turistico residenziale mentre oggi cè lo stadio di calcio e di atletica. Bene
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Mezza Civitanova si lamenta non solo del Polisportivo ma di buona parte dell’operato del sindaco. Naturalmente quello che lascio è perché non lo conosco. Forse dovrebbe muoversi anche quella parte che non gliene frega niente però dimostrerebbe che a Civitanova non decide solo una persona ma tutta la città. Sono anni che la situazione è quella che è, e per qualcuno che vorrebbe proprio spostarlo il campo sportivo, figurarsi se si crea qualche problema. Una volta c’erano le sveglia marmotta adesso che cosa c’è?