«Stiamo risistemando Camerino
com’era e anche come sarà»
Nel 2025 la ricostruzione pubblica

SISMA - Il commissario Guido Castelli e il sindaco Roberto Lucarelli fanno il punto sulla città ducale. «E’ una di quelle situazioni apparentemente impossibili e che si stanno sbloccando grazie a un grande lavoro di squadra». I numeri e i prossimi step

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Lavori a Camerino

A Camerino il piano dei cantieri in zona rossa va avanti. Il 2024 è stato l’anno delle soluzioni per il quartiere Vallicelle e l’approfondimento sulla zona di Nibbiano. In chiusura anche i lavori per la scuola Betti. Dal Recovery art, passando per il Centro di ricerca e la Cer, tanti i progetti di sviluppo finanziati.

«Camerino è una di quelle situazioni apparentemente impossibili e che si stanno sbloccando grazie a un grande lavoro di squadra tra istituzioni – commenta il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli -. Insieme al governatore Francesco Acquaroli, che non ha mai smesso di vigilare sulla ricostruzione delle aree del cratere ponendo la massima attenzione al tema delle aree interne e montane della regione, e al sindaco Roberto Lucarelli, coadiuvati dall’Ufficio speciale ricostruzione, siamo riusciti a trovare la chiave di volta normativa e operativa per il rilancio di uno dei centri più storici e più danneggiati del cratere. Per farlo al meglio abbiamo anche incontrato ed ascoltato con grande attenzione le istanze della Sovrintendenza e dei cittadini stessi. Stiamo ricostruendo Camerino “com’era” – continua Castelli – ma anche “come sarà”. Solo così potremo provare a contrastare l’inverno demografico e la crisi climatica che affliggono anche questa parte d’Italia: non può esserci sviluppo né tutela dell’ambiente senza la presenza umana e per trattenere e incentivare la residenzialità occorre una visione di futuro, che passa attraverso l’innovazione, la ricerca e la viabilità anche grazie al governo Meloni che ci ha consentito di investire ulteriormente in una struttura viaria fondamentale come la Pedemontana, con i lavori appaltati già nel 2023».

«Guardiamo alla nostra città con la speranza sostenuta da atti concreti. Insieme al Commissario Castelli e alla Regione Marche si stanno raccogliendo i primi frutti del lavoro – dice il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli -, rappresentati dalle gru presenti nel centro storico. I numeri sono positivi in un’ottica di ricostruzione del nostro patrimonio immobiliare privato. Anche la ricostruzione pubblica avanza, con tanti lavori in corso di completamento e altri che stanno iniziando. Il 2025 sarà l’anno della ricostruzione pubblica. Camerino, insieme anche alla Diocesi e all’Università e grazie all’ottimo lavoro svolto dal rettore Graziano Leoni e dall’arcivescovo Francesco Massara, punta a diventare ancora più bella, sicura e attrattiva».

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Il sindaco Roberto Lucarelli (al centro) con il commisario Guido Castelli (a sinistra) e il governatore Francesco Acquaroli

La ricostruzione privata. A Camerino le domande di ricostruzione aggiornate a ottobre di quest’anno sono 890, con 590 cantieri autorizzati (oltre la metà sono per danni gravi) di cui 293 conclusi. In centro storico, dove si estende la zona rossa più grande del cratere su 68 progetti previsti, 67 sono stati presentati, con oltre il 61% che ha già ottenuto la concessione. Sette interventi sono stati completati e 21 cantieri sono attualmente operativi. Sono inoltre già pervenuti diversi progetti anche delle Fasi 2 e 3 del piano di cantierizzazioni, che sono articolate come segue: nella Fase 2 sono attesi 26 progetti (di cui 6 arrivati) mentre per la Fase 3 sono attese 39 pratiche, di cui 13 già presentate.

La ricostruzione pubblica. In tutto il territorio comunale, lo sblocco della privata va di pari passo con quello della ricostruzione pubblica. Il piano delle opere pubbliche mostra un quadro incoraggiante: il 50% degli interventi è in fase di progettazione, il 15% ha avviato i lavori e l’11% è già concluso. Particolare attenzione è stata dedicata al quartiere Vallicelle, il più popoloso di Camerino prima del sisma, dove oltre alle previsioni per evitare ulteriore consumo di suolo, è stata studiata la soluzione che prevede l’interramento della linea dell’alta tensione in modo da consentire numerosi interventi che attendevano da anni una soluzione allo stallo. Anche in centro storico la ricostruzione pubblica avanza. Dopo la demolizione dell’ex tribunale, procede il progetto esecutivo del palazzo comunale e del teatro Filippo Marchetti. Particolare attenzione è dedicata anche alla Rocca, in fase di progettazione, e alla realizzazione del parcheggio, infrastruttura essenziale per garantire l’accessibilità al centro storico i cui lavori saranno affidati entro fine anno.

