Amianto sul tetto del capannone Nervi,
Ubaldi frena: «Il sindaco denuncia
senza porsi alcun dubbio»

PORTO RECANATI - La consigliera comunale di opposizione vuole vederci chiaro dopo che Andrea Michelini ha affermato che sarebbero stati spesi 100mila euro per una bonifica non necessaria: «Abbiamo fatto accesso agli atti per capire da cosa derivi questo cambio di giudizio. Saremo ben felici come cittadini se sarà davvero come dice il primo cittadino, in caso contrario ci sarebbe ben poco da ridere»

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Capannone Nervi- ex Montecatini Porto Recanati

Il capannone Nervi

Spesi 100mila euro per una bonifica che non era necessaria? L’opposizione frena, in attesa di mettere sotto la lente d’ingrandimento le carte relative all’intervento di incapsulamento dell’amianto sul tetto del capannone Nervi, che secondo il sindaco Andrea Michelini era del tutto inutile in quanto non c’era nessun materiale pericoloso da rimuovere.

«Un tentativo di sviare l’attenzione dalla loro incapacità – lo bolla così Rosalba Ubaldi, che dell’allora sindaco Mozzicafreddo, finito nel mirino di Michelini, era la vice – con un semplice comunicato i nostri eroi hanno gettato fango sul solito responsabile, il loro sport per eccellenza, sul professionista responsabile del rischio amianto, sull’operato di tutte le figure istituzionali che hanno confermato gli interventi da attuare e sulla ditta che ha eseguito i lavori. Senza porsi il minimo dubbio. Anzi denunciando i fatti alle autorità competenti».

Ubaldi ricostruisce la vicenda partendo dall’inizio. «Quando un responsabile di settore o un amministratore si trovano di fronte ad una dichiarazione di presenza di amianto sulla copertura di una struttura di proprietà comunale, documentata da qualificati laboratori specializzati ed autorizzati dal Ministero della Salute, e quando su tali risultati tutti gli interlocutori istituzionali confermano la necessità di intervento a tutela della salute pubblica, c’è solo da procedere, senza se e senza ma, non appena si ha la disponibilità delle risorse necessarie, e forse questo spiega il ritardo con cui si è proceduto insieme al cambio di tre amministrazioni – spiega Ubaldi – le verifiche erano state attuate durante l’amministrazione Montali, cui è seguito il commissariamento del Comune, per poi attuare l’intervento con l’amministrazione Mozzicafreddo».

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Rosalba Ubaldi, consigliera comunale del Centro Destra Unito

Secondo l’oggi consigliera comunale di opposizione ci sarebbe più di un dubbio sulla ricostruzione fatta da Michelini. «Nell’immediato abbiamo fatto accesso agli atti su chi e come ha prelevato i campioni (immaginiamo il responsabile del rischio amianto), sul o sui laboratori che hanno certificato i risultati dopo averli ha esaminati, i risultati emersi e su chi ha ”corretto” i compiti o confermato come ha affermato il sindaco, considerato che non abbiamo trovato alcuna determina in proposito – continua Ubaldi – dopo averli visionati, potremo confrontarli con quelli in nostro possesso fin dal 2015.  Solo allora sarà possibile contattare i due diversi responsabili del rischio amianto, il secondo pagato il doppio del primo, cosa che faremo nell’ambito delle nostre prerogative, e capire come mai siano emerse valutazioni diverse sulla situazione del Nervi senza che l’una o l’altra debba necessariamente essere sbagliata, considerando che, anche in caso di dubbio, debba essere intrapresa l’opera di maggiore tutela per la salute dei cittadini».

Intanto però i 100mila euro sono stati spesi. «Sappiamo che la bonifica degli immobili dall’amianto e il suo smaltimento hanno costi significativi, sempre – evidenzia Ubaldi – noi non abbiamo elementi per affermare se si tratta di una cifra congrua, ma l’intervento specializzato fatto con mezzi anche in elevazione, le dimensioni dell’area da trattare e lo smaltimento delle formelle cadute o sulle alette o all’interno della struttura, la fa sembrare, al nostro occhio non esperto, possibile. Il computo metrico è stato effettuato sulla base del prezziario regionale. Si preoccupa l’assessore di una spesa sicuramente fatta e non si preoccupa minimamente di giustificare la perdita netta di 90mila del Ministero e solo per non aver presentato il relativo progetto del quale era a conoscenza dall’anno precedente.  Come non si preoccupa per i soldi spesi per la Casa della Arti e per i famosi ed invisibili bicibus per un totale di 120mila euro. Questa è una etica a senso unico che non ci appartiene tanto è che non abbiamo fatto alcuna denuncia (a questo punto diciamo finora) per il danno provocato alla città ma abbiamo solo fatto rilevare il fatto in sede di consiglio. Però possiamo imparare presto. Il comunicato del sindaco apparso su tutta la stampa con la dichiarazione per la quale non abbiamo più l’amianto al Nervi è sicuramente fonte di tranquillità per tutti noi cittadini. Aspettiamo l’avvallo della nostra Ast per gioire tutti. In caso contrario ci sarebbe poco da ridere».

Il capannone Nervi non è un “mostro” «Nessuna traccia di amianto ma spesi 100mila euro per incapsularlo»



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