David Miliozzi
di Luca Patrassi
Nuovo il Consiglio di amministrazione dell’associazione Sferisterio e il primo atto è stato l’altroieri quello di dare un segnale di discontinuità rispetto al passato: fine contratto e fine corsa per il direttore artistico Paolo Gavazzeni e per il sovrintendente Flavio Cavalli. Si cambia, non è ancora noto con chi anche se il nome per la sovrintendenza che circola autorevolmente da tempo è quello di Lucia Chiatti, direttrice generale del teatro Pergolesi di Jesi.
In attesa di verificare le prossime mosse del consiglio di amministrazione guidato dal sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, ad esprimere un giudizio nettamente critico è il consigliere della lista civica Macerata Insieme David Miliozzi. «E’ l’ennesimo cambio ai vertici dello Sferisterio, tra l’altro dopo aver detto e ridetto che tutto va bene e aver lodato i professionisti in questione – dice – Solo che appunto fanno l’ennesimo cambio, segno che le cose non funzionano, cosa che noi sosteniamo da anni, bilanci alla mano. Lo Sferisterio è il simbolo della città, è l’attività non solo culturale di riferimento per la città e per la Regione e non si può permettere che si decida tutto tra pochi senza condividere strategie e professionalità necessarie».
«Quale identità vogliamo dare allo Sferisterio? – continua il consigliere – Penso sia utile un tavolo di discussione per affrontare la questione, lo Sferisterio ha una lunga storia ma un altro errore potrebbe essere irreparabile, sia da un punto di vista finanziario che culturale. Stanno azzerando l’ottimo lavoro svolto dall’allora sovrintendente Luciano Messi e dall’allora direttore artistico Francesco Micheli. La politica dovrebbe confrontarsi con gli addetti ai lavori, con chi lo Sferisterio lo vive professionalmente. La notizia del cambio ai vertici è stata accolta come una liberazione da qualcuno, segnale evidente del clima che si respira in questi anni. Ora appunto si tratta di scegliere bene, con lungimiranza, professionalità all’altezza e di rilievo nazionale e internazionale, super partes. Macerata deve ricominciare a pensare in grande, perché il suo sviluppo economico e culturale non può prescindere dallo Sferisterio. Non se ne può più di questa gestione a singhiozzo».
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Andavano cambiati tutti i membri del Consiglio di Amministrazione. Invece di confermare inspiegabilmente i soliti incompetenti e ben noti massoni.