La scuola Betti. I lavori sono ad un punto avanzato ed entro la fine dell’anno verrà ultimata la parte scolastica con la sistemazione delle aree esterne. L’intervento della scuola Betti, che vale 12 milioni di euro, si estende su circa 4.700 metri quadrati, divisi tra materna (2 sezioni per 60 alunni), elementare (10 classi per 250 alunni) e medie (9 classi per 225 alunni).

L’Università di Camerino. Baluardo di resilienza fin dai primi momenti del terremoto, l’ateneo di Camerino sta attuando con risultati eccezionali la propria Ordinanza speciale, il che si traduce in spazi rinnovati e sicuri che tornano a disposizione degli studenti e della città: il Polo Studenti Ex Magistrali è stato completato e consegnato nell’ottobre 2023. Altri tre progetti, “San Domenico”, “Palazzo Ribechi” e “Granelli e studentato”, sono attualmente in fase di esecuzione lavori. Il Palazzo Battibocca è in procinto di avviare il procedimento di gara per i lavori, e il Palazzo da Varano sta finalizzando il progetto esecutivo. Di particolare rilievo anche l’intervento sul Fazzini, uno dei collegi più grandi di Unicam, recentemente potenziato grazie agli incrementi definiti con Ordinanza in Cabina di coordinamento.

Il patrimonio religioso. Il Centro pastorale diocesano è stato ricostruito e rinnovato in modo tale da essere spazio polifunzionale. È stato inoltre sbloccato il Duomo di Camerino, grazie alla sinergia tra il Commissario Castelli, l’arcivescovo Francesco Massara e la Soprintendenza, che ha consentito di individuare tutte le necessarie premure per garantire la qualità degli interventi di restauro di uno dei simboli della città. Il progetto ha ottenuto così il via libera dalla Conferenza dei servizi. Si sottolinea che tutti gli interventi inseriti nell’ordinanza 105 dedicata ai luoghi di culto, di cui 24 nella località di Camerino, sono stati avviati. Oltre il 50% degli interventi ha le procedure di progettazione in corso e quasi il 30% ha avviato i lavori.

La sicurezza del territorio. A Camerino, similmente ad altri Comuni gravemente colpiti dal sisma, si pone anche il tema della sicurezza idrogeologica del territorio. Dopo approfonditi studi si sta definendo la delocalizzazione della frazione di Nibbiano, dove c’è una frana preesistente al sisma ma aggravata dalle scosse del 2016. Il rischio emerso dallo studio è risultato così elevato da rendere necessaria la delocalizzazione di tutte le abitazioni.

Riparazione sociale ed economica. Il rilancio di Camerino passa anche attraverso finanziamenti aggiuntivi e complementari alla ricostruzione materiale e in particolare dai fondi del Piano nazionale complementare sisma. Sul fronte del sostegno alle imprese, attraverso il programma Next Appennino, sono stati attivati finanziamenti per 10 progetti a Camerino: due di innovazione, 6 per lo sviluppo di piccole e medie imprese di cui una relativa al settore turistico e ulteriori due progetti nel campo della formazione e dello sport, per un totale di oltre 1,6 milioni di euro di agevolazioni concesse. Sul fronte degli investimenti pubblici del Pnc sisma, si segnalano ci sono 1,3 milioni per la rigenerazione urbana e territoriale e 396mila euro per la viabilità tra viale Leopardi e viale Betti. Nella rigenerazione urbana sono ricomprese aree giochi, stazioni di ricarica per veicoli elettrici, parchi urbani (anche a Vallicelle) e la riqualificazione della Rocca Borgesca e del centro sportivo Le Calvie. Camerino è capofila di una delle tre Comunità energetiche rinnovabili a traino pubblico finanziate nelle Marche da Next Appennino, con un finanziamento di 7,6 milioni di euro e che comprende Matelica, Serravalle, Castelraimondo e Gagliole, ed è sede del Centro internazionale per la ricerca sulle scienze e tecniche della ricostruzione fisica, economica e sociale, con un finanziamento di 18,2 milioni di euro. Tra i progetti cofinanziati dal  Pnrr anche quello del Recovery hub alle ex Casermette di Torre del Parco per la creazione di un hub di recupero  per i beni artistici e culturali danneggiati dal sisma 2016, ma anche di formazione e di valorizzazione del territorio,  che oltre ai fondi Pnc Sisma e al Pnrr, ha recentemente ottenuto un ulteriore finanziamento di 3,5 milioni anche  da parte del ministero della Cultura, confermando l’attenzione che il Governo sta dando all’area del cratere sismico e alle Marche.

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